Trovare il lavoro ideale è spesso un’impresa. E per un’impresa, trovare la risorsa più adatta può essere un lavoro estenuante. Laura Sposato, 23 anni padovana, ha creato Joule, startup che con un algoritmo d’intelligenza artificiale in 40 secondi profila il candidato giusto
“Viviamo in un mondo sempre più connesso, dove gran parte delle attività passano da smartphone e pc. Trovo assurdo che nell’era della Generazione Z, le selezioni del personale avvengano con metodi paleozoici. Spesso la compilazione di un cv risulta lunga e farraginosa”. A parlare è Laura Sposato, 23 anni di Padova, laureata in Economia e commercio all’Università Ca’ Foscari di Venezia. A novembre 2021 ha fondato Joule, un’app per privati e aziende, con lo scopo di individuare i profili lavorativi compatibili con le richieste di ricerca del personale delle imprese.
“È innegabile che a parità di preparazione tecnico-accademica, venga selezionato il candidato che si dimostra più collaborativo, flessibile, ovvero quello con un bagaglio di soft skill maggiore”
I processi di selezione del personale e di ricerca di un impiego possono essere dispendiosi in termini di tempo e risorse, senza garantire un risultato in linea con le aspettative di entrambe le parti, i talenti e le imprese. Il digitale può rendere tutto il processo più smart, accelerando i tempi di selezione, senza ovviamente perdere in qualità del servizio. “Con un video di presentazione di 40 secondi l’algoritmo tira fuori attitudini e indole del candidato. Le cosiddette soft skill oggi sono fondamentali per la selezione e l’individuazione dei talenti in azienda. E’ innegabile che a parità di preparazione tecnico-accademica, venga selezionato il candidato che si dimostra più collaborativo, flessibile, ovvero quello con un bagaglio di soft skill maggiore”.
In media l’individuazione e assunzione di un dipendente senza funzioni direttive costa all’azienda circa tre mesi di tempo, una commissione media del 20% sulla RAL, con un tasso di fallimento che oscilla tra il 15% e il 25% nei primi tre anni dell’inserimento della persona nell’organizzazione aziendale. In Italia le Spa hanno investito 1 miliardo e 131 milioni di euro (fonte AIDA) per il recruiting di nuove figure aziendali. Un mercato enorme che attualmente viene gestito da psicologi del lavoro e addetti alle risorse umane, ma che potrebbe essere rivoluzionato con l’adozione dell’alta tecnologia dell’intelligenza artificiale.
Joule ha già convinto nove business angel (la cui identità resta top secret) che hanno investito nel progetto con un finanziamento pre-seed da 800 mila euro. In questi giorni è in corso il test della versione beta del software, l’app esordirà sul mercato a metà ottobre su tutti gli store. Noi di StartupItalia abbiamo incontrato la Ceo, Laura Sposato.
Com’è nata la tua idea?
Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia che lavora nelle risorse umane e mio papà fa l’imprenditore. Non appena laureata in economia ho iniziato uno stage per un’agenzia di ricerca e selezione del personale. Un ambiente stimolante e attento alle competenze e alle attitudini delle persone. Tuttavia l’analisi dei curriculum vitae adatti alle richieste del cliente è un processo lungo e farraginoso.
E non sempre porta al risultato atteso…
Ho potuto toccare con mano meccanismi e dinamiche, e ogni giorno mi domandavo se ci potesse essere un modo più rapido e più sicuro nell’individuazione del candidato adeguato. Così analizzando questo mondo ho deciso di occuparmene in prima persona, e ho capito cosa volessi fare. Essere protagonista del cambiamento per ciò che riguarda la selezione e individuazione delle risorse umane. Non è possibile che nell’era digitale ci siano ancora metodi estremamente tradizionali che comportano un enorme dispendio di tempo ed energie, e che spesso non portano a raggiungere la meta. Con Joule capovolgiamo le cose, è il lavoro che cerca la persona e non viceversa.
A proposito, come funziona Joule per le persone?
La persona interessata in 40 secondi realizza il suo video CV in cui racconta di se e carica il filmato sul suo profilo, dopo essersi scaricata l’app, completamente gratuita. Il suo profilo potrà essere aggiornato in qualsiasi momento. Dopo di che l’intelligenza artificiale fa il resto, tutto merito della velocità di calcolo dei computer.
Parlando di lavoro, quante persone impiega la tua startup?
Da circa un anno la mia squadra composta da 12 risorse: informatici, sviluppatori, ingegneri, esperti di risorse umane, lavora a ritmi serrati per ottimizzare il nostro prodotto. E renderlo disponibile quanto prima al pubblico.
Lato aziende, invece, qual è il meccanismo?
Le aziende interessante possono compilare un form sul sito web e manifestare interesse ad essere contattate. Il nostro ruolo è semplificare il processo di scrematura dei cv che precede la selezione e supportare il recruiter e le aziende nell’individuazione del candidato ideale.
“Con Joule capovolgiamo le cose, è il lavoro che cerca la persona e non viceversa”
Dove sta quindi la vera innovazione del servizio?
Nel cambio di mentalità, rovesciare il sistema. Con Joule è il candidato a scegliere l’opportunità migliore per se stesso. Oggi le persone vogliono trovare un lavoro affine ai loro valori per dare il meglio all’azienda per la quale andranno a lavorare. Le nuove generazioni non subiscono più il lavoro e l’azienda, ma ne diventano i principali protagonisti.
Come vedi il futuro del recruitment in chiave digitale, anche alla luce della prevista esplosione di domanda di figure specializzate in nuove tecnologie?
Io credo che la chiave di tutto sia da ricercarsi nei nuovi skill e nella formazione. I nuovi skill sono fondamentali per rapportarsi in modo efficace con le persone che fanno parte del proprio contesto lavorativo: colleghi, responsabili, clienti, fornitori. Dipendono, essenzialmente, dal background socioculturale di ognuno di noi, essendo il risultato del vissuto (lavorativo e non). E sono essenziali durante un colloquio di lavoro al fine di essere scelti per una determinata posizione.
La chiave per essere appetibili sarà l’aggiornamento continuo?
In un mondo che, grazie al digitale, evolve alla velocità della luce, non esisteranno più competenze stabili, ma dovremo imparare ad aggiornarci continuamente. Un aggiornamento che sarà indispensabile non solo per tutti i lavoratori, ma anche per i recruiter che saranno chiamati a comprendere, per selezionarle in modo adeguato, queste competenze.
“Trovate il coraggio di fare il primo passo”
Da giovane imprenditrice cosa ti senti di dire alle donne?
A qualsiasi età puoi decidere di lasciare andare situazioni professionali (e personali) che ti stanno strette o che ti mettono in ombra. Essere donna e imprenditrice è un’impresa possibile. Nella mia personale vita di donna e imprenditrice (seppur giovanissima), sono consapevole che il vero problema sia la mancata considerazione che la donna ha di sé e del proprio potenziale. E’ necessario rinforzare l’identità della futura imprenditrice professionista partenendo proprio dal suo essere donna, scardinando paure e uscendo da stereotipi che ancora oggi fanno male alla categoria. E’ vero che per crescere e raggiungere obiettivi ambiziosi bisogna studiare e formarsi, “chi non si forma si ferma”, ma è altrettanto vero che c’è un aspetto più interiore ed emotivo che è fondamentale per diventare leader, e che non dev’essere sottovalutato. E’ necessario avere fiducia in se stesse, migliorare e aumentare la propria autostima e allo stesso modo saper decidere. Trovate il coraggio di fare il primo passo.