Un’avventura tenerissima sulle emozioni suscitate dall’evolversi di una relazione scritta da Brigitta Rena, creatrice di A Raven Monologue e di She & The Light Bearer
La sensazione di sentirsi completi solo mentre si fa la cosa che più si ama, nel caso di Eda, protagonista del dolcissimo When The Past Was Around, suonare il violino. Poi la sensazione di sentirsi vuoti, incompleti. L’arrivo, nella vita della ragazza, di un uomo, Gufo, che sa donarle una serenità mai provata prima semplicemente suonando assieme a lei. Quindi la necessità di lasciarlo andare, perché il gufo non è un animale che può vivere a lungo in una gabbia. Lasciarsi sopraffare da un sentimento gigantesco e in grado di dare dipendenza come l’amore, quello vero, maestoso e potente, per poi trovarsi a dovere elaborare la fine della propria storia, razionalizzare pensieri ed emozioni troppo grandi e complesse da sottostare a rigidi dettami logici.
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When The Past Was Around è tutto questo e – forse – anche qualcosina in più. È una storia sui primi amori adolescenziali, quelli puri che paiono poter durare tutta la vita e che ci fanno maturare e comprendere che quando si ama davvero qualcuno talvolta bisogna anche dirgli addio.
È una storia sulla fragilità dell’animo umano, sulla solitudine che si prova anche se si è circondati da migliaia di persone ma non si ha accanto quella giusta e sulla consapevolezza che certi rapporti ti cambiano per sempre, arricchendoti e facendoti crescere. Perdersi e poi ritrovarsi, perdersi e ritrovarsi ancora.
Scritto da Brigitta Rena, già autrice di A Raven Monologue e di She & The Light Bearer, When The Past Was Around è forse la versione videoludica de I sospiri del mio cuore, film d’animazione giapponese dello Studio Ghibli, diretto da Yoshifumi Kondō e scritto dal maestro Hayao Miyazaki. Anche in quel caso la storia verteva su due giovani uniti dalla passione per la musica, incredibilmente maturi a dispetto della loro età.
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When The Past Was Around è un delicato, tanto per stile artistico quanto per i numerosi – tutti riusciti – accompagnamenti sonori, videogame punta-e-clicca piuttosto canonico per impostazioni. Si setacciano le ambientazioni alla ricerca di oggetti di interesse che vengono custoditi nel proprio inventario, quindi si procede con la risoluzione degli enigmi, i quali, il più delle volte, chiameranno in causa proprio quegli oggetti. L’avventura in sé non dura tantissimo: 90 minuti – due orette al massimo.
Ma il gioco, a dispetto della scarsa longevità, saprà comunque restarvi nel cuore, forte dei sentimenti che riesce a toccare e, in particolar modo, dei suoi accompagnamenti musicali capaci di restarvi in testa anche a console spenta. Ed è il motivo per cui abbiamo deciso di inserirne diversi nel corpo di questa recensione. Del resto, When The Past Was Around è incentrato sulla storia d’amore tra due musicisti, perciò non poteva che contare su di una serie di musiche particolarmente evocative. Si potrebbe persino dire che l’ultima opera di Brigitta Rena è un musical sotto forma di videogioco.