“Non tutti nascono per fare video online, io ho imparato dai miei errori e oggi riesco a usare TikTok per informare e raccontare le tendenze del fashion”, racconta Letizia Schätzinger, un passato come firma di grandi testate della moda e oggi seguita da migliaia di fan sui social
Da giornalista di moda a tiktoker. Letizia Schätzinger è, da sempre, appassionata di social network; un mondo verso il quale nutre una curiosità innata. Prima giornalista per “Grazia”, poi a “D – la Repubblica delle donne”, “Vanity Fair” e poi, di nuovo a “D – la Repubblica delle donne” in qualità di fashion director. Una vita trascorsa tra la carta stampata, la moda, il visual e la bellezza. “Ero convinta che per raggiungere tante visualizzazioni su TikTok fosse necessario creare un contenuto esteticamente bello. Mi sono resa conto che non è così. Da quel fallimento ho imparato tanto”. Oggi il suo account @Letizianews conta più di 34.000 followers. Quale è stata la chiave del successo? Aver saputo trovare la formula giusta per informare in 40 secondi su una delle piattaforme più utilizzate dalla GenZ.
Letizia ha partecipato a SIOS Winter 2022 all’interno del panel “The New Creator Economy” con Dino Lanaro, Marco Montemagno e Alessandro De Concini. La abbiamo intercettata per farci raccontare a fondo la sua storia.
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Quando si è affacciata per la prima volta al mondo dei social?
Sono sempre stata affascinata dalle piattaforme online in generale. Appena venivo a conoscenza di un nuovo social mi iscrivevo immediatamente. Penso di essere stata tra le prime utenti di Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, TikTok, ecc…
Come mai ha scelto TikTok come veicolo di informazione?
Devo dire che la mia esperienza con TikTok nasce, in realtà, da un fallimento. Mi sono iscritta subito, nel 2018, quando era ancora una startup che stava crescendo. Da giornalista di moda ho notato che non c’erano tanti utenti che parlassero di moda; pertanto mi è stata riconosciuta una certa competenza, ma avevo completamente sbagliato l’approccio. Ero convinta che, come su Instagram, fosse necessario proporre contenuti esteticamente belli – io stessa ho sempre gravitato attorno al mondo del visual durante la mia carriera – pertanto ho iniziato facendo video e creando mini-produzioni, ma questo non ha funzionato affatto, tant’è che ho chiuso il canale. Ma non mi sono arresa: ho iniziato a frequentare un corso per content creator di tre mesi e, dopo aver appreso le basi che davvero contano, sono tornata online con @Letizianews. Oggi il mio account conta più di 34.000 persone che mi seguono nelle live e mi scrivono in privato; la trovo una piattaforma molto diretta e mi sono, in un certo qual modo, affezionata alla community, che percepisco molto rispondente e curiosa.
“La mia esperienza con TikTok nasce, in realtà, da un fallimento”
Quale è il suo background che la ha portata alla creazione di @Letizianews?
Ho iniziato a lavorare nell’editoria a 23 anni, a “Grazia”, poi ho lavorato a “D – la Repubblica delle donne”, “Vanity Fair” e poi, di nuovo a “D – la Repubblica delle donne” in qualità di fashion director. Il mio riferimento al visual nasce proprio dalla mia carriera trascorsa in questo settore, pertanto ho traghettato questa mia maniera di lavorare su TikTok ma, come dicevo prima, sbagliando. Dai miei sbagli ho appreso la regola delle “3 I” che governano questa piattaforma: Intrattenere, informare e ispirare. “Informare”, soprattutto, è diventata la mia mission. Ho imparato come riuscire a veicolare un contenuto giornalistico in 40 secondi senza dover ricorrere a chissà quali grandi inventive visuali.
“Ho imparato la regola delle “3 I”: Intrattenere, informare e ispirare”
Secondo lei, dunque, tiktokers si nasce o lo si diventa?
Per quanto mi riguarda, lo sono diventata. Io sono una boomer ma riuscire ad avere seguito su TikTok è stato complicatissimo. Ora è più semplice creare dei bei video ma, quando mi sono iscritta, avevo grande difficoltà a fare dei reels, ad esempio.
Quale è il suo target di riferimento su TikTok?
Direi studenti e GenZ. Di base mi interfaccio con alunni e giovani professionisti che vogliono avere un confronto e mi chiedono informazioni su quali percorsi di studio seguire, ad esempio, per diventare professionisti nel campo della moda. Da quest’anno svolgo anche attività didattica e tanti studenti mi conoscono perché mi hanno vista su TikTok. La mia mission resta quella di informare e intrattenere sulle ultime novità nel settore.
“La mia mission è informare e intrattenere sulle ultime novità nel settore”
Quale crede che sia la chiave giusta per fare informazione sui social?
Il mondo dell’informazione ha una solidità che i social non hanno ma è un dato di fatto che la generazione a cui io mi rivolgo non va in edicola: o si ritrovano i contenuti davanti o non li vanno a cercare. Ciò nonostante, vorrei far capire che è importante che ci siano riferimenti che vanno oltre gli algoritmi, contro la mancanza di un contraltare di opinioni e una conseguente carenza informativa dei giovani. Credo che oggi, comunque, il bravo giornalista sia colui che è capace di arrivare al lettore essendo anche presente sui social. Al fine di approfondire i temi che propongo su TikTok ho pensato anche a una newsletter che uscirà prossimamente.
Si può dire che essere una tiktoker, per lei, è diventato un lavoro?
Direi che sta iniziando a diventarlo. Oltre a questo sono anche un’insegnante, una stylist e una giornalista.
Infine, ha mai notato differenze di genere nel mondo dell’imprenditoria digitale?
Più che di “gender gap” parlerei di “generation gap”. Per me, che ho superato i 50 anni, non è stato per niente facile affermarmi su TikTok, anche se, poi, è il mio punto di forza perchè ho acquisito più consapevolezza ed esperienza, ma è una cosa che non mi rende così “appealing”. Si parla molto di inclusione, infatti, ma ci si dimentica spesso di considerare il divario generazionale. E’ molto difficile mettere insieme più generazioni in maniera armoniosa anche se, per fortuna, non ho mai sofferto il fenomeno degli “haters”.