Candidature aperte fino al 18 marzo per un percorso che lega Torino e Helsinki, grazie alla partnership tra OGR e xEdu, uno degli acceleratori leader europei nel campo dell’EduTech
OGR Torino abbraccia l’EduTech e lancia un programma europeo di accelerazione per le startup del settore. Si tratta di NextEdu, progetto nato dall’incontro tra OGR Torino, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT e xEdu, acceleratore leader continentale in ambito Education che ha sede a Helsinki, in Finlandia. L’obiettivo del piano è sviluppare tecnologie, servizi e prodotti innovativi e all’avanguardia in grado di apportare valore alla didattica e al comparto della formazione, guardando a tutte le fasce di età e a vari ambiti. Dagli studenti all’inizio del percorso scolastico fino agli universitari, passando anche da professionisti, dipendenti, cittadini e clienti aziendali.
Il programma si svolgerà all’interno degli ambienti di Officine Grandi Riparazioni, avrà inizio a maggio e si concluderà a ottobre. Le candidature sono già aperte e le startup italiane ed europee interessate a sviluppare il proprio business nel Bel Paese possono inviare la propria richiesta di partecipazione fino al 18 marzo. La selezione determinerà le 10 startup che saranno accelerate, con il supporto operativo di xEdu per entrare nel mercato e fino all’internazionalizzazione delle soluzioni col potenziale per migliorare l’ambito scolastico, pedagogico e professionale. Oltre al rimborso a copertura delle spese, al termine del programma le startup avranno la possibilità di ricevere investimenti da parte delle società partner di OGR Tech.
Big data e analisi predittive degli algoritmi di intelligenza artificiale sono due dei principali fattori di sviluppo dell’EduTech, un mercato che nel 2020 è stato valutato a livello globale quasi 90 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuale composto del 19,9% previsto dal 2021 al 2028. Numeri a parte, l’EduTech e i suoi strumenti sono destinati a ricoprire un ruolo rilevante nel miglioramento delle prestazioni lavorative e nelle relative valutazioni, anche perché in grado di favorire lo sviluppo di applicazioni su misura in base alle capacità e alla velocità di apprendimento di ogni singolo individuo. Quanto all’ambito tecnologico, poi, realtà aumentata e realtà virtuale saranno le principali protagoniste delle novità che consentiranno a studenti e professionisti di vivere esperienze interattive che muteranno le soluzioni del settore.
Per approfondire come sarà e cosa ci si potrà aspettare da NextEdu, StartupItalia ha incontrato Massimo Lapucci, CEO di OGR Torino e Segretario Generale di Fondazione CRT, che considera il programma “una risposta concreta a una delle principali sfide della contemporaneità, fare leva cioè sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale, della realtà virtuale e più in generale delle tecnologie digitali, per ottimizzare i processi di knowledge transfer e garantire un accesso equo e inclusivo alla ‘good education’, in linea con un obiettivo fondamentale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.
Cosa cercate o contate di trovare nelle startup che selezionerete per il programma NextEdu?
Il lancio di NextEdu è la conferma dell’impegno di Fondazione CRT per la valorizzazione del capitale umano, chiave del successo per lo sviluppo di un territorio. Per questo, nell’ambito del programma NextEdu, cerchiamo startup a impatto, provenienti da tutta Europa, focalizzate sull’educazione ad ampio raggio: istruzione scolastica dalle scuole primarie all’università, formazione in ambito corporate, destinata sia ai dipendenti sia ai clienti, fino al lifelong learning. Cerchiamo soggetti le cui attività e competenze possano essere un’opportunità per innovare settori strategici in un’ottica Paese, soprattutto nella prospettiva di incrementare le competenze dei cittadini e pertanto la competitività nazionale.
Qual è il panorama e il potenziale delle startup EduTech italiane che avete osservato nell’ultimo periodo?
Credo che l’ultimo anno abbia evidenziato e acuito disuguaglianze di carattere socio-culturale ed economico, in particolare il digital divide. L’attuale situazione sanitaria e il lockdown hanno messo sotto pressione il sistema dell’educazione: il 90% delle università e delle scuole ha avviato percorsi di apprendimento online in anticipo rispetto allo sviluppo di competenze specifiche per garantirne l’efficacia. Ora i dati e il contesto dimostrano l’urgenza di intervenire per colmare il gap emerso. Tra le startup osservate, stiamo riscontrando una crescente consapevolezza e capacità di rispondere a queste esigenze, a partire dall’innovazione di modelli e sistemi formativi, sia nell’ambito scolastico sia nel mondo corporate. I numeri italiani invitano a investire nel settore dell’EduTech, anche perché molte delle startup italiane osservate nell’ultimo periodo hanno dimostrato di poter cogliere l’occasione e raggiungere l’obiettivo.
NextEdu diventerà un progetto pluriennale?
Stiamo lavorando al programma con una prospettiva pluriennale, come è necessario di fronte a un potenziale di questa portata e a uno scenario in continua evoluzione. Come per tutti i nostri progetti, anche per NextEdu prevediamo una valutazione di impatto e risultati al termine di ogni annualità, per definire il percorso in modo concreto ed efficace anche in base agli input che certamente riceveremo dal mercato, dal successo delle tecnologie emergenti e dai diversi stakeholder coinvolti.
Come è nata la partnership con xEdu?
La partnership tra OGR Torino, xEdu e Fondazione Sviluppo e Crescita nasce dalla visione e dalla missione condivisa da Fondazione CRT e OGR Torino e dal loro impegno sul territorio a livello locale, nazionale e internazionale grazie a sinergie strategiche con partner di rilievo in tutto il mondo. xEdu è l’acceleratore leader in Europa nell’ambito EduTech, attivo dal 2016, ha completato 8 cicli di accelerazione, registrando oltre 800 candidature da 80 diversi Paesi. Finora ha accelerato 72 startup, il 90% delle quali è ancora attivo, mentre il 75% ha ricevuto finanziamenti e investimenti, con una raccolta nel complesso di circa 30 milioni di euro e la creazione di 200 posti di lavoro. Un aspetto importante da sottolineare è che per il programma in partenza in OGR Tech abbiamo già attivato connessioni con enti pubblici e privati, che sosterranno l’iniziativa attraverso mentorship e opportunità di sperimentazione, indispensabili all’implementazione dei servizi sviluppati dalle startup selezionate.
Realtà virtuale e realtà aumentata sono elementi apparentemente cruciali per il futuro della didattica, della formazione e di molti altri ambiti. Gli studenti e in generale i giovani che dovessero trovarsi a disagio con tali strumenti saranno tagliati fuori o avranno comunque delle opportunità per entrare nel mercato della formazione e della scuola?
L’integrazione di soluzioni digitali, in particolare dell’AI e della VR, può rendere più rapidi ed efficaci i processi di transfer knowledge e aiutare gli studenti nelle diverse fasi dell’apprendimento.Questo in un’ottica di implementazione, poiché i sistemi digitali non sostituiscono, bensì integrano. Le nuove tecnologie devono essere percepite non come ostacolo o barriera, ma utilizzate come strumenti al servizio della pedagogia, per migliorare i processi formativi e facilitare l’apprendimento.
Quanti e quali progetti di accelerazione avete attivato e a chi sono rivolti?
In OGR Tech sono attivi 11 percorsi dedicati all’innovazione e al supporto di startup, scaleup e PMI, con oltre 130 startup all’anno selezionate tra oltre 2.000 che si candidano da tutto il mondo. Non parliamo solo di accelerazione, ma di progettualità complementari in grado di supportare l’evoluzione di una startup in tutte le sue fasi. Un esempio è Liftt, partner focalizzato sulle fasi iniziali di creazione di una startup, a partire dal brevetto o dall’idea imprenditoriale. Ci sono poi acceleratori dedicati a startup early stage, quali Torino Cities of The Future Techstars Accelerator, Quickload in collaborazione con Microsoft, e sempre con Microsoft Impact Deal, il programma di accelerazione, training e networking per imprese, corporate e organizzazioni a impatto. Abbiamo anche programmi dedicati a scaleup, come Impact Deal ed Elevator by Endeavor. Importante, inoltre, è l’attenzione che abbiamo insieme a SellaLab verso le PMI, che in OGR Tech sono accompagnate nei processi di innovazione e digital transformation.
Chi sono i vostri partner nei vari programmi di accelerazione che avete lanciato?
Attualmente OGR Tech ha una rete di oltre 80 partner, riconducibili a quattro macro categorie: partner finanziari, corporate, di ricerca applicata e di supporto alla crescita di startup e scaleup. Ho già citato Microsoft, tra i nostri partner principali, con cui lavoriamo su due programmi di accelerazione: Quickload, dedicato alle startup dell’ambito gaming, e Impact Deal, per imprese a impatto sociale e ambientale. Ma OGR Tech è anche il quartier generale di Techstars, Elevator e Liftt. Collaboriamo con Banca Sella e SellaLab, Intesa Sanpaolo Innovation Center e Compagnia di San Paolo, Unicredit, Exor, Noovle e Leonardo. Si tratta di partnership preziose perché permettono di creare sinergie tra diversi ambiti per realizzare risultati concreti.
Quanto ha influito la pandemia e le varie implicazioni ad essa collegate sul vostro operato e sulle scelte degli ultimi due anni?
Nel giugno del 2019 abbiamo presentato l’hub OGR Tech consapevoli delle sue potenzialità. Negli ultimi due anni le aspettative si sono consolidate e anzi, possiamo dire di averle superate: non solo abbiamo raggiunto i nostri primi obiettivi, ma abbiamo addirittura accelerato il loro percorso di crescita. Credo che la pandemia abbia evidenziato le potenzialità delle imprese in ambito digitale, in molti settori sui quali siamo focalizzati – come EduTech, smart cities e smart mobility, gaming, life science – sottolineando l’importanza di progettualità orientate alla sostenibilità sociale e ambientale. In queste ultime settimane stiamo assistendo a un ritorno in presenza di molte attività, che potrà favorire ulteriormente l’incontro, lo scambio e l’accelerazione delle collaborazioni già in essere.
La sostenibilità è uno dei perni su cui puntate per lo sviluppo della vostra azione: come si concilia con il periodo di transizione e di varie trasformazioni che stanno investendo la società contemporanea?
Per rispondere alle grandi sfide della contemporaneità è necessario investire su progettualità a impatto sociale e ambientale, integrando nei propri interventi gli obiettivi dell’Agenda 2030. Da qui la scelta di investire le nostre energie e competenze su programmi come NextEdu e Impact Deal. Il nostro obiettivo è mettere al servizio della collettività programmi in grado di generare impatto positivo. A partire dal lavoro congiunto avviato da Fondazione CRT e ISI Foundation, abbiamo dato vita in OGR Tech allo European Data Science for Social Good, il primo centro europeo per il non profit. In un mondo che muta velocemente, avvertiamo l’esigenza di puntare su settori quali sostenibilità ambientale, sociale ed economica, mantenendo un approccio e un punto di vista etico. Come Fondazione CRT puntiamo da sempre sulla cura delle risorse umane, delle soft skills e dei giovani talenti: non vi è sviluppo senza cura per la next generation.
A quasi tre anni dalla previsione di realizzare nell’arco di 15-20 un ecosistema in grado di attrarre investimenti per 500 milioni di euro e supportare 1.000 startup, a che punto è la crescita di OGR Torino?
OGR Tech ha raggiunto in anticipo gli obiettivi prefissati per il primo triennio di attività. A oggi i nostri partner finanziari hanno un potenziale di investimento superiore ai 200 milioni di euro per i prossimi 5 anni, e attualmente vengono supportate e accelerate oltre 130 startup all’anno. Questo ci porta a stimare con ottimismo che raggiungeremo in 10 anni quanto avevamo stimato di raggiungere in circa 15-20. Possiamo dirci soddisfatti ma l’obiettivo è continuare a crescere in modo sostenibile nel medio e lungo termine.
I numeri e l’ecosistema startup italiano sono in crescita: cosa servirebbe per accelerare la crescita e tentare di recuperare il gap con i paesi europei di maggior peso nel settore?
Recentemente sono emersi dati incoraggianti relativi ai finanziamenti concessi in Italia alle nuove imprese innovative: in particolare, secondo Venture Capital Barometer 2021, hanno superato nel 2021 la soglia del miliardo di euro, con una crescita del 118% rispetto al 2020. Insieme al numero di operazioni effettuate e alla dimensione dei singoli investimenti, questo ci permette di guardare al futuro con un moderato ottimismo, anche se ovviamente restano evidenti le differenze tra l’Italia e nazioni come Francia e Regno Unito. Credo che per incrementare la velocità di questa crescita e recuperare il gap rispetto agli altri Paesi europei sarà importante lavorare su progettualità focalizzate sull’ “origination” di nuove realtà imprenditoriali, come già avviene in OGR Tech con Liftt e Vento.