La saga venatoria di Capcom, inizialmente amata solo in Giappone e destinata in Occidente a una nicchia piuttosto irrilevante ha saputo, capitolo dopo capitolo, attrarre su queste sponde un numero sempre maggiore di fan. E con Monster Hunter Wilds intende presentare novità finalizzate ad ampliare ancora la platea, senza però snaturare il concept o, peggio, facilitarlo.
Monster Hunter Wilds, liberi di agire?
Uno dei principali rimproveri che si poteva muovere alla serie nipponica, infatti, riguardava una intelaiatura di gioco fin troppo rigida e impostata, che Capcom si era già impegnata a rendere sempre meno presente.
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Ma è con Monster Hunter Wilds che vengono meno anche le ultime resistenze, con la caduta di fatto di un hub centrale inteso come tappa obbligatoria tra una battuta di caccia e l’altra e l’introduzione di un ecosistema strutturato a vasi comunicanti, col nostro agire che potrebbe determinare la presenza o la diminuzione di determinate specie.

Restano saldamente al loro posto biomi molto diversi tra loro e caratterizzati da condizioni climatiche estreme ma con l’inedita opportunità di passare da uno all’altro senza soluzione di continuità così da vivere un’avventura quanto più fluida e senza stacchi. Qualcuno probabilmente obietterà che Capcom è intervenuta rendendo più generoso il sistema delle risorse nell’evidente tentativo di attrarre anche i neofiti.

Ed è così, ma per fortuna le facilitazioni si fermano qui. I combattimenti sono stati resi più fluidi ma non più facili. Sicuramente non più piatti. Molte innovazioni, infatti, sono volte a renderli più profondi, dato che mai come in questo capitolo è importante attaccare con precisione, parare con altrettanta precisione e scegliere dove posizionarsi nel pieno della lotta con la viverna di turno.
Insomma, chi temeva di trovarsi di fronte un capitolo più action e dunque anche più facile aveva fortunatamente sbagliato previsione. Monster Hunter Wilds è senza dubbio un capitolo di rottura ma non va a snaturare i capisaldi della serie: semplicemente, la traghetta nel terzo millennio, eliminando gli aspetti più ridondanti e azzerando i tempi morti. Ottimo lavoro, Capcom.