Dalla letteratura classica per startup, alla storia della Silicon Valley, a tecniche per lo sviluppo di una mentalità creativa, fino a una concezione minimale del business
Cinque libri da leggere per proiettare se stessi e la propria azienda nel futuro. Li ha selezionati il sito di riferimento dell’ecosistema startup europea (eu-startups.com).
I libri che vanno dalla letteratura classica per startup alle nuove uscite, abbracciano temi diversi, dalla storia della Silicon Valley (per comprendere come nasce un ecosistema innovativo), allo sviluppo di una mentalità creativa con originali approcci da seguire (es. sii maturo abbastanza da essere infantile), fino a una concezione più minimale (dove quello che conta non è crescere troppo ma farlo bene).
Li abbiamo letti per voi. Ecco alcune delle nostre considerazioni.
Il Minimalismo nel business
Come reinventarsi nel business dopo l’emergenza Coronavirus? Una risposta è nel libro di Paul Jarvis, “Company of One: Why Staying Small is the Next Big Thing for Business”, tradotto in italiano dalla casa editrice MGMT edizioni con il titolo “Il Minimalismo nel Business. Eliminare il lavoro superfluo per dedicarsi a ciò che conta davvero. E ottenere più felicità, libertà e profitti”.
Nel libro Jarvis, autore, speaker e consulente aziendale, spiega i danni di una fake news che condiziona la vita di molti imprenditori: il falso mito della crescita a tutti i costi:
«Proprio adesso che tutto sta cambiando così rapidamente, è un momento ideale per applicare un filtro tra ciò che non è necessario fare in azienda e sul lavoro e ciò che è invece necessario. È il momento propizio per trovare un migliore equilibrio tra crescita e profitto, bisogni dei clienti e della comunità», spiega Jarvis.
The Code: Silicon Valley and the Remaking of America
Ancora non disponibile in italiano, il libro è una versione intrigante della storia della Silicon Valley, ricca di aneddoti e verità svelate. L’autrice è Margaret O’Mara, storica appassionata di tecnologia. A lungo consulente alla Casa Bianca, quando l’inquilino era Bill Clinton, nel suo libro offre un’immagine della Silicon Valley lontana dagli stereotipi.
L’obiettivo della storica è dimostrare come la Silicon Valley non sia nata solo grazie all’impegno di geni visionari, ma sia il frutto di un’azione congiunta tra lo spirito imprenditoriale e il supporto del governo nazionale e, in particolare, dello Stato dell California. Senza l’appoggio della politica, insomma, non ci sarebbero stati Apple, Google, Facebook e affini.
O’Mara parla della storia dei personaggi che hanno avuto un ruolo fondamentale nella genesi della Silicon, come l’investitore David Morgenthaler, ex CTO dell’esercito americano.
C’è spazio anche per le storie di volti dimenticati, per la misoginia che circondava l’ambiente, almeno fino all’inizio degli anni 2000 con lo scoppio delle politiche di inclusione e diversificazione. Come quella di Ann Hardy, una delle prime programmatrici in una startup, Tymshare, che non ebbe vita facile. La Hardy racconta le sue esclusioni ai meeting aziendali (perché i suoi colleghi maschi invitano prostitute) e di essere l’unica dipendente della sua azienda a non ricevere stock option.
Una frase significativa tratta dal libro.
«L’ecosistema imprenditoriale della Silicon Valley non è un luogo a parte, ma un posto simbolo di una più grande trasformazione dell’economia, cultura e politica americana. Riconoscere questo legame con la storia – come l’America ha costruito la Silicon Valley e come la Silicon Valley ha costruito l’America – è fondamentale per comprendere lo scenario oggi del tech e cosa potrebbe accadere in futuro»
The Art of Creative Thinking
Strano capire perché non sia ancora stato tradotto in italiano, questo piccolo gioiellino del 2015 di Rod Judkins, artista e conferenziere americano.
Attraverso esempi di campi diversi, dalla scrittura, alla musica, alla letteratura, alla tecnologia, fino ai cartoni, il libro è un’indagine su come nasce la creatività e su come creare il “mindest” giusto per attivarla.
L’approccio che Rod ricava dallo studio di Michelangelo, Dalì, Picasso, J.K. Rowling (l’ideatrice della saga di Harry Potter), fino a Matt Groening (l’inventore dei Simpsons) si basa su alcuni assunti che riassumiamo in questa lista:
- Dubita di ogni cosa sempre
- Sii maturo abbastanza da essere infantile
- Contraddici spesso te stesso
- Sorprenditi
- Se pensi che una cosa non possa essere rotta, fallo!
- Non aver paura della tua incompetenza
- Prova a fare cose inutili
Una frase significativa tratta dal libro.
«Creatività non è fare un disegno, scrivere un romanzo o costruire una cosa. La creatività riguarda te, la tua capacità di costruire un futuro migliore e di cogliere le opportunità che rischi di perdere ogni giorno».
Scaling Up – Perché alcune aziende ce la fanno… e altre no
Quali sono gli elementi chiave per scalare? Lo spiega Verne Harnish, nel suo best seller, che resta oggi uno dei migliori libri sul tema. L’approccio del fondatore di YEO, acronimo di Young Entrepreneur’s Organisation, è interessante perché non è rivolto esclusivamente al Ceo di una startup, ma a tutti i collaboratori di un’azienda innovativa e racconta come ognuno può dare il suo contributo alla crescita di una startup..
Il libro si focalizza su quattro aree su cui intervenire per favorire lo sviluppo di una startup nel tempo: persone, strategia, esecuzione e soldi.
Una frase significativa del libro.
«Sono quattro le regole fondamentali per scalare:
Nella gestione delle persone: stabilisci dei ruoli e decidi in coerenza con i compiti che hai assegnato.
Nel definire una strategia: non hai una vera strategia se non superi due prove. La prima, quello che stai pianificando soddisfa i tuoi consumatori e ti differenzia dai tuoi competitor.
Nel guidare l’esecuzione: sviluppa tre abitudini, raccogli i dati ogni giorni, sia in termini qualitativi che quantitativi, rivedili ogni settimana e prendi decisioni in base a questi, organizza dei meeting annuali per tenere tutti al corrente dello stato dell’azienda.
Nella gestione dei soldi: non sprecarli. Questo significa che devi prestare attenzione a come le decisioni influiscono sul tuo cash flow e come puoi usare i tuoi soldi per favorire guadagni e profitti».
Da zero a uno: I segreti delle startup, ovvero come si costruisce il futuro
Un classico ormai nella letteratura delle startup è il libro di Peter Thiel ex di PayPal e cofounder di Palantir, è investitore di Founders Fund, che ha finanziato, tra le altre, Airbnb, Facebook, Stripe, Asana.
Nel libro l’autore racconta come nascono le innovazioni, facendo una prima distinzione tra cambiamento incrementale e verticale. Il primo punta ad aggiungere un pezzettino a qualcosa che ci è già familiare. Mentre il secondo, costituisce un cambiamento che trasforma il mondo, che consente di andare da zero a uno.
Una frase significativa tratta dal libro.
«Tolstoy inizia Anna Karenina osservando che, “tutte le famiglie felici si assomigliano, mentre ogni famiglia infelice lo è a modo suo. Nel business invece vale il principio opposto. Tutte le aziende felici sono diverse, ognuna ha guadagnato un monopolio risolvendo un unico problema. Al contrario, tutte aziende che falliscono lo fanno allo stesso modo: hanno fallito nel trovare un modo per scappare dalla competizione».