Sono mesi che l’automotive europeo è in apprensione per il futuro di Volkswagen, uno dei più importanti player del Vecchio continente. L’accordo tra l’azienda e i sindacati è ancora distante: il gruppo di Wolfsburg propone infatti licenziamenti di massa, chiusura di tre stabilimenti e taglio degli stipendi per poter continuare a operare in un mercato in crisi. Nel frattempo è di queste ore la notizia che l’azienda ha investito 48 milioni di dollari per acquisire quasi il 10% delle quote dell’azienda canadese di litio Patriot Battery Metals. L’obiettivo è ovviamente assicurarsi le risorse necessarie per la produzione di batterie.
I piani di Volkswagen per uscire dalla crisi
L’accordo prevede la consegna di 100mila tonnellate di concentrato di spodumene, minerale contenente litio, per un periodo di 10 anni. La fornitura avrà inizio una volta che il Progetto Shaakichiuwaanaan in Quebec, attualmente in fase di sviluppo, darà il via alla produzione. Nel frattempo l’azienda tedesca ha annunciato i piani per una joint venture con Rivian, scaleup USA che realizza auto elettriche.
La crisi di Volkswagen – unita alla situazione politica ed economica incerta della Germania – rappresenta secondo gli esperti un sintomo importante della crisi europea in corso, a livello anzitutto industriale. Per quanto riguarda le conseguenze sull’indotto italiano su StartupItalia abbiamo riportato una stima: ogni anno il giro d’affari con Volkswagen lungo la penisola è di 2 miliardi di euro.