Allontanato dalla società che ha fondato nel 2015, l’imprenditore sembrerebbe vicino a un clamoroso rientro
La crisi di OpenAI non è ancora finita. Stando alle ultime dichiarazioni di Satya Nadella, Ceo di Microsoft, Sam Altman potrebbe tornare Ceo dell’azienda che ha sviluppato ChatGPT dopo meno di una settimana dal suo licenziamento deciso da parte del board. Abbiamo ricostruito la vicenda, raccontandovi anzitutto di una notizia che domina da venerdì scorso il dibattito tecnologico e presentando le alternative che avrebbe ancora di fronte Sam Altman. Fondare una nuova startup, lavorare in Microsoft come guida di un nuovo team di ricerca sull’intelligenza artificiale. Se dovesse però davvero tornare Ceo di OpenAI sarebbe l’epilogo di una telenovela già entrata nella storia del settore Big Tech.
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Ricordiamo un elemento non secondario della vicenda. Microsoft non ha avuto voce in capitolo nel licenziamento di Sam Altman, pur avendo investito nella società di AI 10 miliardi di dollari a inizio 2023 e pur controllandone il 49%. La mossa di Nadella, ovvero quella di invitare l’ex Ceo dentro Microsoft, è stata da molti letta come un’ottima gestione della crisi, mentre oltre 500 dipendenti di OpenAI si ribellavano alla decisione, dicendosi pronti a seguire Altman in Microsoft. Le testimonianze di affetto si sono riversate su X, rendendo l’idea di un’azienda che vuole tornare a lavorare con il papà di ChatGPT.
Nell’ultimo post pubblicato su X, Altman ha detto che la priorità sua e di Nadella rimane la prosperità di OpenAI. Un indizio su un imminente ritorno? Senz’altro, come ha spiegato il Ceo di Microsoft, qualcosa dovrà cambiare nella governance dell’azienda che ha sviluppato ChatGPT e altri software.