<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://admin.startupitalia.eu/55997-20160514-incubatori-catania-tim-etna-valley"></div><p style="text-align: justify">Startupper giovanissimi, idee coraggiose (c’è chi sfida perfino Skype), un acceleratore tra i big in Italia, venture che monitorano il territorio. E ancora, un forte associazionismo e un tessuto imprenditoriale (la cosiddetta Etna Valley) che regge e prova ad adattarsi al cambiamento. Questa è l’immagine che viene fuori dell’ecosistema catanese che domina la Sicilia per numero di startup iscritte al Registro delle Imprese innovative: sono 84 secondo l’ultimo censimento.</p>
<p style="text-align: justify"><a href="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/tim-wcap.jpg"><img loading="lazy" class="alignnone wp-image-56002 size-large" src="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/tim-wcap-1024x576.jpg" alt="tim #wcap" width="580" height="326" srcset="https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/tim-wcap-1024x576.jpg 1024w, https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/tim-wcap-300x169.jpg 300w, https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/tim-wcap-326x184.jpg 326w, https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/tim-wcap.jpg 1234w" sizes="(max-width: 580px) 100vw, 580px" /></a></p>
<h2 style="text-align: left"><strong>1. La forza attrattiva di TIM #WCap a Catania</strong></h2>
<p style="text-align: justify">Al centro c’è l’acceleratore <a href="http://www.wcap.tim.it/it" target="_blank">TIM #Wcap</a> che oltre a Milano, Bologna, Roma, ha scelto di aprire a Catania per premiare proprio l’effervescenza imprenditoriale della città: «Le idee che ho incontrato in questi mesi di scouting sono tante e vanno dal turismo, al food (con spazio a idee rivolte a chi soffre di intolleranze alimentari), all’entertainment, con la frontiera sempre più interessante della smart agriculture, soluzioni hitech per monitorare e rendere più produttivi terreni e migliorare le pratiche di allevamento. Pensate ai droni» spiega a StartupItalia! <strong>Dario Maccarrone,</strong> responsabile TIM #WCap di Catania.</p>
<h2>2. I casi di successo, da Flazio a Ganiza</h2>
<p style="text-align: justify">Fin dalla sua apertura avvenuta nel 2013, ad oggi sono 25 le startup accelerate dal TIM #WCap di Catania. Oggi lo spazio ne ospita 14, a cui ne verranno aggiunte altre dalla call in corso aperta fino alla fine al mese di maggio. Tra tutte le startup selezionate, soltanto 2 hanno interrotto il proprio percorso di crescita, mentre alcune sono arrivate a farsi conoscere a livello nazionale e non solo. Basta pensare a Orange Fiber, la startup che crea un tessuto dagli scarti delle arance di <strong>Adriana Santanocito</strong> ed <strong>Enrica Arena</strong>, che ha <a href="http://blog.startupitalia.eu/74216-20150414-orange-fiber-unece-ideas-for-change" target="_blank">ottenuto innumerevoli premi internazionali</a>. E a Flazio, <a href="http://blog.startupitalia.eu/31422-20140507-flazio-la-promettente-startup-siciliana-che-sfida-wordpress" target="_blank">la startup di Elisa e Flavio Flazio</a> conosciuta per il suo software in cloud per la creazione dei siti fai da te.</p>
<p style="text-align: justify">Oggi è alla ribalta anche Ganiza l’app per organizzare serate con amici di Francesco Marino, Valentino Romano e Daniele Virgillito che a gennaio scorso è stata scelta tra le <a href="https://admin.startupitalia.eu/504-20160122-ganiza-tim-cook-apple" target="_blank">cinque startup che hanno presentato la loro idea a Tim Cook</a>, il Ceo di Apple, in visita ufficiale in Italia: «L’ecosistema è ancora giovane, bisogna aspettare qualche anno ancora per tracciare un bilancio. L’età dei founder è molto bassa, va dai 19 fino a 26 anni, mentre alto è il livello di competenze: i team hanno alle spalle un background matematico o informatico» continua Maccarrone.</p>
<div id="attachment_56001" style="width: 590px" class="wp-caption alignnone"><a href="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/dario-maccarone.jpg"><img aria-describedby="caption-attachment-56001" loading="lazy" class="wp-image-56001 size-large" src="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/dario-maccarone-1024x683.jpg" alt="dario maccarone" width="580" height="387" srcset="https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/dario-maccarone-1024x683.jpg 1024w, https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/dario-maccarone-300x200.jpg 300w, https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/dario-maccarone.jpg 1041w" sizes="(max-width: 580px) 100vw, 580px" /></a><p id="caption-attachment-56001" class="wp-caption-text">Dario Maccarone, l’accelerator leader di Tim #WCap</p></div>
<h2 style="text-align: left"><strong>3. Ma la sinergia con l&#8217;università è ancora da definire</strong></h2>
<p style="text-align: justify">La sinergia con il tessuto universitario è ancora in gran parte da definire. Ci sono diversi docenti “illuminati”, ma ancora non esiste un modello. Anche se sono nate esperienze interessanti come il <a href="http://clab.unict.it/" target="_blank">Contamination Lab</a>, spazio di  condivisione di idee e percorso formativo. E i <a href="http://www.telecomitalia.com/tit/it/innovazione/i-luoghi-della-ricerca/joint-open-labs.html" target="_blank">Joint Open Lab</a>, i laboratori di ricerca per generare nuove idee che nascono da una partnership tra TIM e gli atenei italiani, tra cui anche quello catanese: «Il mondo accademico è molto variegato. In generale l’interesse per le startup è legato a iniziative singole che partono dalla volontà di alcuni docenti più attenti alle dinamiche sociali. Non è ancora un percorso strutturato» spiega Maccarrone.</p>
<div id="attachment_56004" style="width: 1000px" class="wp-caption alignnone"><a href="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/orange-fiber.jpg"><img aria-describedby="caption-attachment-56004" loading="lazy" class="wp-image-56004 size-full" src="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/orange-fiber.jpg" alt="orange fiber" width="990" height="659" srcset="https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/orange-fiber.jpg 990w, https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/orange-fiber-300x200.jpg 300w" sizes="(max-width: 990px) 100vw, 990px" /></a><p id="caption-attachment-56004" class="wp-caption-text">Adriana Santanocito ed Enrica Arena di Orange Fiber</p></div>
<h2>4. Che cos&#8217;è l&#8217;Etna Valley, quando Catania era la Milano del Sud</h2>
<p style="text-align: justify">La “<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Etna_Valley">Valle dell’Etna</a>” è il nome che è stato attribuito alla zona industriale di Catania quando <strong>alcune multinazionali dell’elettronica e dei semiconduttori decidono di investire nella “Milano del Sud”</strong>, come la STMicroelectronics, azienda franco-italiana, già presente in città dagli anni sessanta: «L’Etna Valley ha rappresentato un esempio virtuoso di collaborazione fra la grande impresa, la municipalità locale e un ateneo del Sud (l’Università di Catania).</p>
<p style="text-align: justify"><a href="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/etna-valley.jpg"><img loading="lazy" class="alignnone wp-image-56034 size-medium" src="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/etna-valley-300x188.jpg" alt="etna-valley" width="300" height="188" srcset="https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/etna-valley-300x188.jpg 300w, https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/etna-valley.jpg 1017w" sizes="(max-width: 300px) 100vw, 300px" /></a></p>
<p style="text-align: justify">Uno strumento di marketing territoriale che ha attirato a Catania investimenti extraterritoriali e sul piano sociale identificato la voglia di cambiamento della città» esordisce <strong>Rosario Faraci, professore di Economia all’Università di Catania e uno dei protagonisti dell’ecosistema di innovazione catanese</strong>: «Il problema è che essendo unicamente a trazione ST (STMicroelectronics, ndr) risente ancora tuttora dei cicli espansivi e recessivi di questa grande multinazionale dell’elettronica. Abbiamo studiato con alcuni colleghi, mettendoli a confronto, i casi di Grenoble e di Catania, due territori ove è presente la ST. In Francia in quell&#8217;area si è creato un <strong>cluster competitivo di eccellenza sostenuto dal Governo francese</strong> e attorno al quale si è creato un vero e proprio ecosistema. A Catania per vari motivi non è stato possibile replicare quel modello, anche se non sono mancati risultati positivi in termini di occupazione, ricerca e sviluppo, fatturato e indotto» prosegue Faraci.</p>
<h2 style="text-align: justify">5. L&#8217;eredità maggiore dell&#8217;Etna Valley: lo spirito collaborativo</h2>
<p style="text-align: justify"><strong>Ma quale l’eredità dell’Etna Valley all’ecosistema startup catanese?</strong> « L&#8217;eredità è lo spirito collaborativo. Finalmente, al di fuori degli schemi tradizionali della politica dei compromessi, si è sviluppato un modello di collaborazione fra attori forti del territorio. Oggi, si assiste ad analoga tensione associativa anche nel mondo delle startup, sebbene parlare di un vero e proprio ecosistema sia un po&#8217; prematuro. C&#8217;è una rete nascente e a maglie strette fra attori diversi del mondo delle startup, questo sì. C&#8217;è uno spirito collaborativo bello e sano, che lascia ben sperare per il futuro».</p>
<h2 style="text-align: left">6. L&#8217;open innovation di TIM #WCap</h2>
<p style="text-align: justify">Le maglie tra le grandi multinazionali e le startup non sono ancora, tuttavia, così strette. Limitati sono oggi i casi di open innovation, anche se c’è chi come <strong>Antonio Perdichizzi</strong>, presidente di  Confindustria Giovani di Catania e primo responsabile del TIM #Wcap siciliano, prova a cambiare le carte in tavola: «Da quando sono stato eletto presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Catania, nel 2011, mi sono impegnato per far emergere una community e sviluppare un ecosistema favorevole alle startup. Siamo cresciuti grazie a anche a TIM #WCap che ha dato tante opportunità all&#8217;intero territorio.<strong> Da allora, grazie al programma di Open Innovation di  TIM, sono state selezionate e accelerate decine di startup. Alcune sono entrate in contatto con grandi aziende, prima fra tutte la stessa TIM, per innovare al loro interno</strong>» spiega Perdichizzi.</p>
<p style="text-align: justify"><a href="http://www.tree.it/" target="_blank">Tree</a> è la sua azienda che opera per rendere possibile l&#8217;innovazione nelle società e nelle istituzioni. E mettere in contatto aziende pubbliche e private con le migliori startup. «Lo facciamo attraverso percorsi di accelerazione, eventi competitivi problem solving come gli hackathon, programmi di formazione online».</p>
<p style="text-align: justify">Perdichizzi fa notare che oggi si citano sempre le stesse (Orange Fiber, Flazio) e c’è bisogno di nuove startup di successo, con belle storie e fatturati soldi: «<strong>Un modello per essere di ispirazione deve creare continuamente realtà di successo</strong>. C’è tanto lavoro da fare. Penso all’agritech (lì devono nascere i droni, nuove applicazioni dell’Internet delle cose nel campo agricolo). Ma anche il  settore energetico deve produrre nuove realtà, abbiamo sole e vento e siamo in una posizione favorevole per nuovi business sulle rinnovabili. E poi al turismo, dove bisogna digitalizzare i flussi che già esistono per migliorare l’offerta dei servizi» conclude.</p>
<h3 style="text-align: left"><strong>7. I venture catanesi e Digital Magics a Palermo</strong></h3>
<h3>In attesa del primo vero round di investimento</h3>
<p style="text-align: justify">Non sono ancora tanti, come su tutto il Sud. <strong>I più forti sono TIM Ventures, </strong>e Digital Magics, che ha aperto a Palermo e sta intavolando trattative con tutte le realtà regionali. Al di là di questi due attori, c’è da registrare <a href="http://www.sistemainvestimenti.com/" target="_blank">Sistema Investimenti Spa</a> di Antonio Zangara che <a href="https://admin.startupitalia.eu/54052-20160407-tim-cook-ganiza-round" target="_blank">ha investito recentemente in Ganiza</a> e un altro gruppo che si sta facendo largo come 100k: «Digital Magics ha incontrato già startup dell’incubatore. E da parte di TIM Ventures ci potrebbe essere un round in arrivo» spiega Maccarrone.</p>
<div id="attachment_56003" style="width: 697px" class="wp-caption alignnone"><a href="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/ganiza.jpg"><img aria-describedby="caption-attachment-56003" loading="lazy" class="wp-image-56003 " src="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/ganiza.jpg" alt="ganiza" width="687" height="515" srcset="https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/ganiza.jpg 600w, https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/ganiza-300x225.jpg 300w" sizes="(max-width: 687px) 100vw, 687px" /></a><p id="caption-attachment-56003" class="wp-caption-text">Il team di Ganiza</p></div>
<h2 style="text-align: left">8. Lo Youth Hub e la strada dell&#8217;innovazione di chi lo fa</h2>
<p style="text-align: justify">Il punto di riferimento per i giovani startupper catanesi è YHC (Youth Hub Catania) un aggregatore che mette insieme chiunque abbia un’idea con professionisti in grado di realizzarla. Il<a href="http://www.youthub.net/about-us/il-team/" target="_blank"> team</a> raggruppa startupper (come Francesco Marino di Ganiza), esperti di digital marketing (<strong>Antonio Musumeci</strong>), design (<strong>Omar Amato</strong>). E investitori (<strong>Mario Scuderi</strong> di Invitalia Ventures): «Ogni lunedì abbiamo il nostro “appuntamento delle idee”: startupper, maker, designer, nel tempo abbiamo costruito la community. Con l’apertura dell’acceleratore, sono iniziate delle partnership e molti di noi siamo diventati mentor a TIM #WCap» spiegano Musumeci e Amato. Oggi c&#8217;è un nuovo board, l&#8217;eredità dei founder è passata nelle mani di altri giovani catanesi.</p>
<p style="text-align: justify"><strong>YHC è stato, e lo è tuttora, decisivo nella creazione dell’ecosistema catanese</strong>, lì molti degli startupper che poi entrano nell’acceleratore di Tim, iniziano a fare i primi pitch, a strutturare l’idea, a conoscere professionisti, in vari campi, con i quali rendere concreti i loro progetti: «La collaborazione è la base di un ecosistema forte. Un centro che diventa il ponte tra le idee, gli investitori e gli acceleratori.<strong> Oggi la sfida principale è trovare figure tecniche</strong>. Ci sono molti più economisti rispetto al passato, ma smanettoni, maker e hacker scelgono percorsi diversi. Bisogna trovare un modo per reinserirli nell’ecosistema» spiegano Amato e Musumeci che sono a loro volta startupper con<a href="http://paradigma.me/" target="_blank"> Paradigma</a>, società che fa consulenza a 360°, dallo sviluppo software, design e marketing digitale.</p>
<h2>9. La sconfitta dell&#8217;isolazionismo, e la Sicilia che innova</h2>
<p style="text-align: justify">La sconfitta definitiva dell’isolazionismo, nuove realtà da cui trarre ispirazione, idee per invogliare talenti nei campi tecnici a lanciarsi nel mondo delle startup. Oltre ai problemi infrastrutturali, tante le sfide che attendono nei prossimi anni l’ecosistema catanese che continua a mostrare una straordinaria vitalità. <strong>Nascono nuovi acceleratori</strong> come <a href="http://www.vulcanic.it/" target="_blank">Vulcanic</a> (nato da una joint venture tra Etna Hi Tech e Impact Hub Siracusa e focalizzato sulla social innovation). E tante realtà promettenti di cui si spera sentiremo parlare nei prossimi mesi. Come <a href="http://www.parksmart.it/" target="_blank">Park Smart</a>, startup che usa telecamere di videosorveglianza per individuare posti-auto liberi. <a href="http://www.wadex.it/" target="_blank">Wadex </a>che offre un servizio per fare incontrare domande e offerta di materie prime seconde (scarti di lavorazione delle materie prime oppure materiali derivati dal recupero e riciclaggio dei rifiuti, ndr). Beentouch, <a href="http://thenexttech-admin.startupitalia.eu/2799-20150828-linea-software-videochiamate-beentouch" target="_blank">software per fare videochiamate senza che cada la linea</a>, ritardi, latenza o asincornia che sfida Skype. <a href="http://beta.ludwig.guru/" target="_blank">Ludwig</a> un traduttore smart che ti aiuta a trovare la parola o la frase perfetta per esprimere la tua idea in lingua inglese. E <a href="http://www.motorsquare.eu/it/" target="_blank">Motorsquare</a>, un’app che ti aiuta a trovare l’auto più adatta a te, con un algoritmo basato sull’analisi delle informazioni estratte dai social.</p>
<div id="attachment_56005" style="width: 715px" class="wp-caption alignnone"><a href="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/Flazio-il-Web-made-in-Sicily.jpg"><img aria-describedby="caption-attachment-56005" loading="lazy" class="wp-image-56005 " src="https://cdn.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/Flazio-il-Web-made-in-Sicily.jpg" alt="Flazio-il-Web-made-in-Sicily" width="705" height="495" srcset="https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/Flazio-il-Web-made-in-Sicily.jpg 667w, https://admin.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2016/05/Flazio-il-Web-made-in-Sicily-300x210.jpg 300w" sizes="(max-width: 705px) 100vw, 705px" /></a><p id="caption-attachment-56005" class="wp-caption-text">Il team di Flazio</p></div>
<h2 style="text-align: left"><strong>10. L’ecosistema siciliano e StartupItalia! a Palermo</strong></h2>
<p style="text-align: justify">La capitalizzazione media delle startup siciliane non è superiore a 10mila euro. A Catania, per esempio, solo il 14% ha un capitale sociale fino a 50mila euro, mentre il 5% tra 50 e 250mila euro. Situazione non diversa, quella di Palermo,  il secondo ecosistema più grande con 71 startup innovative (il 29% di quelle nazionali). I dati appartengono all’ultimo censimento risalente a gennaio di Digital Magics.</p>
<p style="text-align: justify"><strong>Per fare un punto sulla situazione dell’ecosistema siciliano vi aspettiamo martedì 17 maggio</strong> al Tech-Marketplace &amp; StartupItalia! Open Summit Tour (Palermo, ore 15:00, presso la filiale di Intesa Sanpaolo in piazza Castelnuovo). <a href="https://www.eventbrite.it/e/biglietti-tech-marketplace-startupitalia-open-summit-tour-2016-25161107550" target="_blank">Qui puoi guardare il programma e registrarti.</a></p>
<div class="at-below-post addthis_tool" data-url="https://admin.startupitalia.eu/55997-20160514-incubatori-catania-tim-etna-valley"></div>

Chi sono gli attori dell’innovazione a Catania in 10 punti essenziali

Chi sono gli attori dell’innovazione a Catania in 10 punti essenziali

Idee innovative, startupper giovanissimi, un ecosistema con big che investono. Analisi delle startup catanesi. Il 17 maggio saremo a Palermo e racconteremo con Intesa la Sicilia che innova. Qui l’Etna Valley

Idee innovative, startupper giovanissimi, un ecosistema con big che investono. Analisi delle startup catanesi. Il 17 maggio saremo a Palermo e racconteremo con Intesa la Sicilia che innova. Qui l’Etna Valley