Il Presidente del Consiglio in Senato: “Distanziamento e mascherine fino a vaccino. Non si può rifiutare MES per i Paesi che lo vogliono utilizzare. Per noi fondamentale il recovery fund”
Si terrà questo pomeriggio al Senato, alle ore 15, l’informativa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulle recenti iniziative del Governo per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Alle 17.30 il premier sarà invece alla Camera.
Le polemiche sul ruolo del Parlamento
Un appuntamento che non ha mancato di suscitare polemiche, soprattutto per le modalità: mentre le comunicazioni alle Assemblee da parte del capo dell’esecutivo prevedono infatti che al termine vengano votate le risoluzioni; l’informativa non richiede nessun voto ed esclude quindi le Aule dal dibattito. L’esecutivo ha preferito percorrere quest’ultima via, segnale che ha allargato ulteriormente, se possibile, il solco con l’opposizione che avrebbe invece voluto partecipare alla costruzione del documento che dopodomani Conte porterà al Consiglio europeo dei 27.
La diretta
Seguiremo la diretta parlamentare in questa pagina, perciò vi invitiamo ad aggiornarla più volte. Slittato invece il voto, in origine previsto al Senato per domani, sullo scostamento del bilancio in vista del decreto Aprile, che rischia di vedere la luce solo alla fine del mese o all’inizio di maggio.
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Cosa attendersi dall’informativa di Conte
Quest’oggi probabilmente il premier incentrerà il proprio intervento alle Camere su due temi: la posizione italiana che terrà al Consiglio europeo, appuntamento cruciale sugli strumenti adottati a livello comunitario per la ricostruzione post pandemica e come intende procedere con l’uscita dal lock down. Tema, questo, peraltro già anticipato questa mattina dallo stesso presidente del Consiglio dalla propria pagina Facebook. Il post non ha mancato di creare ulteriore attrito con l’opposizione di centro-destra (si senta, in merito, l’intervento in apertura di seduto della senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini).
Quanto al Consiglio europeo, c’è attesa per comprendere cosa intende fare il governo in particolar modo sul MES. Tramontata ormai definitivamente la possibilità di procedere con gli Eurobond voluti da Conte, l’esecutivo dovrà dire cosa intende fare in merito al Meccanismo europeo di stabilità senza condizioni.
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Parliamo di una linea di credito da 35-38 miliardi a tasso di interesse agevolato, che Bruxelles mette sul piatto per coprire le spese sanitarie dirette e indirette. Favorevoli all’uso, nella maggioranza, il Partito democratico e Italia viva, fortemente contrario il Movimento 5 Stelle. Anche l’opposizione sul tema si è spaccata: la sola favorevole è Forza Italia mentre lo ritengono l’anticamera del commissariamento Fratelli d’Italia e la Lega.
L’intervento di Conte
“Abbiamo piena consapevolezza della necessità di coinvolgere il Parlamento”, ha iniziato Conte, esordio che ha suscitato grida da parte dell’opposizione, proprio per la decisione dell’esecutivo di avvalersi dello strumento dell’informativa. “La pandemia ha costretto a ricorrere a strumenti di emergenza, in ogni passaggio ho avuto sempre premura di assicurare il rispetto dei diritti costituzionali coinvolti”, ha ribadito il presidente del Consiglio.
Cinque punti per la Fase 2
Quindi il premier ha elencato cinque punti individuati per uscire dalla crisi: “Promuovere l’utilizzo dei dispositivi personali fino alla diffusione del vaccino, rafforzare la Sanità sul territorio con particolare attenzione alle RSA, intensificare la presenza di Covid-hospital, uso corretto dei test molecolari [tampone ndr] e sierlogici, rafforzamento della mappatura dei contatti sospetti tramite contact tracking e tele cure”.
Sull’app Immuni
“Chi non vorrà scaricarla non subirà limitazioni nei movimenti”, ha scandito il presidente del Consiglio. “Abbiamo al lavoro un team specifico e le opposizioni saranno costantemente aggiornate sullo sviluppo dell’applicazione e io stesso informerò il Parlamento essendo coinvolte tutele costituzionali”, ha chiarito.
Sulla proroga del lock down al 3 maggio
“I dati confermano l’efficacia delle misure adottate” ha detto Conte “ma hanno perciò suggerito di procedere con le restrizioni”. “Ora, però, ha aggiunto, i motori del Paese devono riaccendersi: non ci sfugge la difficoltà per i cittadini di osservare regole tanto limitative. Il ritorno alla normalità è una aspirazione comprensibile”.
Si ripartirà tenendo sotto controllo la curva del contagio
“Occorrerà tenere sotto controllo la curva del contagio che dovrà restare sotto una determinata soglia parametrata alla capacità di recepire degenti delle strutture sanitarie”, ha detto il presidente del Consiglio, lasciando quindi intendere che cambierà da Regione a Regione ma farà fede soprattutto la capacità sanitaria. “Sarà una fase cruciale”, ha ripetuto più volte.
Sul sostegno all’economia
Dopo aver elencato le misure economiche intraprese finora, Conte ha detto: “Siamo consapevoli che tutto ciò non è sufficiente, l’impatto del Coronavirus sarà fortissimo a livello economico, l’FMI stima un crollo del PIL di oltre il 9%, quindi dobbiamo potenziare la nostra risposta: oltre i 25 miliardi del Cura Italia chiederemo al Parlamento un ulteriore scostamento di 50 miliardi, per un intervento complessivo di 75 miliardi di euro per rafforzare la sanità, per dare liquidità alle partite Iva, sostegno alla cassa integrazione e a chi ne è escluso, interventi dei settori più colpiti dai lock down e interventi a sostegno dei Comuni”.
Sul Consiglio europeo di giovedì
“BEI e SURE sono due elementi a tassi di interesse relativamente bassi ma insufficienti, quanto al MES si è alimentato un dibattito che rischia di spaccare il Paese in opposte tifoserie. La mia posizione di assoluta cautela riguarda il ricordo di quanto avvenuto in Grecia perché l’Europa non si ritrovi a chiedere nuovamente scusa”, ha detto Conte. “Per come è stato concepito il MES finora è un intervento modesto sul piano finanziario e inaccettabile vista la natura di questa crisi”, ha scandito, suscitando uno dei pochi applausi del suo intervento, dalla parte grillina dell’Aula. Tuttavia, il premier ha aggiunto: “Assieme ad altri otto Paesi l’Italia ha chiesto altri strumenti. La Spagna ha dichiarato subito di voler usufruire del MES senza condizioni. Rifiutare il MES significherebbe fare torto alla Spagna che intende usufruirne. Però resto convinto che all’Italia serva altro”.
MES, prima guarderemo le carte
Conte poi ha aggiunto: “Bisogna attendere l’elaborazione dei documenti predisposti per erogare questa linea di credito. Solo allora potremo discutere se il relativo regolamento può essere o meno opportuno agli interessi nazionali”. “Bisognerà – ha ribadito – valutare le carte e le condizioni. L’ultima parola – ha assicurato – spetterà comunque al Parlamento”. Sarà invece “fondamentale” il “quarto elemento del pacchetto, il recovery fund e sarà questo l’oggetto della discussione del vertice del 23 aprile”. “Dovrà essere conforme ai Trattati e ben più consistente degli altri strumenti e mirato a far fronte alla pandemia, oltre che immediatamente disponibile”, ha aggiunto, “attraverso i bridge, garanzie europee”. “Appoggeremo la proposta francese di sostenerlo con bond comuni e quella spagnola ma con qualche suggerimento di variazione, perché sia conforme alle nostre finalità”.