Che succede se un ragazzo qualunque viene “preso di mira” da tre avvenenti fanciulle?
Può stupire, ma l’immaginario manga ha pescato a piene mani anche dal mondo antico. Secondo le leggende medievali una succuba era una creatura femminile sensuale che riusciva a sedurre uomini indifesi, per poi dominarli e controllarli come meglio credeva. In Sakura Succubus, titolo disponibile su Nintendo Switch e sviluppato da Winged Cloud, ce ne sono addirittura tre di queste affascinanti e temibili donne, disegnate con i prevedibili tratti stereotipati che conquistano generazioni di gamer (maschietti, soprattutto) con storie che mescolano il mistero all’erotismo. Quella in questione racconta di Ogasawara Hiroki, un fotografo alle prime armi, impacciato e pieno di insicurezze. La sua vita, però, cambia una notte quando, di ritorno a casa dopo un flop al lavoro, incontra la prima succuba, una cantante pop sexy e inarrivabile. Per non si sa quale strana ragione inizia una trama in cui un ragazzo qualunque si ritrova circondato da ben tre avvenenti ragazze. E che cosa potrà mai accadere?
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Sakura Succubus: fatto 30…
Sakura Succubus rientra nel genere visual novel, una nicchia nel mondo gaming. La storia procede soprattutto attraverso la lettura dei pensieri del protagonista, spesso sotto choc per le situazioni imbarazzanti e ambigue che è costretto a vivere. I dialoghi scarseggiano e non sono poi così tante le scelte che si possono compiere per dare una piega alla conversazione con la succuba di turno. Nel caso non l’aveste già capito, Sakura Succubus rientra all 100% nella definizione di contenuto riservato a un pubblico adulto. Però c’è un però.
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Se è vero che il genere manga erotico è riconoscibile nella realizzazione di queste bellissime figure femminili, con poca seta addosso e molte cose che lasciano correre l’immaginazione, d’altra parte il momento clou – sì, ci va di chiamarlo così – non si presenta mai in questo videogioco. Come se ci fossero stati dei tagli brutali, che forse avrebbero voluto lasciare spazio alla fantasia, ma che invece lasciano l’amaro in bocca. Che gli sviluppatori non si siano voluti spingere oltre?
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Il dibattito è aperto
A leggere le cronache del mondo videoludico sembrerebbe infatti che perfino in un genere riservato agli adulti si stia creando un dibattito riguardo al modo in cui certi personaggi vengono disegnati. Le donne, è innegabile, sono spesso ritratte come l’oggetto del desiderio, belle come non mai. Di recente è successo che una casa di sviluppo ha dovuto ritirare un DLC proprio perché tra le novità la software house si era permessa di vestire le protagoniste da conigliette (se volete approfondire vi suggeriamo questo video pubblicato da Playerinsidue). Tra le legittime critiche a questa scelta, qualcuno si è però spinto troppo oltre arrivando a minacciare di morte i creativi. Insomma, i manga a volte esagerano (per accontentare i gusti del pubblico), ma pure i bigotti non ci fanno una gran bella figura.