Ecco i motivi della scelta. L’addio a fine settembre
Dopo Twitter, anche LinkedIn diventerà presto un social senza più stories. Lanciati per la prima volta da SnapChat e diventati comunque un marchio di fabbrica di Instagram, questi brevi video che durano 24 ore sono diventati a tutti gli effetti un linguaggio del marketing, della comunicazione e del giornalismo. Ma allora perché il social network di proprietà di Microsoft ha deciso di disfarsene entro la fine di settembre? «Nello sviluppo di stories, abbiamo supposto che le persone non avrebbero voluto video informali allegati al loro profilo», ha dichiarato Liz Li, senior director of product. In buona sostanza gli obiettivi dell’azienda non sono stati raggiunti e gli utenti del social verticale sul mondo del lavoro e dei professionisti non hanno mai utilizzato le stories in una maniera adeguata alle aspettative.
Morta una story…
Su StartupItalia seguiamo l’evoluzione e i test dei social network. Quest’anno, partito con la notizia bomba del ban di Trump da Twitter, è stato finora ricco di sperimentazioni da parte delle piattaforme. Ma anche di marce indietro. Nei primi mesi del 2021 si è creata una vera e propria bolla attorno al fenomeno Clubhouse, che ha ispirato anche LinkedIn nella realizzazione di stanze audio dove parlare e confrontarsi con altri iscritti su tematiche ben precise. Sullo stesso trend si è buttata poi Spotify, con Greenroom.
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Non tutti i test vanno a buon fine però. «Abbiamo introdotto le Storie l’anno scorso – ha spiegato Liz Li in questo post su LinkedIn – come un modo divertente e casuale per condividere rapidi aggiornamenti video. Abbiamo imparato molto. Ora, stiamo prendendo questi insegnamenti per evolvere il formato Stories in una nuova esperienza video su LinkedIn, ancora più ricca e conversazionale». Naturalmente il passo indietro di Twitter (con Fleets) e di LinkedIn non bastano per confermare un presagio di morte annunciata di questo formato.