Siae ha avviato una campagna di advertising per risultare come primo risultato se su Google si cercano centinaia di parole: tra queste i nomi di due startup competitor: Soundreef e Patamu. La società conferma
Se siete davanti ad un computer, connesso a internet, potete fare con noi un esperimento. Aprite il browser e digitate su Google una parola: Soundreef. Sì, parliamo della startup di Davide D’Atri che si propone come alternativa alla SIAE e che, negli ultimi mesi, ha portato nella sua scuderia nomi importanti come Fedez, Raffaella Carrà e Gigi D’Alessio. Fatto? No, non stupitevi. Non c’è niente di strano. In alto, il primo risultato a pagamento, è proprio quello della SIAE. Sì, la storica società sta pagando per apparire nelle ricerche del suo principale competitor.
Il commento della SIAE
StartupItalia ha contattato la SIAE per avere un commento riguardo a questa piccola stranezza arrivata dalla rete. L’azienda conferma: «SIAE ha avviato una campagna Google Adwords con centinaia di keyword diverse, tra le quali ha ritenuto opportuno inserire anche Soundreef e Patamu, al fine di informare su SIAE e i servizi che offre ai propri associati coloro che fanno ricerche in tema di diritto d’autore». Pagare per dare sempre un contradditorio a chi cerca di informarsi sul tema quindi, spiega l’azienda.
La segnalazione da Facebook
Questa curiosità è stata denunciata da una pagina Facebook, particolarmente attiva, Social Media Epic Fails, ripresa da un post apparso sulla pagina di Patamu. Una pagina che propone una selezione di interessanti “case studies”, “per quei professionisti e feticisti di comunicazione advertising e marketing online che ci sballano con queste cose, che vogliono scambiare idee, o che non hanno nulla da fare durante la pausa cappuccino e sigaretta”. Ad oggi conta oltre 44mila seguaci. Il post, apparso qualche ora fa, ha registrato quasi 70 condivisioni, diversi commenti, e oltre 370 like.
Arcangelo Rociola
Alessandro Frau