La Generazione X (nata tra il 1965 e il 1980) è quella che ha meno paure di viaggiare, Millennials (nati tra il 1981 e il 1995) e la Generazione Z temono di trovarsi in quarantena o di perdere i soldi
Vacanze 2021, ormai ci siamo. La macchina del turismo, che dà un contributo fondamentale al PIL del Paese, si sta lentamente rimettendo in moto. Ma non sarà facile contemperare esigenze differenti: la voglia di rimettersi in viaggio con l’esigenza di tutelare la salute pubblica, la sicurezza con l’economia.
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Negli ultimi giorni si fa un gran parlare di isole covid free, sul modello greco, con la Campania decisa a tirare dritto e a farsi in casa un attestato di immunità. Ma difficilmente la variegata maggioranza che sorregge il governo di Mario Draghi potrà ufficializzare simili proposte, che rischiano di favorire piccole parti del Paese e scontentare tutto il resto, creando vere e proprie mete di serie A e altre che, agli occhi del turista, potrebbero sembrare più rischiose.
Green pass a parte, ovvero quel documento che l’esecutivo dovrebbe finalizzare entro giugno e permetterà ai vaccinati, a chi ha avuto il Covid o fatto un tampone (in quel caso avrà un valore di sole 48 ore) di viaggiare per il Paese, indipendentemente dal colore della Regione di partenza e di quella d’arrivo, cosa si può fare per accertarsi di fare vacanze davvero serene?
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Lo abbiamo chiesto al tour operator digitale Tramundi. Anzitutto, è possibile consultare un elenco di località, anche estere, che sono già state aperte al turismo internazionale. In secondo luogo, sempre più agenzie di viaggio includono vere e proprie assicurazioni anti Covid, cioè coperture che garantiscono possibilità di annullamento, assistenza sanitaria, opzioni di rimborso e persino agevolazioni di prezzo per tamponi pre-partenza. A seconda delle esigenze, è insomma possibile ottenere una completa tutela in caso di contagio durante il viaggio e pagare sereni, se l’assicurazione prevede la possibilità di annullamento, cancellazione o posticipazione gratuita.
La voglia di vacanze c’è
Del resto, nonostante le difficoltà economiche, pare che gli italiani alle vacanze non rinuncino: sempre Tramundi ha condotto un sondaggio tra 1000 utenti sui timori più comuni in viaggio. La paura più diffusa rimane quella di contagiarsi (che accomuna il 27,6% degli intervistati), ma scorrendo le risposte si scopre che a generi ed età diverse corrispondono paure diverse.
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Mentre le donne temono, in misura maggiore rispetto agli uomini, di dover affrontare periodi di quarantena o isolamento fiduciario (20,8% contro il 7,7% degli uomini), gli uomini si preoccupano maggiormente di questioni economiche: sono spaventati dall’eventualità di perdere soldi per via di rimandi, cancellazioni, malattie o nuove restrizioni (27% contro il 14,5% delle donne). La Generazione X (nata tra il 1965 e il 1980) è quella che ha meno paure (con il 25% degli intervistati che dichiara di non aver timori). La preoccupazione più frequente per loro è legata alla potenziale esposizione al virus e il conseguente contagio (33,3%). I Millennials (nati tra il 1981 e il 1995) e la Generazione Z (i nati dal 1996 al 2010) hanno timori molto simili che dipendono dall’universo economico e sociale: perdere i propri soldi per via delle restrizioni o ritrovarsi in quarantena.