Tra innovazione e tradizione, il fascino delle botteghe di una volta nelle quali il tempo sembra essersi fermato… anche per il cliente in fuga dallo stress dell’epoca moderna
“Nel periodo del Covid-19, con l’irruzione dello smart working nelle nostre vite, ce ne siamo accorti tutti: non riusciamo più a staccarci dal cellulare per oltre cinque minuti ma, in realtà, si tratta di un cattivo stile di vita che trasciniamo da parecchio, per questo chi viene da noi è obbligato a prendersi un po’ di tempo per sé”. Michele Callegari, co-founder della startup innovativa Barberino’s non ha dubbi: inseguiti, come siamo, da mail, conference-call e messaggi WhatsApp, resta davvero poco tempo per noi. Per questo, sul sito della sua catena di negozi, si insiste particolarmente sui minuti necessari a eseguire a regola d’arte ogni trattamento, dal taglio dei capelli alla rasatura. E non sono mai pochi, soprattutto per la frenesia dei tempi moderni dove qualcosa, per essere fatta bene, deve essere eseguita anche in fretta. Ma non è necessariamente così.
“Vogliamo aiutare gli italiani a riscoprire l’artigianato delle botteghe, la vecchia scuola, insomma, quella dei tagli fatti con la forbice e col pettine”, racconta a StartupItalia Michele, classe 1983, Ceo, assieme a Niccolò Bencini, anno 1985, di Barberino’s Classic Barber shop. “E nei nostri progetti c’è anche l’internazionalizzazione del nostro marchio: portare altrove lo stile di vita italiano”.
Niccolò Bencini e Michele Callegari, founder di Barberino’s
Il corrispettivo dello slow food ma in schiuma da barba. “La tecnologia ci impegna tutto il giorno”, prosegue il co-founder, “per questo Barberino’s vuole essere uno ‘scrigno del tempo’ che i clienti prendono per coccolarsi un po’ in pace e serenità. Qualche anno fa avevamo perfino pensato di obbligare i nostri utenti a lasciare il proprio smartphone sul banco all’ingresso, perché potessero godere al meglio dell’esperienza offerta, poi abbiamo riflettuto sul fatto che forse non tutti avrebbero compreso questa nostra imposizione e abbiamo lasciato perdere, ma regolarmente torniamo a rifletterci su”.
Eppure, l’idea di tornare a ritmi più umani e rilassati e prendersi del tempo per sé piace proprio a quella Milano che ha fatto della frenesia dei suoi ritmi il suo marchio di fabbrica, dato che i saloni sono principalmente localizzati nel capoluogo lombardo: “Da Nord a Sud, passando per il versante Est e Ovest, abbiamo mappato la città per essere praticamente ovunque, così i nostri clienti possono trovare un salone sia vicino a dove vivono, sia accanto a dove lavorano”. “I nostri clienti – spiega Michele – sono per lo più ‘colletti bianchi’ che vogliono staccare per una mezz’ora o poco più dal resto del mondo, sono persone attente al proprio look, esigenti e alla ricerca non solo del taglio che le soddisfi ma anche di sofisticati prodotti anti-age, che possono essere acquistati con il nostro marchio”.
L’importanza della community
Proprio la community sorta attorno al marchio Barberino’s pare il motivo del successo della campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd che ha portato alla raccolta di oltre 1 milione di euro in appena 20 giorni, traguardo importante tanto più perché realizzato in pieno lockdown: “Noi siamo rimasti in contatto con i nostri avventori per tutto il periodo della quarantena: abbiamo consentito loro di acquistare voucher anche come idee-regalo a prezzi scontati per quando avremmo riaperto e moltissimi hanno aderito con entusiasmo facendoci sapere che non vedevano l’ora di tornare a farsi fare la barba da noi. In più, abbiamo organizzato corsi gratuiti in videochat con i nostri barbieri con consigli su come aggiustare barba e capelli durante la permanenza forzata a casa”.
Una platea che li segue costantemente anche via social: “Pubblichiamo piccoli trucchi per essere sempre in ordine e suggerimenti sulla cura di barba e capelli a seconda del periodo dell’anno: adesso, con l’estate, vanno molto i consigli su come evitare i danni della salsedine… i nostri clienti apprezzano il fatto di essere seguiti anche a domicilio e ci seguono a loro volta, leggendo gli articoli pubblicati sui nostri blog”.
E ora che il crowdfunding ha raggiunto quota 1,2 milioni di euro, la startup, che a oggi conta in totale 34 dipendenti, punta a ingrandirsi e a espandersi: “Siamo alla ricerca di un Digital Marketing Specialist, un HR Administration Specialist, un Operation Specialist e un Lead Developer, oltre a 6 nuovi talenti : due barbieri per le sedi di Milano, uno per Padova, uno per Brescia e due per la sede di Roma. La nostra speranza – ci confida Michele – è che non ci sia troppo assistenzialismo da parte dello Stato per quel che concerne le misure anti-Covid perché frenano la ricerca del lavoro di chi è disoccupato e ostacolano imprese, come la nostra, che provano lo stesso a ingrandirsi nonostante il periodo. Più che gli assegni per chi sta a casa forse sarebbero utili misure che agevolino l’assunzione”.