Il 19 settembre andrà in scena una sfida storica tra i due club londinesi: niente auto per andare allo stadio, cibo vegetale, bottigliette di plastica bandite e riciclo dei rifiuti. L’obiettivo è sensibilizzare i tifosi, perché anche il calcio più aiutare l’ambiente
Quello in programma il prossimo 19 settembre non sarà un derby come gli altri, perché con Tottenham-Chelsea andrà in scena la #GameZero, cioè la prima partita di calcio che mira a ridurre al minimo le emissioni di carbonio e compensare l’impronta rimanente con progetti di riforestazione. Un incontro storico, per certi versi, che sta seguendo un lungo programma di preparazione e sensibilizzazione verso i tifosi poiché, al di là delle intenzioni e delle soluzioni messe in campo, determinante sarà il comportamento dei supporter presenti sulle tribune del Tottenham Hotspur Stadium, inaugurato nel 2019 dopo un investimento di 1 miliardo di sterline.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il club calcistico del nord di Londra con Sky e COP26 – la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, che si terrà nella città di Glasgow, in Scozia, dal 1° al 12 novembre 2021, sotto la presidenza del Regno Unito – per educare i tifosi sul ruolo che può giocare il calcio nell’affrontare la sfida del cambiamento climatico, dimostrando le azioni positive che si possono intraprendere singolarmente per fornire un contributo alla riduzione delle emissioni di carbonio.
“Il cambiamento climatico colpisce ogni aspetto della nostra vita, compresi gli sport che amiamo guardare e giocare. Possiamo tutti prendere provvedimenti per aiutare a proteggere il pianeta per le generazioni future, anche nei grandi eventi sportivi“, ha dichiarato al lancio dell’iniziativa Alok Sharma, presidente designato della COP26. Per Jonathan Licht, amministratore delegato di Sky Sports, uno dei punti strategici è “dimostrare che attraverso lo sport si possono ispirare e sostenere i fan a fare scelte più rispettose del clima“.
Ma andiamo oltre le premesse e guardiamo a cosa succederà il giorno della gara, che dovrebbe creare un precedente da ripetere nel corso della stagione presso altre strutture e club sportivi britannici. Il primo passo è andare allo stadio senza utilizzare l’auto, servendosi quindi dei mezzi pubblici o in favore di una passeggiata. Per agevolare il percorso dei tifosi, il Tottenham ha rafforzato le linee del trasporto locale collegate con l’arena, servita da quattro stazioni ferroviarie e un bus navetta gratuito nei giorni delle partite. Alcune ricerche commissionate dal club, sostengono che la strada intrapresa è quella giusta, con solo il 23% dei sostenitori che ricorrono alla vettura privata per recarsi allo stadio. Un risultato figlio, anche, della possibilità di arrivare a destinazione con la bicicletta, poiché ci sono 180 parcheggi per le due ruote presso due strutture adiacenti allo stadio, all’interno del quale è consentito portare caschi, selle rimovibili e kit per rimediare alle forature delle ruote.
Il cambio di passo riguarda ovviamente anche l’ambito alimentare, con l’arrivo di un menu a base vegetale in vendita nei punti ristoro all’interno dello stadio e nelle aree Premium. Il club evidenzia, inoltre, che tutto il cibo servito è di provenienza locale e sostenibile. Dopo aver mangiato va riposta la giusta attenzione al riciclo dei rifiuti, con la corretta gestione e le istruzioni presenti sui vari bidoni, mentre c’è un programma specifico pure per i bicchieri di birra consumati e riutilizzabili. L’impegno non riguarda solo i tifosi ma anche le due squadre che si affronteranno: entrambe si dirigeranno allo stadio in pullman alimentato da biocarburante, prodotto dagli scarti di cibo. Bandite dal campo le bottigliette di acqua in plastica, rimpiazzate da cartoni già in uso nei campi di allenamento del Tottenham.
A compensare le emissioni che rimangono sarà la creazione dei nuovi boschi sparsi per il Regno Unito e la piantagione di alberi in diverse aree nei pressi dello stadio, annunciate da Sky (che in Gran Bretagna si è impegnata a ridurre a zero le emissioni di carbonio entro il 2030) in collaborazione con il club di casa. Lo scorso gennaio il Tottenham Hotspurs è stata designato il club più green della Premier League da uno studio condotto dallo Sport Positive Summit, sostenuto dalle Nazioni Unite, in virtù a una serie di misure sostenibili implementare presso le diverse strutture di proprietà.
Dall’illuminazione a led (inclusi i riflettori) alla riduzione della plastica monouso (il cibo servito in imballaggi riciclabili, posate di legno, tappi dei fusti di birra che vengono riciclati), passando per la riduzione del consumo di acqua, con orinatoi senz’acqua e rubinetterie a basso flusso, all’orto biologico presso il centro di formazione del club, fino al tessuto di poliestere riciclato al 100% (e ottenuto da bottiglie di acqua di plastica) utilizzato per le maglie indossate dai giocatori e le versioni in vendita nei negozi, il team di Londra guida il treno del calcio che mira a promuovere il cambiamento che occorre per aiutare e salvaguardare l’ambiente.