Perché Barack Obama è il più grande venture capitalist del mondo, dice Market Watch. E le ragioni non sono del tutto campate in aria: energia, lavoro e salute prima di tutto
Pochi giorni fa i media internazionali hanno dato ampio spazio alle migliori battute di Barack Obama, alla cena dei corrispondenti che si è tenuta alla Casa Bianca, per il tradizionale appuntamento in cui il presidente incontra i giornalisti. Il discorso è stato anche l’occasione per Obama di fare il punto da presidente, con le elezioni in vista per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti. Che eredità lascia? «È stato un venture capitalist straordinario» spiega il sito finanziario MarketWatch nell’articolo del corrispondente Tim Mullaney.
Perché i venture dovrebbero imparare da Obama
Mullaney ha fatto il punto su cosa ha significato per l’America avere un “venture” alla Casa Bianca: «Ha governato con la mentalità dell’investitore, con la capacità di “vedere” il futuro e la volontà di prendersi continuamente dei rischi».
Obama venture nell’economia
Per sostenere la sua tesi, Mullaney ha messo in evidenza i risultati che l’amministrazione di Obama ha ottenuto: la disoccupazione dimezzata, dopo settembre 2009, la creazione di 14,4 milioni di nuovi posti di lavoro, titoli delle maggiori aziende triplicati in Borsa (anni dopo il crollo di Wall Street), e la crescita del reddito della classe media (a oggi a 57 mila dollari circa, era a 56 mila prima della la crisi).
Ma sono due i campi nei quali, sempre secondo Mullaney, il Presidente ha mostrato la sua abilità di investitore.
Come rivoluziona l’energia
Due sono le strategie vincenti che il giornalista riconosce al Presidente. La prima è di non essersi opposto al fracking o fatturazione idraulica, tecnica complessa che permette di aumentare la produzione del petrolio e del gas, nonostante fosse osteggiato dagli altri membri del suo Governo: «Il fracking ha dimezzato il prezzo dei carburanti e del gas facendo risparmiare alle famiglie più di 1000 dollari l’anno» ha spiegato Mullaney, che allo stesso tempo illustra le manovre di appoggio finanziario di Obama verso le energie rinnovabili e le auto elettriche. Tesla e Nissan, bel dettaglio, hanno usufruito di importanti aiuti governativi e incentivi fiscali «che hanno a quadruplicato la produzione di energia solare ed eolica in America e ridotto l’imissione di anidride carbonica».
Disruption nella Sanità
Per quanto riguarda la spesa sanitaria, Mullaney fa riferimento all’Affordable Care Act, la legge con cui Obama ha provato ad estendere l’assicurazione sanitaria ai cittadini americani meno abbienti: «Il tasso di cittadini non assicurati è calato del 40%. In 15 anni, grazie alla legge, le assicurazioni sanitarie saranno più trasparenti e competitive e soprattutto meno costose» spiega.
Una visione a breve e lungo termine
Al di là di essere sostenitori o meno di Obama, è interessante la convergenza tra la mentalità di un leader politico e il mondo dei venture capital: «Sono due i segreti che fanno grande un venture capital: piantare semi nel breve periodo per aspettare di creare delle strutture forti nel futuro» spiega Mullaney. Come dargli torto?