Il titolo è disponibile anche su Nintendo Switch. In un’isola deserta non siete soli (nel bene e nel male)
A metà tra Lost e Selvaggi (vi ricordate la pellicola del ’95 molto cinepanettone?). In realtà The Survivalists pesca un pò dappertutto nell’immaginario videoludico e cinematografico. Chi scrive ha appena iniziato la sua avventura anche su Animal Crossing: New Horizons, ma non ha trovato alcuna somiglianza in fatto di accoglienza e comodità. In questo nuovo titolo di Team17, disponibile anche su Nintendo Switch, impersoniamo un naufrago sopravvissuto e l’unica cosa che dobbiamo fare consiste nel costruirci un letto di fortuna per poter salvare la partita e procedere. Poche indicazioni e tanta libertà: abbiamo un’isola deserta (o forse no?) tutta a nostra disposizione. Questa è la recensione di StartupItalia.
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The Survivalists: calma e sangue freddo
L’impatto immediato con The Survivalists è con la grafica. Lo sviluppo di Team17 ha partorito un mondo in 2D ricchissimo di colori, sfumature e dettagli inaspettati. In una sorta di open world in miniatura, il nostro sopravvissuto muove i primi passi calpestando sabbia, terra, erba, girovagando in libertà per capire da dove diamine bisogna partire per sopravvivere. Il crafting è fondamentale: grazie al nostro inventario potremo costruire oggetti utili non soltanto a ripararci e sfamarci, ma anche a difenderci.
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I nemici sono infatti a qualche metro da noi. Mostri armati fino ai denti che ci inseguiranno dandocele di santa ragione. E non è finita qui: il menu di quest’isola inospitale propone anche fauna inferocita. Piccola eccezione per quelle simpatiche scimmie che, se convinte con il giusto baratto, diventeranno nostre alleate. A capo di una sorta di azienda della sopravvivenza, saremo l’amministratore delegato in grado di dare compiti e ordini a questi primati. Torneranno utili in un sacco di occasioni.
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La cassetta degli attrezzi
Nella barra in basso alla schermata potremo gestire e potenziare oggetti necessari alla sopravvivenza. The Survivalists potrebbe funzionare senza la barra della stamina che si scarica se non mangiamo? No. E, infatti, conviene raccogliere bacche e altre imperdibili leccornie se non vogliamo svenire. Come vi dicevamo, il crafting è un elemento chiave del titolo e spetta al giocatore scoprire cosa costruire e dove posizionarlo. Alla fin fine non esiste un obiettivo finale, bensì soltanto un incessante lavorio quotidiano per strutturare la nostra nuova dura vita.
Già abbiamo parlato della grande resa grafica di The Survivalists. Questa si esprime alla grande non soltanto in superficie, ma anche nei dungeon sotterranei. Il lato misterioso è infatti servito da ambienti bui dove saranno necessari intuito e abilità per sciogliere gli enigmi. Non esiste infine un’isola deserta senza forzieri: le mappe del tesoro ci indicheranno dove trovare scrigni pieni di rarità e oggetti preziosi.