La ricerca, pubblicata da UBS e Pwc, ha mostrato come il Covid-19 abbia permesso ai più facoltosi di cavalcare la tempesta al ribasso e guadagnare con il successivo rimbalzo dei mercati azionari
I miliardari nella tempesta si fanno ancora più ricchi. Lo dimostra una ricerca pubblicata dalla banca svizzera UBS e Pwc e intitolata, non a caso, “Riding the storm“. Il risultato è eloquente: la ricchezza complessiva dei miliardari è salita a 10.200 miliardi di dollari – ossia 8.677 miliardi di euro. Un aumento del 27,5% tra aprile e luglio, nel momento di uscita dalla prima ondata di pandemia. A spartirsi questo ghiottissimo bottino, sono 2.189 miliardari, contro i 2.158 del 2017, quando le loro ricchezze ammontavano in tutto a 8.900 miliardi di dollari – 7.572 miliardi di euro. La ricerca è stata realizzata attraverso più di 60 interviste con i miliardari, provenienti da 43 mercati da tutto il mondo. Data la situazione causata dalla pandemia, l’indagine comprende cinque mesi aggiuntivi, fino al 31 luglio 2020.
Il Covid rende i ricchi ancora più ricchi
I miliardari “hanno fatto buoni affari durante la crisi causata dal Covid-19, perché non solo hanno cavalcato la tempesta al ribasso”, commenta il capo del dipartimento di Wealth Management di UBS, Josef Stadler, “ma hanno anche guadagnato con il rimbalzo dei mercati azionari. Il loro segreto”, continua Stadler, è “una maggiore propensione al rischio che li ha portati ad acquistare azioni mentre i mercati mondiali affondavano e a rivenderle al rialzo compensando rapidamente le perdite”.
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Una quantità di ricchezza accumulata che si sta rimodellando, favorendo alcuni specifici settori e a discapito di altri. A guadagnarci sono gli imprenditori innovatori e disruptor, concentrati nei rami della tecnologia, della sanità e dell’industria innovativa. Questi miliardari “hanno contribuito a rimodellare l’economia“, si legge nella premessa al report. “Il Covid-19 ha accelerato vertiginosamente questo trend: dimostrando il valore del mondo digitale che hanno contribuito a creare, sono stati in grado di portarsi avanti rispetto agli altri, aumentando la propria ricchezza mentre quella degli altri diminuiva”.
© Grafico Billionaires Insights 2020. A cura di UBS …
La tecnologia fa la ricchezza
La grande crescita dei miliardari innovatori rende lampante una volta in più quanto i nuovi business, fondati sulle tecnologie di ultima generazione e sul digitale, siano redditizi. La ricerca di UBS e Pwc cita, fra queste, l’IoT, le stampe 3D, i robot, i droni, la realtà aumentata o virtuale e la Blockchain. Fra i paperoni che si dedicano a questi settori, ci sono i cosiddetti disruptor, come i pionieri delle auto elettriche, che stanno ridisegnando un mercato.
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Miliardari italiani, raggiunta quota 40
Erano 36 lo scorso anno e 43 nel 2015. I miliardari del nostro Paese tornano ad essere quaranta. Con nove nuovi ingressi da dicembre 2018: si tratta per due terzi di uomini e un terzo di donne, over 50. Un solo nuovo Paperone ha poco più di quarant’anni. La ricerca segnala come, a fine luglio scorso, i miliardari “self-made” erano circa la metà del totale in Italia (il 49%). Saliscendi per la ricchezza totale che, si legge, è diminuita del 12% nel 2019, per poi aumentare nuovamente del 31% nel 2020, per un ammontare di 165 miliardi di dollari fra aprile e luglio di quest’anno. A farla da padrone sono le imprese italiane di specifici settori: Consumer & Retail, Industrial e Financial Services.
© Grafico Billionaires Insights 2020. A cura di UBS …
Chi sono i più ricchi?
Se il report di UBS e Pwc non entra nel dettaglio dei nomi dei più facoltosi al mondo, si può comunque fare riferimento alla classifica stilata da Forbes nei mesi scorsi e ripresa dal Corriere. In cima alla lista c’è Jeff Bezos, che ad agosto ha superato i 200 miliardi di dollari. Seguono Bill Gates, il finanziere Warren Buffet e il presidente di LVMH, Bernard Arnault. Recentemente, anche Mark Zuckerberg e Elon Musk hanno sforato quota 100 miliardi (109,1 miliardi segnalati a fine agosto), andando a insidiare due posti per i primi cinque più ricchi del pianeta.
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Spostandoci ai 40 miliardari italiani, il più ricco resta Giovanni Ferrero, a capo di Nutella. Presenti Silvio Berlusconi, Leonardo Del Vecchio di Luxottica, Giorgio Armani, De Longhi, Prada, Caltagirone, Benetton, Bulgari e Della Valle. Compaiono poi in questa lista anche i fratelli della Campari, Luca Garavoglia, Stefano Pessina, AD di Walgreens Boost Alliance e Massimiliana Landini Aleotti.
Aumentano le donazioni e la filantropia
Anche a seguito del piombare della pandemia, sono cresciute le donazioni e gli investimenti innovativi in ambito sanitario e in nome dello sviluppo sostenibile. Prendendo in considerazione le prime dieci controllate da miliardari in base alle prestazioni di sostenibilità, nove di esse hanno infatti fatto donazioni per contrastare il Covid-19 e sette investono anche in tecnologia pulita.
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Se si considerano le donazioni pubbliche in tema Coronavirus, fatte da 209 miliardari, l’ammontare raggiunge i 7,2 miliardi di dollari complessivi. Divisi fra finanziamenti (per il 76%), forniture nel manifatturiero e dispositivi di sicurezza (il 19% delle donazioni), e circa 337 milioni donati dai cosiddetti impact entrepreneurs. Si tratta di dieci miliardari che hanno versato milioni di dollari per la realizzazione di progetti specifici, come la costruzione di impianti per la produzione di vaccini contro il Coronavirus. La cultura della filantropia – così come quella delle fondazioni, del resto -, osserva il report, resta molto più radicata negli Stati Uniti che in Europa. Durante il 2020, negli States sono stati donati quasi 4,6 miliardi dollari. A seguire c’è la Cina, con 678,8 milioni.
© Grafico Billionaires Insights 2020. A cura di UBS …