Parteciperanno al summit “Primo. Innovare.” ideato da Area Science Park e Serena–private operating foundation
Sono dieci le startup italiane selezionate per partecipare il 4 dicembre a Seattle, negli Stati Uniti, al summit “Primo. Innovare.”, il programma di internazionalizzazione creato da Area Science Park e Serena–private operating foundation, che offre alle aziende innovative italiane la possibilità di entrare in contatto con alcuni tra i più importanti player del mercato americano. Le startup visiteranno la factory del colosso Boeing, raccontando le loro soluzioni innovative. Al summit le startup si presenteranno a una platea di un centinaio tra investitori e grandi aziende del territorio, tra cui membri del network Greater Seattle Partners, che conta oltre 900 imprese locali nel solo settore aerospace (tra le altre, oltre alla già citata Boeing, anche Blue Origin). Alcune delle più importanti saranno protagoniste della tavola rotonda che si svolgerà durante l’evento, in cui interverranno executive di Boeing, Microsoft,Amazon (Project Kuiper) e Google (NASA Project).
Le startup selezionate
Arca Dynamics (Roma): offre servizi di monitoraggio del traffico aerospaziale e di osservazione della Terra usando nanosatelliti proprietari. Ha brevettato un sistema di monitoraggio in orbita di rifiuti spaziali, anche di ridotte dimensioni, che fornisce informazioni sulla presenza di oggetti e detriti in rotta di collisione in tempo quasi reale, in presenza (con una smart camera) o assenza (con un ricevitore di onde radio) di luce.
Blacks (Ravenna): è specializzata in progettazione, prototipazione e produzione di componenti in materiali compositi avanzati (fibra di carbonio, di vetro, aramidica, fibre ibride…). Nel settore aerospace si occupa di progettazione e produzione di tooling sia in composito che in metallo, e di produzione di parti strutturali complesse.
Delta Space Leonis (Roma): fornisce servizi spaziali a basso costo usando picosatelliti (<1kg). L’azienda sta progettando una propria costellazione che offrirà servizi di monitoraggio in settori come l’agricoltura, la produzione energetica, i trasporti, la protezione ambientale. A mantenere i costi accessibili sarà l’utilizzo di un deployer proprietario. L’azienda svilupperà anche delle stazioni miniaturizzate a terra per comunicare con i satelliti, e un modulo di trasmissione per rendere la costellazione compatibile con apparecchiature già esistenti.
Geckoway (Roma): ha sviluppato WolfPMB (Project Management Board), un software di project management per le missioni spaziali basato sulla mixed reality (XR). Il sistema supporta il lavoro ingegneristico e di manutenzione degli equipaggi durante le “passeggiate spaziali”, abilitando una migliore cooperazione tra gli astronauti e semplificando la fase di apprendimento ed esecuzione.
Involve Space (Como): sviluppa Stratostats, una piattaforma pseudo-satellitare composta da una sonda elevata da un pallone stratosferico a elio (a zero emissioni) capace di raggiungere e mantenere 30-40 km di altezza. La sonda – che viene recuperata al rientro a terra – può trasportare materiali o essere utilizzata per rilevazioni. L’azienda ha sviluppato anche un software AI, Neurostar, in grado di coordinare autonomamente le traiettorie di una o più sonde (ma anche droni e satelliti) in base alla direzione dei venti.
Miprons (Roma): sta sviluppando il primo sistema di propulsione orbitale che sfrutta l’elettrolisi dell’acqua, garantendo enormi benefici in termini di efficienza, performance, sicurezza e sostenibilità ambientale. Il sistema può essere utilizzato da satelliti, veicoli di rientro, droni extra-atmosferici, prestandosi anche a numerose altre applicazioni.
Nano-Tech (Ascoli Piceno): è una deep tech company che sviluppa e produce materiali compositi innovativi. Le sue formulazioni, ottenute con tecnologie proprietarie brevettate, consentono di ottenere materiali adatti a garantire prestazioni meccaniche e termiche elevate. Particolarmente adatto alle applicazioni aerospaziali è il materiale C-Preg 400, in grado di resistere a elevate temperature.
Nabu (Torino) integra all’interno di un’unica piattaforma dati e informazioni che ottimizzano i processi di irrigazione in agricoltura. Il sistema unisce immagini satellitari e rilevazioni da sensori, efficientando la gestione delle risorse idriche ed energetiche. La stessa piattaforma permette di gestire da remoto i sistemi di irrigazione, creando pattern predittivi per l’attività di manutenzione.
Novac )Modena): sviluppa supercondensatori solidi modellabili per alte performance. I supercondensatori possono integrare le batterie nei veicoli elettrici per consentire rilasci immediati di energia. La soluzione di Novac è modellabile e adattabile alle forme dei veicoli, ed è utilizzabile anche in condizioni ambientali estreme come quelle spaziali. Lo stato solido garantisce anche standard di sicurezza più elevati.
Revolv Space (Torino): sviluppa meccanismi e sistemi di attuazioni per piccoli satelliti in grado di raddoppiare il tempo operativo dei loro payload e il fatturato degli operatori satellitari commerciali. Il loro primo prodotto è SARA, un sistema economico, autonomo e fail-safe che massimizza l’energia generata a bordo orientando i pannelli solari verso il sole.