Sette rider hanno deciso di mettersi in proprio e fondare una realtà attenta alla tutela dei fattorini. Partita la raccolta fondi su Eppela per sostenerli
Diritti e rider, purtroppo è tristemente noto, finora non sono riusciti ad andare in tandem. Per questo si accoglie con piacere la nascita di Robin Food, cooperativa di delivery fiorentina interamente posseduta ed autogestita da rider. Sono sette i soci fondatori, che hanno lavorato in questi anni per le multinazionali del delivery e hanno deciso di auto-organizzarsi in cooperativa per costruire un modello alternativo di lavoro in questo settore: Simone Di Giulio, Luca Manetti, Nadim Hammami, Duccio D’Agnano, Salvatore Settimo Micciché, Alessandro Fabbri, Mahmad Bakro.
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Il gruppo ha partecipato alla terza edizione di Smart and Coop, il bando promosso da Legacoop Toscana e Fondazione CR Firenze per sostenere la nascita di nuove coop formate da giovani under 35, ed ha intrapreso con il supporto di Legacoop Toscana il percorso di costituzione in cooperativa.
“La nostra cooperativa vuol essere un’alternativa etica e sostenibile rispetto alle grandi aziende che dominano il mercato del food delivery – ha detto Simone di Giulio, rider nonché presidente di Robin Food – Principalmente ci concentreremo sul settore del food delivery, ma gestiremo la logistica anche di altri beni lavorando con le aziende del territorio”.
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Robin Food sarà una cooperativa, forma giuridica particolare, inusuale, ma che garantisce la partecipazione democratica di tutti i lavoratori ed un’equa ripartizione degli utili tra di essi. Al centro del progetto, infatti, la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori: questa mattina è stato siglato un protocollo di intesa con Nidil Cgil Firenze attraverso il quale la cooperativa si impegna ad applicare correttamente ai propri soci lavoratori e lavoratori la disciplina del lavoro subordinato secondo i ccnl di settore.
“Quello che presentiamo oggi è un progetto di auto-imprenditorialità in cui un gruppo di giovani ha scelto di impegnarsi in prima persona per migliorare le condizioni di lavoro nel settore del food delivery – ha detto Irene Mangani, vicepresidente di Legacoop Toscana -. Per portare avanti la propria idea di impresa hanno scelto di puntare sul modello cooperativo, un modello che storicamente è nato per rispondere ai bisogni dei lavoratori nella società: sarà una sfida importante in un settore complesso”.
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“La nascita di Robin Food e la firma del Protocollo che sancisce piene tutele per i fattorini – ha sottolineato Ilaria Lani, segretaria generale Nidil Cgil Firenze – propone ai consumatori una nuova alternativa sostenibile nel settore delle consegne a domicilio ed è significativo che i protagonisti di questa esperienza siano proprio i rider che in questi mesi si sono battuti contro lo sfruttamento imposto dalle multinazionali e che con concretezza e coraggio si sono autorganizzati in cooperativa”.
Robin Food vuole offrire un modello più solidale, in termini di commissioni e soluzioni, anche alla stessa ristorazione locale e contribuire a generare valore per il territorio, sotto forma di tasse che rimarranno all’interno della comunità. Per le consegne verranno utilizzati solamente mezzi di trasporto non inquinanti, come biciclette e mezzi elettrici e nei packaging verranno privilegiati materiali ecologici.
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Per sostenere l’avvio dell’attività la cooperativa lancia da oggi su Eppela. La cifra che la cooperativa punta a raggiungere è di 15.000 euro e sarà utilizzata per sostenere le spese dell’acquisto di e-bike aziendali, biciclette cargo per la logistica, pagare la presenza in rete ed altre eventuali spese relative al progetto. La piattaforma che gestirà gli ordini in arrivo si appoggia a CoopCycle, federazione internazionale di cooperative che usano lo stesso software condiviso e che collaborano per proporre una alternativa etica e sostenibile al modello dominante nel settore del food delivery.