La domanda che ci porremmo in questa sede è semplice e diretta: il MatePad Pro 13.2 merita uno spazio in valigia? Siamo ormai entrati nel periodo estivo e molti dei nostri lettori saranno alla ricerca del device ideale da portarsi al mare o in montagna, per lavoricchiare o studiare quel tanto che basta ma anche soprattutto per svagarsi con qualche app videoludica (a proposito, qui trovate le nostre recensioni dei videogiochi più recenti) e per continuare a guardare anche in mobilità le proprie serie preferite (qui quelle suggerite dal nostro Diego Castelli).
MatePad Pro 13.2, la nostra recensione
Erede diretto del MatePad Pro 12.6″ uscito ormai ben tre anni fa, questo nuovo device di Huawei si pone e si impone tra i tablet di fascia alta. Leggero (appena 600 grammi, nonostante lo schermo da 13 pollici) e bello da vedere, con uno spessore di appena 5,5 millimetri (caratteristiche fisiche che lo rendono già un ottimo candidato come compagno di viaggio per le vostre prossime vacanze estive), è pensato per essere sia uno strumento di svago sia un prezioso compagno di lavoro.
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Che sia uno strumento premium lo si intuisce già contemplandone la scocca in fibra di vetro che dovrebbe garantire un’ottima resistenza agli urti anche se, al pari di molti altri device in circolazione, evidenzia un po’ troppo le ditate. Per questo il nostro consiglio è quello di recuperare quanto prima una custodia, .
L’imponenza dello schermo
Sebbene il 94% della scena sia “rubata” dal display da 13,2 pollici che ha i colori brillanti tipici della tecnologia OLED e consente di spingersi fino alla risoluzione 2880 x 1920 pixel in 3:2 con 1000 nit di luminosità e refresh rate ragguardevole fino a 144 Hz, non possono passare inosservati né i sei altoparlanti capaci di garantire una buona resa acustica anche senza cuffie, né la fotocamera frontale da 16 megapixel (capace di registrare in 1080p e garantire una buona resa nelle videochiamate) con sensoristica ToF 3D per lo sblocco con l’autenticazione biometrica del volto. Non è presente invece il sensore per le impronte digitali.
Ottimo per lo svago
In poche parole, il MatePad Pro 13.2 ha tutta la tecnologia sufficiente per svagarsi: l’ottimo schermo unito a un comparto audio eccellente lo rendono il device idoneo per guardare le proprie serie TV in spiaggia o in tenda in mezzo a un bosco senza per questo dover rinunciare alla qualità.
Sotto la scocca il processore (il misterioso Kirin 9000S è una CPU che include il Taishan Big arriva a 2,65GHz, i tre core Taishan Mid intermedi arrivano a 2,15GHz e i quattro core Cortex-A510 ì a 1,5GHz, mentre la GPU, una Maleoon 910 MP4 personalizzata, ha quattro core di elaborazione che girano a 750MHz) ben se la cava anche coi videogiochi più pesanti, peraltro senza mai diventare eccessivamente caldo. Inutile dire che sforzi di questo tipo metteranno a dura prova la capiente batteria da 10.100 mAh (suddivisa in due celle per accelerarne la ricarica), peraltro piuttosto lontana dal garantire prestazioni eccelse.
A questo proposito segnaliamo che nella confezione, elegante e raffinata, troviamo un cavo di ricarica/trasferimento dati da USB-A a USB-C e un alimentatore SuperCharge da 88 W con una porta USB-A e una USB-C.
Per lavorare serve spendere di più
Acquisti obbligati – specie se si intende sfruttare il tablet Huawei per lavoro – sono pure la M-Pencil di terza generazione e la Smart Magnetic Keyboard che, pur non minando la portabilità del device, incidono entrambi sulla durata (che già non brilla, come si scriveva poc’anzi, per longevità) della batteria del MatePad Pro 12.6″ venendo ricaricate per via magnetica dallo stesso.
Ma soprattutto tali acquisti aumentano considerevolmente il costo totale, facendogli raggiungere la ragguardevole cifra di 1200 euro. Sia la stylus sia la tastiera comunque sono di ottima qualità. Quasi spiace anzi che il materiale dello schermo non sia all’altezza delle capacità della M-Pencil, risultando troppo scivoloso, incapace dunque di restituire la sensazione di scrivere su carta.
Android addio?
L’elefante nella stanza di questa recensione di MatePad Pro 13.2 è naturalmente il ban statunitense che, ormai è noto, non ha certo frenato il fatturato del colosso cinese (in grado in casa propria di oltrepassare Apple e tallonare Samsung) ma si rivela un po’ rognosetto per tutti coloro che risultano particolarmente affezionati ad app particolari.
Ma andiamo con ordine. Al primo avvio del vostro nuovo MatePad Pro 13.2 troverete ad attendervi il sistema operativo HarmonyOS 4.0, che integra ancora le funzionalità API 31 di Android. Durante la Huawei Developer Conference 2024, però, il costruttore cinese ha detto apertamente che molto presto intende rescindere quest’ultimo cordone ombelicale che ancora la lega all’America (Android è il sistema operativo di Google).
Nel prossimo periodo attendetevi perciò un aggiornamento corposo che installi l’HarmonyOS NEXT. Siamo ovviamente curiosi di vederlo e saggiarne le potenzialità. Nel frattempo occorre dirvi che per installare le app occidentali più note e alle quali potreste essere maggiormente legati (anche per un semplice discorso collegato alle password salvate sui browser) richiede qualche passaggio in più, non essendo presenti su AppGallery (l’equivalente del PlayStore di Google o dell’App Store di Cupertino) ma dovendo scaricare prima Aurora Store. Con l’incognita che alcune app particolarmente sensibili, come quelle bancarie o i digital wallet, potrebbero non funzionare per l’assenza di certificazioni.
In compenso, i servizi che Huawei ormai sviluppa in casa per supplire l’assenza delle app occidentali più diffuse (Petal Search, Petal Clip, Petal Mail, Docs, Meetime) sono sufficientemente validi. Anche se, è innegabile, il disagio di un accesso diretto a tutte le applicazioni tradizionali un pochino si avverte, specie se non avete voglia di smanettare troppo con le impostazioni.
Il dispositivo base costa circa mille euro, che non sono pochi. E inoltre bisogna considerare che la memoria non è espandibile, perciò, nel caso il modello con 256 GB rischi di stare stretto alle vostre esigenze, occorre ponderare seriamente l’acquisto della versione da 512 GB (c’è comunque da dire che col cloud nessuno ha più bisogno di chissà quali dispositivi di stoccaggio).
Insomma, siamo arrivati al fondo di questa nostra recensione del MatePad Pro 13.2 che ci auguriamo abbiate trovato sufficientemente esaustiva. Resta un’unica domanda alla quale rispondere, che era anche la medesima con la quale abbiamo aperto questo articolo: l’ultimo nato in casa Huawei è il miglior tablet da portarsi dietro in vacanza? Se si escludono le rogne collegate alla maggior difficoltà di installare alcune delle app più diffuse (che potrete comunque avere con voi grazie al vostro smartphone), il MatePad Pro 13.2 è senz’altro un device di gran qualità sia per i momenti ludici sia per quelli lavorativi, capace persino di sostituire un laptop. E ora, buone vacanze.