Su Kickstarter la campagna per il secondo volume del successo planetario “Good Night Stories for Rebel Girls”, il libro ideato da Elena Favilli e Francesca Cavallo
Le ragazze ribelli sono tornate e hanno subito bissato il successo del primo libro. A poco più di un anno dalla loro prima campagna su Kickstarter, che è entrata nei record per aver raccolto di più in assoluto nella storia dei crowfunding dei libri (un milione di dollari di pre-ordini), è il momento della seconda edizione di Good Night Stories for Rebel Girls, il libro ideato dalle imprenditrici italiane Elena Favilli e Francesca Cavallo, founder della startup basata a Los Angeles Timbuktu Labs. Dopo il successo da record sul web, nella versione inglese, il libro è approdato anche in Italia pubblicato da Mondadori con il titolo Storie della buonanotte per bambine ribelli raccogliendo, anche nel nostro Paese, uno stuolo di lettori e fan che hanno apprezzato l’idea delle due imprenditrici di realizzare un libro in cui al posto di favole, principi e principesse ci fossero delle storie di grandi donne realmente vissute, appartenenti a tutte le epoche. Per la seconda edizione del libro, è stata aperta una
nuova campagna su Kickstarter che già nei primi giorni ha centrato e superato l’obiettivo di 100 mila dollari, superando, mentre scriviamo, il mezzo milione di dollari
Le “Rebels” battono Harry Potter
Un successo planetario quello del libro di favole-non favole, colorato e disegnato da illustratrici provenienti da tutto il mono, tant’è che le due imprenditrici di Timbuktu Labs (che da quando è nata si occupa della realizzazione di contenuti dedicati ai bambini, sempre ponendo grande attenzione alla diffusione delle STEM tra le bambine) sono state intervistate dai più importanti media del mondo, e nel Regno Unito le “Good Night Stories” hanno registrato vendite superiori perfino a Harry Potter.
Grandi donne, volume secondo
Se nel primo libro si narravano le storie di vita di Cleopatra e di Serena Williams, nel secondo volume ci saranno Beyonce e J. K. Rowling. Il filo rosso che accomuna queste donne provenienti da epoche, paesi e campi diversi è quello di essere delle “Rebels”, cioè di aver in qualche modo lasciato un segno con le loro vite, anche se molte di loro hanno avuto dei percorsi tortuosi prima di riuscire a realizzarsi. Il senso del successo di questo libro, forse, è proprio questo: le bambine – ma anche i bambini – che lo leggono possono attingervi per trovare esempi positivi, per trovare l’ispirazione sul proprio futuro, per vedere come donne provenienti da tutti i tempi sono riuscite, seppur con tutti gli ostacoli del caso, a raggiungere risultati impensabili.
La community online
Un elemento particolare del fenomeno delle “Rebel girls” è quello di aver valicato i confini del libro e di aver aggregato una community online interessata ai temi dell’empowerment femminile. La pagina Facebook “Rebel Girls”, sulla quale si condividono non solo aggiornamenti sul libro e sulla campagna di crowdfunding ma anche articoli e video che promuovono l’uguaglianza di genere e raccontano modelli femminili positivi, conta 350 mila follower, mentre l’account Instagram ne ha quasi 32 mila.