In collaborazione con |
Uno strumento per prendere dimestichezza col mondo delle criptovalute
Se state seguendo l’attualità tech negli ultimi giorni avrete senz’altro sentito parlare dell’operazione con cui Elon Musk è riuscito a convincere il board di Twitter a vendergli il social network per oltre 40 miliardi di dollari. Ora, tutto questo che cosa c’entra con un articolo in collaborazione con Bitpanda? Seguiteci in questo breve ragionamento: il Ceo di Tesla è uno dei più entusiasti sostenitori dell’ecosistema crypto e tra gli aspetti meno discussi in merito all’acquisizione di Twitter c’è proprio la tutt’altro che remota ipotesi che la piattaforma, una volta passata di mano all’imprenditore sudafricano, possa aprirsi sempre di più al mondo Bitcoin&Co. Questo per dire che la diffusione di asset digitali simili viaggia su tanti binari e il loro utilizzo non è confinato soltanto al trading. In questo pezzo andremo, per esempio, a presentarvi la Bitpanda Card, la carta di debito della scaleup austriaca con la quale stiamo compiendo un percorso editoriale alla scoperta delle criptovalute.
Collegata al sistema di pagamento Visa, la Bitpanda Card è una carta di debito che si può utilizzare sia per i pagamenti online, sia nei negozi fisici. Per ordinarla sono tre i requisiti da rispettare: occorre avere un account Bitpanda – la piattaforma funge da broker per comprare e vendere migliaia di asset digitali -, risiedere in un paese dell’area euro e aver un deposito minimo di 100 euro. A quel punto basta ordinare direttamente sul sito ufficiale la propria Bitpanda Card.
Con la Bitpanda Card è possibile spendere qualsiasi risorsa – cripto, azioni o metalli – posseduta nel proprio portafoglio Bitpanda, con la conversione automatica e istantanea in euro tramite la carta. “Ciò significa – si legge nella sezione FAQ di Bitpanda – che nel momento in cui completi un acquisto o un prelievo di denaro contante con la carta, la tua risorsa sarà immediatamente e automaticamente scambiata in euro e detratta dal tuo portafoglio in valuta EUR fiat per completare il pagamento”.
Leggi anche: Bitcoin ed Ethereum: origini, differenze e tecnologie
Dall’app l’utente può impostare la risorsa di pagamento principale e quella di riserva (pure in questo caso facciamo l’esempio Bitcoin ed Ethereum, anche se le combinazioni possono essere di qualsiasi tipo). Il broker suggerisce di impostare sempre un pagamento di riserva. Come in altre app del genere, la piattaforma tiene conto di tutti i movimenti in uscita, informando come è stata finora utilizzata la carta di debito. Se per pagamenti su Amazon, al supermercato o in un negozio di abbigliamento.
Leggi anche: Bitpanda Savings e i Cripto Indici: il valore del “lungo periodo”
Non sono previsti importi minimi di pagamento per utilizzare la Bitpanda Card. Per quanto riguarda poi le commissioni, la scaleup informa i clienti spiegando che “l’unico addebito che effettuiamo sono i normali sovrapprezzi di trading Bitpanda per convertire la risorsa di pagamento scelta in fiat (se tale risorsa non è già fiat)”. E ribadiamo un classico esempio per Bitcoin, per essere chiari: “Per pagare il caffè – spiega sempre Bitpanda tramite le FAQ – viene convertita in euro solo la giusta quantità di Bitcoin, ma il tutto avviene automaticamente e istantaneamente in background”.