Il latte di mucca contenente solo beta-caseina A2 è da qualche anno in vendita e viene prodotto da mandrie selezionate appositamente. Ecco cosa cambia dal latte vaccino comunemente consumato e quali siano i vantaggi per la salute umana
Sono ancora presenze rare ma, facendo attenzione, si possono notare sugli scaffali dei supermercati flaconi di latte particolare: il latte con beta-caseina A2. Il motivo per il quale non c’è abbondanza ancora di latte di questo tipo è che, per produrlo, è necessario un lungo processo di selezione genetica nelle stalle. Nel latte vaccino consumato normalmente è presente la beta-caseina A1 o un misto di A1 e A2. Il vantaggio di consumare latte con sola A2 regolarmente è però che l’intestino diventa più performante, diminuisce il tempo del transito intestinale e l’apparato digerente può giovarsi di un miglior stato di salute. Lo dimostrano studi scientifici.
Il latte con beta-caseina A2
“Il latte con beta-caseina A2 esclusivamente – ha spiegato a StartupItalia Laura Cavallarin, biologa ricercatrice dell’ISPA-Cnr – differisce minimamente da quello che consumiamo normalmente. La beta-caseina è la proteina più abbondante nel latte. Le proteine, che sono catene di amminoacidi, non sono sempre identiche. È sufficiente che uno di questi sia diverso e possono cambiare molte cose. È quello che succede con la beta-caseina A2. Questo cambio minimo, di un solo amminoacido, fa sì che il latte venga digerito diversamente”.
Gli studi sul latte con beta-caseina A2
A commercializzare per prima il latte con esclusiva beta-caseina A2 è stata una compagnia australiana, la A2 Milk, circa 20 anni fa. La società ha prodotto innumerevoli studi per dimostrare i benefici per la salute umana del consumo di latte con beta-caseina A2. L’EFSA, la European Food and Safety Agency, ha rilasciato un parere nel 2009 rispetto proprio a ciò che era, fino a quel momento, scientificamente provato. L’agenzia ha riconosciuto gli effetti regolatori sulla motilità gastrointestinale e sulle secrezioni gastriche e pancreatiche.
I benefici accertati per la salute
Dopo la pronuncia dell’EFSA, sono stati pubblicati altri studi. In particolare l’ISPA-Cnr nel 2019 ha partecipato a un progetto chiamato ‘Prolat‘ che coinvolgeva la Centrale del latte di Torino e che era finanziato con fondi POR-FESR della Regione Piemonte. “Abbiamo fatto un esperimento di conferma – ci ha raccontato ancora la dott.ssa Cavallarin – con latte prodotto in Piemonte. Abbiamo lavorato con topi anziani e abbiamo visto che i topi stavano meglio, consumando latte con sola beta-caseina A2. La catena degli eventi è infatti questa: un transito intestinale più lento tende a produrre un intestino più infiammato e quando l’intestino è più infiammato possono esserci reazioni anche dal sistema immunitario. A livello intestinale c’è un maggiore stato infiammatorio consumando latte A1, soprattutto se si tratta di un soggetto particolarmente vulnerabile come possono essere gli anziani. Ci tengo a sottolineare però che consumare latte A2 non ha influenze sulle intolleranze al lattosio”.
Effetti sulle capacità cognitive
Fra gli studi di particolare rilevanza ce n’è uno pubblicato nel 2019 sulla rivista scientifica JPCN. La ricerca è stata portata avanti da diversi centri cinesi e ha coinvolto bambini in età prescolare. Titolo del lavoro è: ‘Effects of conventional milk versus milk cointaining only A2 beta-casein on digestion in chinese children: a randomize study’. I ricercatori hanno dimostrato ancora una volta l’effetto positivo sul transito intestinale e sulla salute dell’intentino, aggiungendo di avere potuto osservare anche un miglioramento nelle capacità cognitive dei bambini che hanno consumato solo latte A2.
Come si produce il latte con beta-caseina A2
Se state pensando di iniziare da domani a consumare esclusivamente latte con beta-caseina A2, reperirlo potrebbe non essere così facile. Sono ancora poche le marche in commercio. La prima a produrlo in Italia è stata Granarolo mentre, una volta concluso il progetto ‘Prolat’, la Centrale del latte d’Italia, con la collegata Centrale del latte di Torino, ha immesso sul mercato la sua marca. Le stalle che producono, in Italia, latte beta-caseina A2 sono ancora relativamente poche perché il processo di selezione della mandria è molto lungo. Le vacche da latte, selezionate in origine per essere molto produttive, vanno infatti re-incrociate fino a ottenere da loro la produzione di latte con queste caratteristiche.
“Qualsiasi vacca di qualsiasi razza è in grado di produrlo – ci ha raccontato ancora Laura Cavallarin – basta selezionarne i tratti. Alcune razze locali a bassa produzione avevano la beta-caseina A2 ma nel tempo, cercando vacche da latte maggiormente produttive, sono state sempre più utilizzate vacche come frisone o pezzate rosse, per esempio, che di per sé non avevano questo tratto. Per ottenere una mandria che produca latte con esclusiva beta-caseina A2 per prima cosa va fatta un’analisi genetica per controllare quali esemplari ce l’abbiano e poi si procede per incroci successivi fino a ottenere un latte che non contenga la beta-caseina A1”.