La CEO e founder della startup wellness BeFancyFit si racconta a Startupitalia: dagli inizi del suo percorso imprenditoriale al suo ultimo progetto in collaborazione con Young Platform, crypto exchange italiano: “La tecnologia presenta rischi e opportunità, serve coglierne l’aspetto positivo”
“No excuses”: questo è il suo motto e lei è la prima che non si concede scuse per fermarsi, perché “basta la volontà per migliorare se stessi”. Affronta una sfida dietro l’altra con determinazione e con passione Cristina Marino, attrice ed imprenditrice, CEO e founder della startup wellness BeFancyFit. Il suo nuovo progetto, in collaborazione con Young Platform, crypto exchange italiano, unisce il mondo del fitness a quello delle criptovalute, coinvolgendo la community al femminile che la segue sul web. Come? Attraverso la app Step by Young Platform, grazie alla quale gli utenti possono competere tra loro camminando e dimostrando di avere uno stile di vita sano, equilibrato ed attivo: chi arriva nelle prime posizioni può vincere premi e guadagnare token, entrando così nel mondo delle crypto, per conoscerlo e comprenderlo in modo semplice, chiaro ed immediato.
Come è nata l’idea di avvicinare due mondi apparentemente così distanti, come il fitness e le criptovalute?
Da parte mia c’è stato un insieme di motivazioni, che si sono unite in questo progetto. Innanzitutto mio marito (Luca Argentero, ndr) segue da tempo il tema delle criptovalute ed è sempre bello quando in famiglia si condividono gli interessi. Poi ho conosciuto una startup giovane e dinamica come Young Platform, il cui advisor, Oscar Badoino, è anche il CTO di BeFancyFit: è stato lui a creare il link giusto, perché io cominciassi a mettere piede in questo mondo. Era una strada che volevo intraprendere e ora vedremo dove ci porterà, magari in futuro avremo una palestra virtuale oppure una nostra moneta.
Come è stata accolta l’iniziativa dalla community di BeFancyFit?
Ho pensato che l’argomento crypto, solitamente associato a un pubblico maschile, potesse essere interessante anche per le iscritte di BeFancyFit, come lo è per me. Sono state soprattutto le persone più fidelizzate a dimostrare curiosità e fiducia: sicuramente per loro non deve essere stato facile sentirmi consigliare di scaricare un’app contapassi con la quale potevano vincere token. Adesso siamo alla terza ed ultima settimana di competizione e finora abbiamo avuto 3mila partecipanti, un segno che l’argomento ha colpito.
Criptovalute, metaverso, blockchain: che rapporto ha con questi nuovi mondi digitali?
Sono tutti temi oggetto di grande dibattito in casa con Luca. Lui è un visionario, da sempre attratto dalle innovazioni tecnologiche, e io li sto scoprendo anche grazie a lui: ho aperto un wallet in tempi non sospetti per una donna, ho comprato qualche terreno virtuale e gli ho regalato opere di criptoarte. Devo essere sincera, però: nonostante il digitale sia una parte fondante del mio lavoro, nutro anche un certo timore verso la tecnologia, quindi ho studiato attentamente prima di buttarmi. Delle criptovalute mi attrae il loro essere fuori dal sistema, ma è un mondo complicato e in generale il digitale può avere conseguenze che mi spaventano. Per esempio, da un lato inorridisco all’idea di visitare il museo Guggenheim di New York attraverso il computer anziché dal vivo, dall’altro mi rendo conto che così qualcuno riesce a realizzare un sogno che, altrimenti, non potrebbe mai diventare realtà. Temo che mia figlia in futuro si possa ritrovare in un mondo tutto cuffie e occhiali. Insomma, la tecnologia presenta opportunità, ma anche rischi, ed io ho deciso di coglierne l’aspetto positivo.
“La tecnologia presenta opportunità, ma anche rischi, ed io ho deciso di coglierne l’aspetto positivo”
BeFancyFit oggi offre piani di allenamento e nutrizionali personalizzati, ma anche linee brandizzate di integratori, activewear, beauty, accessori e molto altro. Quali capacità ha dovuto mettere in campo per questa esperienza imprenditoriale?
BeFancyFit nasce in realtà in modo casuale, puramente come frutto dei miei interessi. Quando ho iniziato a condividere immagini su Instagram, ho scoperto che esisteva un pubblico che non voleva solo guardare abiti, ma che desiderava anche scoprire il messaggio e la storia che avevo da raccontare. Creare il blog a quel punto è stata una conseguenza naturale per riuscire ad approfondire il dialogo: io stavo bene nel raccontare agli altri come prendersi cura di sé e alla community faceva piacere ascoltare. Nel tempo le richieste di consigli per l’allenamento sono aumentate e così ci siamo dovuti strutturare sempre di più. Oltre a BeFancyFit, poi, mi sono ritrovata a gestire in parallelo la mia presenza sui social, la mia carriera di attrice ed anche il mio essere ‘moglie di’: ho cercato di creare armonia tra tutte queste componenti, facendo delle mie passioni il mio lavoro. L’etichetta di imprenditrice è arrivata nei fatti: io continuo a vedermi più come una persona che porta avanti un messaggio con grande amore e impegno.
Come vive l’idea della leadership?
Di fronte alla community credo che l’aspetto più importante sia la credibilità. Anche a costo di non piacere a tutti, insisto molto sullo stile di vita in cui credo e cerco di supportare le altre donne, perché trovino la determinazione per fare altrettanto. Nel mio libro Il metodo BeFancyFit mi sono impegnata fortemente nel testimoniare quanto sia importante la forza di volontà, spiegando che io per prima, tra famiglia, casa e lavoro, faccio fatica a trovare il tempo per prendermi cura di me, ma in fondo è solo una questione di scelte. Basta mezz’ora al giorno: sta a noi decidere se utilizzarla per fare allenamento, guardare la tv o chattare con qualcuno. Pensando al team che collabora con me, invece, l’idea di leadership è diversa, perché lavoro con persone che hanno molta più esperienza di me: mi piace imprimere la mia visione del brand, che è strettamente legata allo stile di vita BeFancyFit, ma per il resto cerco di ascoltare i consigli altrui. Non è sempre facile, perché non ho un carattere docile e tendo ad avere la mania del controllo, ma bisogna imparare ad affidarsi.
Che cosa si sente di dire alle altre donne, imprenditrici o lavoratrici?
Io ripeto sempre il mio motto: no excuses. Se non lo fai, è perché in fondo non vuoi. Credo che questo valga per ogni aspetto della vita, compreso il lavoro o l’attività imprenditoriale. Ho costruito BeFancyFit tassello dopo tassello, determinata a non mollare mai. Ho caricato il furgone di scatoloni, ogni volta che c’era bisogno di farlo, perché in una startup ci si sporca le mani. La passione è il motore di tutto.
“Io ripeto sempre il mio motto: no excuses. Se non lo fai, è perché in fondo non vuoi. Credo che questo valga per ogni aspetto della vita”
Quanto è difficile fare startup oggi in Italia?
Devo ammettere che non è semplice. BeFancyFit è una startup innovativa, fondata da una donna, mamma e under 30: credo che ci sia bisogno di maggiori agevolazioni per queste categorie. Noi siamo contenti, perché non bruciamo denaro e ci ripaghiamo le spese, ma abbiamo l’esigenza di crescere in fretta, per questo stiamo pensando a un aumento di capitale che ci consenta poi di allargare la fanbase. Inoltre il mondo delle relazioni con realtà importanti, ma anche con la pubblica amministrazione, è complesso da gestire se non si è introdotti: spesso si ricevono risposte negative, senza alcuna spiegazione, oppure, peggio ancora, non si riceve alcuna risposta. Sentirsi dire un no motivato, invece, può essere un’occasione positiva di crescita, se si è in grado di fare una giusta autocritica. Infine, a livello strettamente personale, ho avuto l’impressione che l’essere popolare possa essere penalizzante, perché si è giudicati superficialmente, senza che venga data alcuna possibilità di approfondimento.
Cristina Marino si sente una unstoppable woman?
Più che essere io a sentirmi così, sono gli altri che me lo fanno notare. In tanti mi dicono mi dicono: ‘Cristina, sei inarrestabile’. In effetti io cerco di fare tantissime cose al giorno e mi pongo degli obiettivi, che non sempre riesco a raggiungere, però ci provo, dal lavoro alla famiglia. Per esempio, cerco di ritagliarmi sempre il tempo da trascorrere con mia figlia in modo sano e quello per fare la telefonata quotidiana a mia nonna, che ha 92 anni. Mi piace andare a letto la sera sapendo di aver fatto tutto quello che potevo fare nel corso della giornata.