Il primo ministro Mark Rutte propone il Corona Fund: 20 miliardi di euro per l’emergenza sanitaria. L’Olanda è disposta a versarci 1,2 miliardi
Continuano le tensioni sul fronte europeo. E se in Germania Angela Merkel deve vedersela con le aspre critiche degli intellettuali e di alcuni partiti dell’opposizione, che la accusano di non voler correre in aiuto dei Paesi in difficoltà (tra cui ovviamente il nostro), l’Olanda ribadisce con sicumera di voler tirare dritto negando con forza il ricorso ai covidbond. In serata, però, il primo ministro olandese ha aperto all’ipotesi Corona Fund, un fondo comune, a patto che non superi una determinata soglia e l’accesso sia vincolato alla spesa sanitaria.
Mark Rutte
Cos’è il Corona Fund
Il primo ministro olandese, Mark Rutte, parlando della ricostruzione dei Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia di Covid-19 ha detto che intende proporre la creazione di un fondo fino a 20 miliardi di euro. Il Corona Fund dovrà avere una scadenza: sarà infatti predisposto per fornire aiuti emergenziali e temporanei ad alcuni Stati membri. Nel medesimo intervento, Rutte si è detto pronto a mettere sul piatto 1,2 miliardi di euro, a patto però che le risorse vengano destinate unicamente alle spese legate all’emergenza sanitaria.
Il primo ministro olandese Mark Rutte e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea
Conte oggi ha parlato agli olandesi
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo essere stato ospite ieri sera alla televisione tedesca, oggi (l’intervista integrale sarà pubblicata domani) si è rivolto direttamente agli olandesi, tramite il quotidiano De Telegraaf: “L’Italia non sta chiedendo ai cittadini olandesi di pagare il debito italiano. Non chiediamo neanche un euro ai contribuenti olandesi. L’Europa deve poter agire in modo solidale ed efficace, perché è impensabile che qualcuno possa giovarsi di questa crisi”.
Angela Merkel
© Bundesregierung
Domani gli intellettuali tedeschi si appelleranno a Merkel
Intanto intellettuali, politici ed economisti tedeschi domani lanceranno un accorato appello dalle pagine del settimanale Die Zeit, schierandosi a favore dei coronabond e di un fondo europeo per il coronavirus. «Se il Nord non aiuta il Sud, non perde solo sé stesso ma anche l’Europa».
Il ministro delle Finanze Bruno Le Maire
Anche la Francia chiede un fondo di scopo
Sembra avviarsi a sostenere posizioni più morbide Parigi. “Sbagliato fossilizzarsi su coronabond o eurobond, l’importante è agire assieme”, ha detto oggi il ministro delle Finanze francesi, Bruno Le Maire, che ha invece proposto un fondo Ue “limitato nel tempo”, ma dalla durata considerevole, vale a dire quinquennale o persino decennale, a seconda della necessità “con la possibilità di fare debito comune ma solo all’interno di quel fondo, potrebbe essere più accettabile da altri Paesi, e potrebbe essere la soluzione”. Parigi e Amsterdam sembrerebbero quindi essere vicine a un possibile accordo. Almeno fino a quando non ci sarà da capire come trovare i soldi per riempire il Corona Fund, perché in assenza di capitali pubblici, la sola alternativa sarebbe l’emissione di coronabond.
Conte: “MES solo con regole diverse”
Durante la conferenza stampa serale, rispondendo a un cronista del Messaggero, Conte ha affrontato il tema economico aprendo all’uso del MES, il fondo salva Stati “a patto che sia con regole diverse, non con quelle attuali”, ma ribadendo comunque che dovrà essere solo uno dei tanti strumenti con cui l’Unione europea dovrà sostenere i Paesi in prima linea in quella che lo stesso presidente del Consiglio ha chiamato Fase 3, ovvero la ricostruzione dell’economia e della nazione.