Ma Confcommercio avverte: “Riduzione del PIL del 13% nel mese di aprile. Serve liquidità immediata senza burocrazia integrando le garanzie dello Stato con indennizzi e contributi a fondo perduto”
“I dati di marzo confermano il crollo dei consumi e del fatturato delle imprese. Serve liquidità immediata senza burocrazia integrando le garanzie dello Stato con indennizzi e contributi a fondo perduto”. A lanciare l’ennesimo grido di allarme in direzione di Palazzo Chigi, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati dell’Ufficio Studi. “Va inoltre pianificata attentamente – ha aggiunto – la riapertura delle attività preparando i livelli sanitari, tecnologici e organizzativi perchè il Paese appena possibile deve riaccendere i motori e ripartire in assoluta sicurezza”.
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Arrivano i bonus?
Intanto, dovrebbero arrivare in questi giorni i bonus del Cura Italia e del dl Liquidità anche se è ormai chiaro che basteranno a malapena a tamponare la situazione contingente visto che il quadro economico, anche congiunturale, va aggravandosi ora dopo ora.
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L’INPS, superato l’incidente tecnico del day one che ha portato alla violazione della privacy di più di un iscritto, inizierà oggi il pagamento del bonus una tantum da 600 euro per oltre 1,8 milioni di lavoratori autonomi. Dopo la analoga disavventura di ieri del sito “fondodigaranzia.it”, fonti del Governo fanno sapere che le prime erogazioni dei prestiti alle imprese da 25mila euro (qui il modulo) per affrontare la crisi di liquidità legata all’emergenza potrebbero avvenire già da lunedì 22 aprile.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli
Le stime di Confcommercio
Mai così eloquenti le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, che indicano una riduzione tendenziale del PIL del 3,5% nel primo quarto del 2020 e del 13% nel mese di aprile. Nel primo trimestre riduzione dei consumi del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, per effetto della debacle del mese di marzo (-31,7%). È la stima dell’Ufficio Studi Confcommercio, che parla di “dinamiche inedite sotto il profilo statistico-contabile, che esibiscono tassi di variazione negativi in doppia cifra non presenti nella memoria storica di qualunque analista”.
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“D’altra parte – spiegano da Confcommercio – basta leggere il dettaglio dei dati sull’accoglienza turistica (-95% degli stranieri a partire dall’ultima settimana di marzo), sulle immatricolazioni di auto (-82% nei confronti dei privati), sulle vendite di abbigliamento e calzature (attualmente -100% per la maggior parte delle aziende, precisamente quelle non attive su piattaforme virtuali), su bar e la ristorazione (-68% considerando anche le coraggiose attività di delivery presso il domicilio dei consumatori). E con qualche ritardo la produzione si è adeguata: fiducia e indici di attività produttiva sono infatti crollati a marzo”.