“Il settore del Life Science guarda sempre più all’intelligenza artificiale e al machine learning”, afferma Beatrice Borgia, Chief Corporate Development Officer di Teoresi Group
Quale è e quale sarà l’impatto del Life Science nella nostra vita quotidiana? Verso quali direzioni si muoveranno gli attori che oggi lavorano in questo settore? A queste domande ha risposto Beatrice Borgia, Chief Corporate Development Officer di Teoresi Group; società internazionale d’ingegneria che, attualmente, è alla ricerca di 500 ingegneri e profili STEM da inserire nelle proprie sedi italiane.
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Su cosa si focalizza oggi il settore del Life Science?
Il settore del Life Science sta profondamente cambiando e guarda, sempre più, a nuovi modelli di intelligenza artificiale e di machine learning per la prevenzione diagnostica; all’utilizzo di modelli in silico e “digital twin” – copie digitali di oggetti, persone, contesti reali – per testare i farmaci; a dispositivi indossabili per la sicurezza dei malati; alla nanotecnologia applicata alla ricerca oncologica e alla realtà aumentata per rallentare il declino cognitivo degli anziani. Ad esempio, Teoresi sta sperimentando l’uso di dispositivi indossabili in grado di monitorare le funzioni vitali e dedica la sua attività di Ricerca e Sviluppo a questi cinque macrotrend individuati. Una ricerca che nasce dalla contaminazione tra le expertise maturate nell’ambito dell’ingegneria e dalla volontà di portarle in un ambito di forte impatto sociale come quello dell’healthcare. Un altro ambito di sperimentazione è l’utilizzo di dispositivi indossabili al fine di supportare e ridurre il declino di patologie neurodegenerative e per poter monitorare l’individuo da remoto, avendo la possibilità di potersi collegare alle strutture ospedaliere e interagire con i medici di riferimento.
In questo senso, a che punto siamo?
I vari settori della medicina, dal pharma al BioTech e al MedTech stanno integrando tecnologie hardware e software di altissimo livello nei diversi processi industriali per l’innovazione di prodotti e processi: basti pensare al ruolo dell’intelligenza artificiale e del machine learning nel supportare la diagnostica; le nanotecnologie e la robotica che permettono interventi sempre più precisi, personalizzati e meno invasivi. Per portare avanti questi obiettivi, recentemente abbiamo stretto una partnership con BioPMed, cluster dell’innovazione piemontese in Healthcare e Life Sciences, composto da una community di circa 400 membri tra aziende, centri di ricerca, Università, fondazioni e associazioni.
Che cosa c’è nel futuro della telemedicina?
Si sta passando dalla ricerca di competenze verticali a competenze trasversali. In particolar modo, per quanto riguarda figure come l’ingegnere informatico e il gruppo di lavoro nel settore STEM. In questo momento direi che è diventata sempre più centrale la parte informatica e di software. La cybersecurity e la blockchain sono sempre più essenziali per la sicurezza del paziente e la privacy dei dati sensibili è oggi una priorità.
In questa direzione, quale è il supporto che intende offrire Teoresi, la società di cui è Chief Corporate Development Officer?
Teoresi sviluppa l’intelligenza delle macchine, aggiungendo ai dispositivi il “cervello” che li rende smart. Oggi siamo alla ricerca di nuovi talenti: ingegneri e professionisti nelle discipline STEM con competenze sempre più multidisciplinari che abbiano voglia di mettersi in gioco anche oltrefrontiera. Nello specifico, stiamo ricercando 500 figure tra meccanici, meccatronici, elettronici, aerospaziali e biomedicali, oltre a laureati in matematica, fisica, informatica, che avranno la possibilità di lavorare su tecnologie di frontiera – le quali saranno centrali nel mercato dei prossimi 10 anni. In particolare, gli ambiti di applicazione sono la smart mobility, con tecnologie di guida assistita e autonoma, il settore ferroviario e l’aerospazio, che necessitano di competenze non solo tecnologiche ma anche di compliance alle specifiche normative di settore, fino alle tecnologie finanziarie e al Life Science. Le figure selezionate saranno inserite nelle sedi italiane con prospettive di crescita internazionale grazie a un programma di global mobility che gli consentirà di fare esperienza all’estero nelle sedi in Germania, Svizzera e Stati Uniti, con la possibilità di riportare le competenze sul territorio italiano. Vogliamo andare incontro alle esigenze di questi ragazzi per cercare di diventare sempre più attrattivi. Altra grande sfida è quella dell’inclusione del settore delle discipline STEM. Con questo obiettivo, Teoresi lavora per riuscire ad attirare sempre più donne in questo settore. La partnership stretta con BioPMed testimonia il nostro interesse a orientare la ricerca e l’identificazione di soluzioni concretamente applicabili nel contesto dei mercati e dei principali trend dell’ambito della medicina, al fine di avere un impatto non solo sulla salute dei pazienti ma anche sul sistema sanitario. In tutti questi contesti, infatti, Teoresi porta le competenze che ha acquisito in altri settori – mobilità, aerospazio, difesa, telecomunicazioni – per dimostrare come, attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti, sia possibile migliorare la qualità di vita dei pazienti nel processo di diagnosi e di terapia. In questa ottica, Teoresi ha lanciato anche un progetto di comunicazione basato su immagini generate dall’Intelligenza Artificiale. Il progetto prevede un text-to-image che vede l’AI cimentarsi nella produzione delle immagini mentre l’art direction e la strategia sono profondamente umane.