Non c’è solo Capcom ad aver deciso, con Monster Hunter Wilds, di rompere col passato. Negli stessi giorni è arrivato infatti sugli scaffali Sid Meier’s Civilization VII che persegue il medesimo obiettivo: svecchiare una saga entrata nel mito senza per questo rinunciare ai caposaldi che l’hanno portata ad avvicinarsi al traguardo del quarto di secolo.
Le novità di Sid Meier’s Civilization VII
L’idea di dover cambiare civiltà in determinati turning point, ovvero nel passaggio all’epoca delle esplorazioni e, successivamente, a quella moderna, potrebbe lasciare interdetti i fan di vecchia data. Non è il massimo infatti riniziare ogni volta da un piccolo insediamento, con la perdita di funzione delle varie infrastrutture emblematiche e persino la sparizione degli insediamenti indipendenti confinanti.
Sembra quasi di aver subito un reset della mappa e si avverte la brutta sensazione di essere stati derubati di tutto ciò che si aveva messo in piedi. Col passare delle ore però si impara a convivere con la nuova trovata, che ripropone a modo suo la storia come una gigantesca staffetta, non più per ciò che concerne la grandezza di una popolazione, ma con i vari leader che si passeranno un testimone fatto di esperienze e competenze.

Elementi, questi, che varieranno a seconda di come avrete condotto il gioco, per esempio se avrete puntato più sulla difesa o sulla diplomazia, più sulla ricerca scientifica o quella dei metalli preziosi. Questo non vuol dire che la sorte della partita si predetermina nelle prime ore per viaggiare successivamente col pilota automatico, dato che nuove opzioni aggiuntive si sbloccano via via al raggiungimento di determinati obiettivi che possono essere la costruzione di edifici strategici o l’ottenimento di determinate risorse.

Tuttavia si comprende che ripartire da zero sia dovuto alla necessità di evitare che il giocatore procedesse su binari, riprendendo ogni volta le redini della propria partita in mano. Ma questo modo di rileggere la storia per “estinzioni” non è il solo cambiamento operato dai ragazzi di Fixaris, che hanno deciso di eliminare dall’economia di gioco i costruttori – da sempre fondamentali per lo sviluppo della propria civiltà – per incentrare la crescita sul parametro del cibo.
Si parte rendendo le caselle esagonali campi coltivati per poi convertire la popolazione allocata in specialisti per incrementare i vari parametri fondanti dell’urbe. In questo modo, specie su console, ci sono meno clic e tabelle da controllare. Quanto alla guerra, vige ancora la regola di una unità per casella, con eserciti strettamente connessi al proprio comandante che nel settimo capitolo “cresce” in abilità al posto delle proprie truppe.

Una novità che rende il sistema bellico più ordinato. Decisamente più profonde e appaganti le modalità offerte da Sid Meier’s Civilization VII di interfacciarsi con altre popolazioni, stipulando trattati o avviando vere e proprie missioni di spionaggio e controspionaggio. Modalità che hanno ricadute interessanti: per esempio attaccare un alleato senza una valida giustificazione potrebbe farci perdere consensi in casa, dato che il tradimento orchestrato spegnerebbe ogni sentimento patriottico dei propri sostenitori. Di contro, grazie al commercio, avere alleati sarà fondamentale per poter mettere le mani su risorse preziose soprattutto nei periodi di crisi.
Sul fronte tecnico, Sid Meier’s Civilization VII è con ogni probabilità il capitolo più bello e dettagliato della serie: una vera e propria gioia per gli occhi, sebbene le animazioni delle truppe e più in generale dei personaggi che si muovono sulle mappe restino semplicistiche. Insomma, come si diceva, il leit motiv di questo settimo capitolo è “cambiamento”. Non tutte le scelte probabilmente andranno incontro al gusto dei veterani e alcune avrebbero bisogno di un ribilanciamento, ma in linea di massima abbiamo per le mani un capitolo estremamente godibile, che riuscirà, proprio come accade ininterrottamente dal 1991, costringerci a fare l’alba davanti al PC ripetendo a noi stessi “ancora dieci minuti e vado a letto…”