Ci sono diverse applicazioni, utili per tutti i file audio e video, che in pochi secondi convertono l’odioso audiomessaggio in un testo e funzionano anche sulle altre chat: ecco quali sono
L’amico che registra un vocale anche per i monosillabi. Quello, invece, che manda audiomessaggi notturni in stile sermone e scatensto flusso di coscienza. I vocali su WhatsApp possono essere molto utili, specialmente quando ci sia da spiegare cose complesse, illustrare situazioni arzigogolate o non si sia nelle condizioni di scrivere per chissà quale ragione. Ma tutti abbiamo contatti e amici che ne abusano in modo delittuoso. Come fare a cavarsela nei loro confronti?
Facile: se proprio non vuoi velocizzarli, senza ascoltare gli audiomessaggi. Dandoli anzi in pasto a una serie di applicazioni che, per noi, li trasformeranno in testi. Certo, col rischio che siano chilometrici. Ma che almeno ci eviteranno il supplizio dell’ascolto prolungato. Transcriber, per Android, consente di farlo gratuitamente. Ma ci sono altre piattaforme simili per iOS, come Voicepop o Transcribe Voice Notes to Text, che consentono sostanzialmente di fare la stessa cosa, visto che l’unica cosa che importa e dare loro in pasto una nota audio, quale che sia l’origine.
Su Transcriber, per esempio, una volta ricevuto un audiomessaggio basta cliccare sul pulsante Condividi, selezionare appunto l’applicazione come destinazione e aspettare qualche secondo, in modo che l’app converta quel vocale in un testo che recapiterà in chat. Disponibile in molte lingue, dall’italiano allo spagnolo, dal francese ovviamente all’inglese e tedesco, consente appunto di sottoporre allo stesso trattamento tutti i tipi di file audio, “spedendoglieli” dal menu di condivisione. La qualità e i tempi si possono gestire: più è elevata più ci vorrà tempo per completare la trascrizione.
Voicepop supporta invece 45 lingue, funziona con WhatsApp ma anche con Telegram, Signal, Line, Talk e altri programmi di messaggistica e ovviamente funziona anche con le clip video. Nel corso dei meeting, ai concerti, nel pieno di una lezione, quando chi ci è vicino riposa o dorme, nei luoghi pubblici oppure perché non vogliamo perdere tempo o riascoltare una nota per cogliere alcuni dettagli che non abbiamo compreso: queste applicazioni sono fondamentali in moltissime occasioni e non c’è bisogno di saltare dall’una all’altra, funzionano integrate con WhatsApp e compagnia e in generale funzionano anche offline.
Su Telegram tutto questo non occorre, visto che la piattaforma è piena di bot in grado di convertire le note vocali in testo (fra questi, TranscriberBot).