Vincitrice di SIOS22 Summer Edition, la startup milanese ha realizzato un software che permette a Pmi, agenzie e liberi professionisti di utilizzare l’Ar per campagne marketing, a costi accessibili e senza il bisogno di competenze specifiche
È passato poco più di un mese da quando Mattia Salvi, ceo e cofondatore di Aryel, saliva sul palco dell’Innovation Center di Firenze per ritirare il premio di migliore startup al SIOS22 Summer Edition. La società, fondata nel 2019 a Milano insieme a Luca Petri, cto, e Leonardo Persico, lead front-end developer, ha realizzato un software as a service che si rivolge a grandi e piccole aziende, Pmi, agenzie creative e liberi professionisti, offrendo soluzioni di realtà aumentata applicata alle campagne pubblicitarie. “La nostra piattaforma ha saputo cogliere le esigenze del mercato e coniugare l’Ar con il marketing“, racconta Salvi a StartupItalia.
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Almeno un paio di elementi caratterizzano l’attività di Aryel: l’abbattimento dei costi d’accesso alla tecnologia e quello che il ceo definisce un approccio drag and drop. “Senza avere competenze e in pochi click è possibile creare e condividere esperienze ingaggianti”. Un terzo elemento distintivo, aggiunge Salvi, è “la sezione dedicata alle metriche. Aryel raccoglie insights e analytics sulle campagne e permette di misurarne le performance e raccogliere informazioni utili sugli utenti”.
A meno di tre anni dalla nascita, Aryel attraversa un periodo di forte crescita, con due finanziamenti, da 250mila e 700mila euro, chiusi rispettivamente a novembre 2021 e lo scorso aprile. “Al momento stiamo portando avanti un nuovo round di investimento. Oggi siamo un team di 26 persone“, spiega il ceo, “ma l’obiettivo è di aumentare ancora entro la fine del 2022, per continuare il nostro sviluppo e ottenere nuovi brevetti da lanciare sul mercato, anche grazie al periodo di internazionalizzazione iniziato nel 2021″. Lo conferma anche la presenza di uffici della startup a Parigi, che si aggiungono al quartier generale negli spazi di Talent Garden in Via Calabiana a Milano e alle sedi distaccate di Bergamo e Firenze.
La realtà aumentata a servizio di privati e Pmi: la novità di Aryel
StartupItalia: Una crescita, la vostra, dovuta alla piccola rivoluzione che state portando nel mondo dell’Ar con i vostri servizi, accessibili non più soltanto alle grandi aziende.
Mattia Salvi: «Aryel nasce per offrire anche a Pmi, freelance e startup la possibilità di fare marketing in realtà aumentata, una tecnologia riservata fino a quel momento ai grandi player del mercato, con grandi budget a disposizione. Il progetto nasce anche da un’altra considerazione e cioè che siamo sempre più sommersi di contenuti e campagne marketing inefficaci».
SI: Da dove derivano i costi elevati per le imprese di utilizzare la realtà aumentata?
MS: «Principalmente tre elementi. Lo sviluppo di esperienze custom in Ar richiede troppo in termini di skill di sviluppo, basta pensare ai processi di sviluppo e adozione di un’app nativa. In più, è una questione di tempistiche e budget: i progetti in realtà aumentata possono essere molto lunghi e costare anche 50mila euro».
SI: Ostacoli che state cercando di superare.
MS: «Aryel è una piattaforma che ha saputo cogliere queste esigenze del mercato e coniugare la creazione di campagne in Ar con il marketing. La piattaforma funziona infatti con un approccio drag and drop: anche senza avere competenze di sviluppo, in pochi click è possibile creare e condividere esperienze ingaggianti tramite un semplice link. Il vero punto di forza per i clienti è la sezione dedicata alle metriche. Aryel raccoglie infatti insights e analytics sulle campagne e permette di misurarne i risultati e raccogliere informazioni utili sugli utenti che le hanno provate».
L’importanza dell’esperienza e la strada verso il nuovo marketing
SI: In occasione dell’ultimo round, avevi dichiarato che il mercato sembrava pronto ad accogliere le novità offerte dalla realtà aumentata. Qual è l’attuale stato dell’arte?
MS: «Nel marketing e nella comunicazione del futuro il concetto di esperienza sarà sempre più importante. Si tratta di esperienze che vanno oltre il momento dell’acquisto o del consumo e investono tutta la customer journey dell’utente. La realtà aumentata permette di interagire con i brand in un modo completamente nuovo e con Aryel stiamo rendendo questo approccio accessibile su scala internazionale».
SI: Non tutti i settori sono però ugualmente reattivi nei confronti della tecnologia.
MS: «Il nostro punto di forza è infatti la versatilità: serviamo clienti di settori, come l’alimentare, la moda o l’automotive, che investono più volentieri in nuove tecnologie, ma abbiamo anche aziende che provengono da ambiti molto diversi. Più che di settori, parlerei però di possibilità di applicazione. Il campo dell’ecommerce, dei print media e della gamification, ad esempio il social media marketing, sono particolarmente ricettivi in questo senso».
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SI: Una versatilità che si rispecchia anche nelle dimensioni e caratteristiche dei vostri clienti, molto diversi fra loro. Quanto cambia lavorare con una grande azienda, rispetto a una Pmi o a un’agenzia?
MS: «Ognuna di queste tipologie implica un approccio diverso. Un primo livello è quello di Pmi e freelance, che possono usare la piattaforma di Aryel in autonomia, tramite un abbonamento mensile o annuale, e creare le proprie campagne con semplicità, condividerle off e online e monitorare i risultati. Le agenzie possono aderire al nostro Partner program. Si tratta di un programma esclusivo dedicato a studi creativi e agenzie di comunicazione, che possono avere accesso a ulteriori vantaggi e offrire l’Ar marketing come servizio aggiuntivo ai propri clienti. Infine, Aryel ha un servizio custom rivolto a grandi brand e multinazionali, che vogliono supporto dalla a alla z per la realizzazione di progetti personalizzati».
La scuola di marketing e realtà aumentata e i nuovi progetti
SI: Il momento positivo di Aryel si rispecchia anche nelle previsioni aziendali, che prospettano una crescita del 600% per quest’anno.
MS: «Molti investimenti fatti in Europa e negli Stati Uniti negli ambiti blockchain, metaversi e Web3 hanno generato hype rispetto alle startup verticali su questi temi. L’interesse per le realtà immersive gioca a nostro favore, ma ci teniamo a mantenere un approccio concreto, poiché questi argomenti risultano spesso astratti. Il valore aggiunto dei dati, delle metriche raccolte e degli use case dimostrano il nostro impatto. In questi settori, il mercato italiano è meno maturo e consapevole di quello internazionale, ma sta guadagnando rapidamente terreno. Per colmare il gap con gli altri Paesi, stiamo puntando sull’educazione del cliente».
SI: Avete realizzato progetti specifici a proposito?
MS: «Abbiamo lanciato una Ar Marketing School con bootcamp, masterclass e workshop, oltre a webinar gratuiti con professionisti del settore. In più, abbiamo anche gli Ar Strategy Workshop, training dedicati alle aziende e sessioni per agenzie e studi creativi iscritti al nostro programma».
SI: Riguardo ai prodotti, cosa state studiando per il futuro?
MS: «Vogliamo migliorare la piattaforma e aggiungere nuove funzionalità e tipologie di campagne, attraverso algoritmi sempre più precisi. Sono in cantiere anche altri servizi satellite che aiuteranno Aryel a perfezionarsi, ma al momento non possiamo svelare di più».