Dopo un round da 350 mila euro chiuso lo scorso luglio, la biotech a conduzione femminile raccoglie un secondo investimento guidato dalla newyorkese Arieli Capital
Diamante, società italiana di biotecnologie a guida femminile focalizzata sull’utilizzo delle piante per la produzione di molecole ad alto valore aggiunto, ha chiuso un secondo seed round da 595 mila di euro. L’operazione è stata guidata da Arieli Capital, società d’investimento di matrice newyorkese. A credere nel progetto, sviluppato dal 2020 da Roberta Zampieri (presidente), Valentina Garonzi (Ceo), e Linda Avesani (scientific manager), sono state anche Elena Paola Lanati e le associazioni Angels4Women e Angels4Impact in qualità di business angel. Questo round segue l’equity round dello scorso luglio 2022, tramite cui Diamante era riuscito a raccogliere 350 mila euro.
“L’investimento di Arieli in Diamante dimostra la nostra capacità olistica di aggiungere valore alle startup in diverse fasi di crescita; da investimenti di capitale, programmi di accelerazione aziendale e programmi di scale up per l’espansione del mercato internazionale”, ha dichiarato Or Haviv, Partner e Head of Innovation di Arieli Capital.
Sperimentazione di fase 1 in clinica
Diamante è stata fondata nel 2016 a partire dallo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici per malattie autoimmuni e ora si sta espandendo verso applicazioni terapeutiche. La proposta di valore di Diamante è la creazione di un nuovo approccio terapeutico per le malattie autoimmuni basato sul ripristino della tolleranza immunologica, utilizzando virus vegetali che espongono peptidi immunodominanti. Diamante utilizzerà i capitali raccolti per espandersi negli Stati Uniti e avviare il processo di approvazione degli studi clinici con FDA.
“Dopo il round che abbiamo chiuso a luglio, stiamo crescendo al ritmo giusto. Poiché il nostro obiettivo è costruire un ambiente aziendale sano e agile, includere nel nostro team Arieli Capital ci aprirà opportunità come mai prima d’ora”, ha commentato Valentina Garonzi, CEO e co-fondatrice di Diamante.
“Abbiamo deciso di aumentare ulteriormente il nostro supporto a Diamante, fino a raggiungere il 12% dell’azienda, considerati gli impressionanti progressi compiuti dal team. La tecnologia è altamente innovativa e ha un enorme potenziale che va ben oltre la prima applicazione”, ha concluso Elena Paola Lanati, imprenditrice nelle scienze della vita, business angel, membro di Angel4Women e membro del CdA di Diamante.
Diamante e il suo azionista sono stati assistiti nella negoziazione degli aspetti legali e dei termini contrattuali di entrambi gli equity round dallo studio legale Legance, con un team composto dal partner Giacomo Gitti e dall’associate Diego Valenti. Lo Studio Marchiori si è poi occupato degli aspetti finanziari e fiscali, mentre gli aspetti notarili sono stati curati dal notaio Lorenzo Salvatore.