Le realtà fintech sostituiranno le banche? L’intervista a Marc-Alexander Christ, co-founder di SumUp: “Vi spiego come siamo riusciti a superare la crisi e affermarci a livello globale con la costituzione di tribe”
Se l’innovazione è il motore dei cambiamenti, allo stesso tempo innovare non è cosa da tutti. Saper cogliere quelle possibilità che non tutti vedono o che, per paura, vengono riposte in un cassetto, è un’arte. Un’arte che SumUp, da dieci anni sul mercato, è riuscita a sviluppare affermandosi, oggi, in 35 paesi a livello globale come azienda di fintech che ha recentemente annunciato un aumento di capitale da 590 milioni di euro.
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Fintech: un settore in cambiamento che vuole innovare
Negli ultimi dieci anni il settore del fintech ha visto evoluzioni decisive, con un mercato in continuo cambiamento. E l’attuale situazione economica poco positiva ha portato ulteriori sconvolgimenti. Secondo i dati diffusi da FT Partners, società di investimento specializzata nelle analisi fintech, nel terzo trimestre 2022 il volume totale degli investimenti fintech globali è diminuito del 73% rispetto all’anno precedente, mentre la media dei round di finanziamento è scesa da 31 milioni del 2021 a 19 milioni di dollari. Nei mercati emergenti: quello africano e asiatico, le attività legate al comparto del fintech hanno continuato a prosperare nel 2022 segnando record di round di finanziamento in particolar modo in Nigeria, India e Singapore. A reggere meglio il colpo causato dalla difficile situazione attuale è stato il settore del Banking e del Lending Tech; il più attivo nel 2022 con 24 miliardi di dollari di volume di finanziamenti su 1.010 aumenti di capitale, che batte il comparto Crypto e Blockchain il quale ha registrato 17,5 miliardi di dollari e 877 operazioni. Tra le aziende che hanno saputo innovare per evolversi c’è SumUp, nata come startup nel 2012 con l’obiettivo di aiutare le piccole imprese a gestire la loro attività. Oggi è presente in 35 paesi a livello globale e, attraverso gli strumenti innovativi che offre, aiuta a semplificare le operazioni di pagamento, velocizzare l’elaborazione degli ordini e rendere più efficiente la gestione finanziaria. Abbiamo analizzato lo scenario attuale e quello che ci aspetta in futuro con Marc-Alexander Christ, co-fondatore di SumUp.
SumUp, dove l’innovazione fa la differenza
Partiti con un POS mobile, SumUp, in questi 10 anni, ha lavorato a fianco degli esercenti per capirne i bisogni. Oggi sono oltre 4 milioni i commercianti che utilizzano SumUp a livello globale in 35 mercati e 3 continenti.
Marc, come siete riusciti a innovare in periodi difficili come quelli di questi ultimi anni?
Anzitutto abbiamo legato la nostra crescita a quella dei nostri utenti: inizialmente erano i nano merchant, ora sempre più gli small business. L’innovazione di SumUp è focalizzata sulla creazione di prodotti e servizi costantemente aggiornati, capaci di rispondere alle nuove esigenze di micro attività per offrire strumenti semplici e convenienti utili a gestire le attività quotidiane: dai pagamenti in negozio e online alla gestione della cassa fino al conto aziendale. Già da qualche anno le soluzioni fintech più innovative sono quelle che hanno puntato non sul singolo prodotto ma su un ecosistema in grado di offrire un portafoglio più ampio possibile per acquisire nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti. Così, dopo aver analizzato attentamente il mercato, abbiamo sviluppato un ecosistema di pagamento nato dall’ascolto dei bisogni degli esercenti, in cerca di un punto di riferimento alternativo al sistema bancario tradizionale che ci ha permesso di continuare a crescere su nuovi mercati che non coinvolgono più solo i micro e nano business ma anche le PMI e le catene.
“Le soluzioni fintech più innovative hanno puntato su un ecosistema”
Quali sono state le chiavi vincenti?
Abbiamo adottato una strategia basata sull’acquisizione di soluzioni complementari già fortemente radicate nei rispettivi mercati come, ad esempio, la contabilità e la fatturazione Debitoor, la realtà di ristorazione e ospitalità Goodtill, nel 2021 la soluzione di cassa cloud per ristoratori Tiller e la piattaforma americana di pagamenti e marketing Fivestars. Per sostenere questa crescita sono stati fondamentali vari round di finanziamento che hanno portato la società, a giugno 2022, a essere valutata 8 miliardi.
Quali sono state le sfide più toste e come siete riusciti a superarle?
In questo percorso di innovazione un elemento particolarmente sfidante è stato sviluppare una cultura agile e un’organizzazione basata sulle “tribe”: piccoli gruppi di lavoro in grado di sviluppare progetti complessi in modo rapido grazie alla loro snellezza, indipendenza e affiatamento. Non è vero che non abbiamo mai fallito ma abbiamo imparato dai nostri sbagli. Crediamo che gli errori siano un’opportunità di crescita e apprendimento, fondamentali per continuare a innovare in un contesto in forte cambiamento e altamente competitivo come quello attuale.
“Abbiamo fallito ma abbiamo imparato dai nostri sbagli”
Come si deve rispondere al cambiamento del mercato del fintech?
La crisi economica globale seguita alla pandemia e allo scoppio della guerra in Ucraina ha reso il clima geopolitico instabile e ha impattato pesantemente sugli investimenti. Ciò che abbiamo dovuto imparare a fare è stato sviluppare nuove strategie di crescita approcciando i finanziatori attraverso misure mirate che consentano loro di prevedere con facilità il ritorno dell’investimento. Oggi il mercato è diventato più difficile e competitivo e le fintech sono chiamate a ridefinire le strategie di crescita. Se, in passato, il raggiungimento degli obiettivi di espansione non sempre era votato alla sostenibilità economica, il mondo dell’innovazione si trova ora ad affrontare un cambiamento di rotta: un approccio al prodotto digitale sempre più orientato verso ecosistemi di pagamento in grado di capitalizzare la massa critica costruita negli anni e preparare alla diversificazione dei mercati.
“Il mondo dell’innovazione ora deve affrontare un cambiamento di rotta”
Quali saranno, dunque, le sfide del futuro?
Proporre agli utenti un’offerta completa che possa rispondere a tutte le esigenze del mercato di riferimento. La desertificazione bancaria sta portando molti territori, ad esempio il Sud Italia, a difficoltà di accesso a sportelli e ATM. In questo contesto, le fintech potranno proporsi come alternativa alla rete bancaria offrendo molteplici servizi di pagamento alternativi. Per rispondere a queste esigenze, ovviamente, la tecnologia deve combinarsi con un’esperienza utente semplice e accattivante. È proprio quello che fa l’ecosistema di SumUp, con strumenti veloci e gratuiti che consentono a piccole realtà e liberi professionisti di gestire il proprio flusso di cassa in maniera semplice e immediata. Tra questi: il POS mobile, SumUp Cassa, il Pagamento via Link e l’e-commerce – oltre al Conto Aziendale e alla Carta SumUp.