Con sede a Quartu, Queryo 7 anni fa era un’agenzia di 3 persone. Oggi Google l’ha selezionata tra le migliori digital agency d’Italia
Nata nel 2014, Queryo, ora parte di Tinexta group, è tra le più importanti digital agency italiane. Operativa nei settori della progettazione e gestione di campagne online, SEO, social media marketing, remarketing e advanced web analytics, l’agenzia ha iniziato la sua scalata da Quartu Sant’Elena, in provincia di Cagliari, dove tutt’ora ha sede. Dalla Sardegna è partita alla volta del mondo, chiudendo lo scorso anno con un fatturato di quasi 5 milioni di euro e confermandosi fra le Top Google Premier Partner in Italia. Queryo è una tra le migliori agenzie che hanno lavorato a due delle quattro best case histories italiane nel 2020 selezionate da Google. Una storia di successo che, dalla Sardegna, ha saputo guardare oltre mantenendo ben salde le proprie radici.
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Fare startup in Sardegna secondo Queryo
“I primi anni sono stati i più difficili perché in Sardegna non era presente il nostro target principale di riferimento – spiega il founder e amministratore di Queryo, Roberto Pala – Poi è arrivato il nostro primo cliente, di Cuneo, con un e-commerce, e da lì è iniziato il decollo. Siamo partiti in 3, poi 4, abbiamo iniziato a crescere sempre più e ad attrarre l’attenzione di clienti sempre più grandi, come Prénatal”. Da quel momento, per Queryo è stata una scalata, con l’interesse da parte di tante aziende in Italia e all’estero, dall’Europa a San Francisco. “Adesso i nostri clienti sono localizzati in diversi Paesi e noi siamo felici di lavorare da questa isola, dove la qualità della vita è superiore, anche se, i ritmi di lavoro sono, comunque, milanesi”.
“La nostra nuova sede sarà vista mare, come quella attuale, con piscina, campo da basket e beach volley, e un grande giardino”. Creare un gruppo coeso e lavorare in sintonia dipende anche dal benessere e della qualità della vita nell’ambiente di lavoro. “Abbiamo sempre visto il gruppo come il grande valore e, nel periodo pre-Covid, eravamo tutti in sede. Il confronto e la formazione continua è stato sempre essenziale per noi. Per fortuna, ci siamo saputi organizzare al meglio per lavorare in modo ottimale anche da remoto, e la digitalizzazione, sopraggiunta in maniera crescente con il Covid, è stata un punto di forza che abbiamo saputo sfruttare al meglio per i nostri clienti”. Insomma, la Sardegna è una terra dei sogni dove vivere, ma non è tutto rose e fiori. «Capita che le PMI si sentano un po’ abbandonate – afferma Roberto – Non tanto in termini di risorse o finanziamenti, ma perché si sente la necessità di un maggior interesse verso quei settori che non siano soltanto i “soliti classici”, proprio come l’e-commerce. Purtroppo oggi ci sono ancora tantissime attività sarde che vedono il digitale come un problema anziché come un’opportunità». Un ecosistema, dunque, che sta crescendo ma che ha bisogno di essere spinto e strutturato.
La forza di un team internazionale con competenze trasversali
“Oggi siamo un team di 34 persone, molto coeso, e ci stiamo sempre più allargando, con altre 6 figure che entreranno a breve. Chiuderemo, dunque, il mese di maggio con 40 persone. Alcune delle nostre eccellenze sono partite da zero – spiega il founder – Abbiamo creduto nel loro valore e determinazione e costruito insieme competenze e professionalità, raggiungendo altissimi livelli.”. Di storie come questa, nella squadra internazionale di Queryo ce ne sono parecchie. “Il nostro team vanta 8 madrelingue oltre all’italiano, con figure professionali inglesi, francesi, spagnole, brasiliane, e provenienti da altre zone del mondo. Questa grande ricchezza di pensiero e competenze ci permette di seguire i brand a livello globale. Oggi contiamo diversi clienti internazionali attivi in diversi Paesi europei ed extra-europei e, nel 2020, Queryo è stata l’agenzia italiana che ha investito di più all’Estero”.
Roberto dice che la forza che sta dietro al team Queryo è quella della predisposizione alla ricerca del talento, più che del ruolo. “Da noi lavora l’ex e-commerce manager di Ferrari che è passato dall’Ansa a Benetton a HSE24 e poi è venuto da noi. Non ho mai avuto dubbi su quale fosse l’incarico che meglio gli si sarebbe cucito addosso in agenzia perché avevo la certezza della qualità del lavoro che avrebbe potuto dedicarci”. Intelligenza, professionalità e passione sono, dunque, le chiavi del successo del team di Queryo. “Chi possiede queste qualità è il benvenuto in Queryo. Adesso abbiamo altre posizioni aperte e siamo in una fase di scouting continuo. L’intenzione era quella di chiudere il 2021 con 12 nuove figure nel gruppo – spiega Roberto – A maggio, da 31 siamo passati a 40. Credo che nel breve termine le nostre aspettative saranno più che superate”. Un team che, in media, ha 36 anni. “Il giusto mix tra figure senior e risorse giovani. Una squadra altamente formata e ben coesa che per noi è fondamentale per confrontarci con grandi clienti”.
Obiettivi e prospettive future di Queryo
Queryo lavora con PMI e grandi realità internazionali che spaziano da settori molto diversi tra loro: dall’automotive ai viaggi, dal wellness e dalla cura del corpo fino al gioiello. “Passiamo da clienti che vantano un fatturato di 70 miliardi a imprese appena nate che propongono un prodotto di valore concorrenziale sul mercato – afferma Roberto – Queryo fa una pre-analisi dei propri clienti per mettere a punto e realizzare le condizioni ideali per lavorare al meglio sul mercato. Condizioni che possono essere soddisfatte anche da aziende che non hanno al loro interno competenze digitali o si affacciano per la prima volta al mercato online, ma che, con la giusta guida e consulenza, possono ottenere ottimi risultati”. Al momento, le sedi commerciali di Queryo si trovano a Torino, Roma e Milano, anche se, nel futuro, l’ambizione di questa impresa è quella di espandersi anche oltreconfine. Il fatturato di Queryo è raddoppiato di anno in anno, in crescita costante. “Da 1.2 milioni, l’anno successivo abbiamo registrato 2.3 milioni di fatturato, poi quasi 5. La nostra crescita media negli ultimi anni si è attestata intorno al 90% – racconta Roberto – L’obiettivo è quello di continuare in trend anche negli anni venturi”.