Una delle notizie più rilevanti della settimana è senz’altro lo scontro aperto e senza esclusioni di colpi (bassi) tra Elon Musk e Donald Trump. In questo articolo trovate un breve riepilogo di quanto successo e soprattutto degli effetti negativi per il titolo in Borsa di Tesla. Nelle ultime ore l’uomo più ricco del mondo ha rilanciato dal proprio profilo X alcuni video e commenti che vanno a prendere di mira la politica della Casa Bianca, prefigurando una crisi epocale per l’economia americana.
Perché Musk ora ce l’ha con Trump?
Musk ad esempio ha rilanciato un estratto di un’intervista che il podcaster Joe Rogan ha fatto a Marc Andreessen, anch’egli uno dei nomi più importanti del panorama tech e VC americano, oltre che sostenitore di Trump nella scorsa campagna elettorale. La ripresa delle sue parole suonano come un messaggio e una critica alla linea attuale della Casa Bianca, soprattutto in materia economica e fiscale.
«Oggi il governo federale paga più interessi sul debito di quanto paghiamo nel bilancio del Dipartimento della Difesa – ha detto Andreessen durante l’intervista con Rogan -. La spesa pubblica totale è di circa 7.000 miliardi di dollari. Il pagamento degli interessi ammonta a 1.200 miliardi di dollari. Il Dipartimento della Difesa ha un debito di 800 miliardi di dollari all’anno. Il debito totale è di 35.000 miliardi di dollari, a cui si aggiungono 1.000 miliardi di dollari ogni 100 giorni».
In un altro post Musk ha condiviso una propria intervista con un copy eloquente. «Se l’America va in rovina, niente ha più importanza». Il Ceo di Tesla ha lavorato fino a poche settimane fa per DOGE, un dipartimento cucito su misura per il miliardario con l’incarico di tagliare la spesa (in origine l’obiettivo era fissato a 2mila miliardi di dollari). Anche se nei giorni scorsi la separazione con Trump alla Casa Bianca era sembrata garbata e rispettosa, nelle scorse ore tutto è precipitato.
«Se tutti i soldi vengono spesi solo per pagare gli interessi sul debito, non rimangono soldi per nulla – ha detto Musk -. Un Paese non è diverso da una persona. Un Paese spende troppo, il Paese fallisce, proprio come una persona che spende troppo e fallisce. Quindi risolvere questi problemi non è facoltativo. È essenziale».
Musk fonderà un nuovo partito politico?
Nel frattempo Musk ha lanciato un sondaggio sul proprio profilo X, nel quale chiede ai propri follower se sia o meno arrivato il tempo per fondare un nuovo partito politico. Se fino a poco tempo fa si ipotizzava un suo ritorno agli affari, il capitolo politico dell’imprenditore sudafricano potrebbe non essere affatto chiuso. Sulla stampa tuttavia c’è chi ha fatto notare un elemento da non sottovalutare: dietro alle improvvise ostilità nei confronti di Trump ci potrebbe essere la contrarietà da parte di Musk alla cancellazione degli incentivi per gli acquisti di auto elettriche.