La prima catena italiana di Bubble Tea annuncia l’aumento di capitale per aprire nuovi punti vendita (almeno 3 entro la fine dell’anno), sviluppare un’app per effettuare ordini e assumere nuovo personale
Ha superato brillantemente il difficile periodo del primo lockdown, riuscendo addirittura a far registrare il record assoluto di vendite nei negozi nel mese di settembre 2020. La formula take away ha consentito di mantenere i locali aperti dal mese di aprile 2020 in poi con continuità, senza dover ricorrere a cassa integrazione o a riduzione del personale.
E ora Frankly, la catena italiana di Bubble Tea dall’impronta fortemente internazionale, annuncia di aver chiuso un aumento di capitale di un milione di euro per sviluppare ulteriormente il proprio business in Italia. Obiettivi sono l’apertura di almeno 3 nuovi punti vendita entro la fine dell’anno a Torino, Pavia e Padova – che si aggiungono ai 7 già operativi – la digitalizzazione dell’azienda (attraverso lo sviluppo di un’app che permette di effettuare ordini e di accumulare punti grazie a un programma di loyalty) e l’inserimento di nuovo personale.
Frankly, la bevanda nata negli anni ’80
“Siamo molto contenti di aver chiuso questo importante aumento di capitale. Significa che gli investitori apprezzano quello che abbiamo fatto fino ad ora e credono fortemente nelle prospettive di crescita della nostra realtà – spiega Franco Borgonovo, founder di Frankly – Oltre a continuare la crescita sul territorio italiano, dove ora siamo presenti principalmente nelle regioni del nord-ovest, abbiamo un progetto ancora più ambizioso: internazionalizzare il nostro marchio, portandolo fuori dai confini nazionali, a partire dalla fine del prossimo anno”.
Frankly, nata nel 2017 a Milano da un’idea di Franco Borgonovo e Lati Ting, è il marchio che ha fatto conoscere il bubble tea – bevanda nata negli anni ’80 a Taiwan – in Italia: un “tè con le bolle” che piace molto ai più giovani, grazie al suo look coloratissimo e alle infinite possibilità di personalizzazione, ma sta iniziando a incuriosire anche i Millennials. Uno dei trend del food&beverage dei prossimi decenni, tanto che il mercato globale – che ad oggi vale già 2,2 miliardi di dollari – prospetta di raggiungere i 3,5 entro il 2026, guidato dal boom europeo.
Frankly conta già sette punti vendita nel nord Italia (quattro a Milano, uno a Torino, uno a Bologna e uno a Bergamo), 55 dipendenti e oltre 1 milione di drink serviti ogni anno. A fine 2020 Frankly ha anche lanciato il canale e-commerce, dove è possibile acquistare e ricevere a domicilio alcune delle materie prime naturali utilizzate nei negozi (dal tè nero al matcha fino a agli sciroppi alla frutta, e ai topping di perle di tapioca o popping bobas, caratteristiche palline alla frutta) oltre a degli speciali kit per realizzare la bevanda a casa.