Per ricavare valore dai dati l’azienda deve servirsi di strumenti analitici: il più conosciuto (ma non il solo) tool di analisi dei dati web è Google Analytics.
Strumenti del genere sono, però, insufficieni poiché offrono solo report di tipo quantitativo: in altre parole, la comprensione dell’utente è limitata agli aspetti statistico-demografici, e quindi mancano gli elementi necessari alla definizione di una comunicazione aziendale efficace.
Per ovviare a questo problema è consigliabile orientarsi verso una strategia data-driven supportata dalla Content Intelligence. La Content Intelligence, infatti, monitorando gli interessi degli utenti sulla base della fruizione dei contenuti del brand, riesce a ricavare dati di qualità in tempo reale sulle loro propensioni, proponendo di conseguenza a ognuno contenuti ritagliati “su misura”.
Ciò è possibile grazie al supporto dell’Intelligenza artificiale, che analizza le interazioni degli utenti con i contenuti presenti sui canali digitali dell’azienda e associa in tempo reale al profilo corrispondente su CRM le preferenze manifestate nel corso della navigazione.
In questo modo, con un tale dataset continuamente aggiornato, diventa semplice proporre il giusto contenuto al momento opportuno. Com’è facile intuire, ciò può aumentare il tasso di conversione e quindi incidere sul fatturato. Alcuni studi dimostrano che quasi il 50% degli utenti si rivolge a un altro e-commerce se questo non offre loro una consumer experience soddisfacente.
Ma che tipo di dati raccoglie la Content Intelligence?
La definizione esatta è First Party Data: essendo ricavati direttamente dall’uso fatto dagli utenti dei contenuti proposti, sono più attendibili ed esaustivi rispetto ai Third Party Data. Quest’ultimi, infatti, sono mediati e aggregati da società specializzate, alle quali le aziende si rivolgono.
Il vantaggio principale dei First Party Data è la proprietà dei dati: questa rimane in seno all’azienda che li ha raccolti tramite propri canali senza doversi affidare a soggetti esterni (i quali, tra l’altro, possono condividerli anche con competitors). Anche le problematiche legate alla privacy sono meglio gestite.
Raccogliere dati qualitativi con la Content Intelligence ha grande importanza strategica perché permette di avere una visione chiara di quello che interessa ai propri utenti in modo accurato ed esclusivo.
Per attuare una Content Strategy efficace le aziende possono ricorrere a THRON, un sistema DAM (Digital Asset Management) che integra la Content Intelligence.
THRON è un sistema DAM intelligente che offre numerosi vantaggi: non solo permette di accentrare tutti i contenuti aziendali in un’unica piattaforma, rimuovendo qualunque duplicato ed eliminando così lo spreco di tempo nelle attività di ricerca, ma è in grado anche di profilare gli interessi delle persone che accedono a questi contenuti, a prescindere dal canale tramite cui questi vengono distribuiti.
Grazie al supporto dell’Intelligenza Artificiale, THRON classifica i contenuti mediante tag e analizza le interazioni con gli utenti aggiornando i profili a seconda delle loro interazioni con i contenuti pubblicati. Con il CRM costantemente arricchito di dati di qualità, le iniziative di Marketing Automation propongono sempre all’utente contenuti in linea con i suoi interessi.
Quelli raccolti dalla Content Intelligence di THRON sono First Party Data e danno alle aziende che ricorrono a tale strumento un vero e proprio vantaggio competitivo: dati sugli interessi degli utenti che hanno solo loro e che possono utilizzare per impostare una comunicazione personalizzata. Vi pare poco?