Scappato dalla sua terra dopo il divorzio “devastante” dei suoi, prima è diventato compositore per Hollywood, quindi game designer acclamato da pubblico e critica
I cavalli vincenti si vedono alla partenza, dice uno dei personaggi di C’era una volta in America. Ed effettivamente ci sono storie che, a raccontarle, paiono la sceneggiatura di un film. Quella di Wlad Marhulets ricorda tantissimo Whiplash, per rimanere nell’ambito dei grandi classici, perché fonde genialità, talento, coraggio con tanta, tantissima dedizione. Insomma, ok essere bravi, ma bisogna pure mettercisi di impegno se si vuole emergere.
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Chi è Wlad Marhulets?
Ai più probabilmente il suo nome non dirà granché. Ma chi bazzica gli ambienti videoludici quasi sicuramente lo avrà sentito nominare. Se non lui, la sua creatura: DARQ – Complete edition, disponibile su PC (Steam e GOG), Xbox One, PlayStation 4 e Nintendo Switch e, dal prossimo 25 marzo, su PlayStation 5 e Xbox Series X|S, pubblicato da Feardemic.
Wlad Marhulets è un vero self made man, tanto che ha lasciato la sua terra, la Polonia, giovanissimo, nemmeno 20enne, con 300 dollari in tasca, per diventare qualcuno. Chi, diventare, però, lo avrebbe capito solo in seguito. “All’epoca, i miei genitori si erano appena separati con un divorzio devastante. Mia madre finì per abbandonarmi e mio padre morì non molto tempo dopo. Ero completamente al verde e ho dovuto prendere in prestito denaro per prenotare un volo”, racconta.
Il suo obiettivo però non era frequentare una università videoludica. Tutt’altro. Come i geni di una volta, Wlad è un enciclopedico. E infatti sogna gli USA perché vuole entrare alla Juilliard School, la scuola più prestigiosa per chi ha talento musicale.
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Ha però un problema. Anzi, due: non sa una parola di inglese e in più tartaglia. “Mi ci voleva mezzo minuto per pronunciare una sola parola”, ricorda oggi. Problema che, con tanto impegno, risolve.
Inutile dire che uno come Wlad Marhulets riesce a ottenere tutto ciò che vuole. “Dopo aver attraversato un periodo di fame nera che mi ha portato a essere quasi un senzatetto, sono finito per diventare uno dei tre studenti di John Corigliano compositore che ha vinto Oscar e 5 Grammy Award. Mi è stata anche assegnata una borsa di studio completa”. Nel giro di pochissimo Wlad Marhulets finisce a Hollywood a occuparsi delle colonne sonore dei film.
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Tra i tanti, The Giver con Meryl Streep, Sabotage di Arnold Schwarzenegger e November Man con Pierce Brosnan. Lì probabilmente incontra i videogiochi, musicando il film Hitman: Agent 47 tratto dalle omonime avventure videoludiche. E si mette in testa di iniziare a svilupparli.
Molla così di punto in bianco una promettente carriera nel mondo della musica, nonostante gli attestati di stima del suo maestro e mentore, John Corigliano, le lusinghe degli agenti cinematografici e l’ambiente hollywoodiano per mettersi a creare il suo videogame.
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Anche lì, però, c’è un problema non da poco: Wlad Marhulets non ha idea di come si sviluppi un videogioco. Non ha mai usato il PC se non per navigare, scrivere testi e ascoltare musica. Si mette a studiare e lavora assiduamente per plasmare la sua creatura. Impiega quattro anni e poi butta sul mercato DARQ, completamente fatto da sé e pure autoprodotto.
È subito un successo incredibile. E allora, da vera autorità in materia, decide pure di scrivere un libro in merito: GameDev: 10 Steps To Making Your First Game Successful in cui coinvolge una serie di maestri del settore, dal sound designer Bjørn Jacobsen (Cyberpunk 2077, Divinity: Fallen Heroes, Hitman), che peraltro lo ha anche aiutato con le musiche di DARQ, al game designer Quentin De Beukelaer (Assassin’s Creed IV: Black Flag, Assassin’s Creed Unity, Ghost Recon Breakpoint, Narcosis) fino a Scott Millard, Managing Director di Feardemic e Former Managing Director a Namco Bandai South East Asia e Corea.
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Non contento, Wlad Marhulets è già al lavoro su di un nuovo progetto che sta sviluppando proprio in questi giorni e sta pure aiutando giovani game designer squattrinati a emergere, perché abbiano una strada meno accidentata della sua.
Di Wlad Marhulets ci ha parlato ampiamente Giorgio Crosali, Marketing Manager della polacca Feardemic Games. Perché se è vero che su PC DARQ è stato autoprodotto, le cinque versioni per console sono state distribuite appoggiandosi a un editore vero. Anche Giorgio è andato altrove per realizzarsi: “Sono in Polonia perché volevo lavorare nel settore dei videogiochi”, ci racconta.
“Da noi in Italia è impossibile, qui l’offerta di lavoro è incredibile”. E infatti non si contano le PMI e startup emergenti del settore che, anno dopo anno, arrivano alla ribalta con piccoli, grandi, capolavori artistici: “Ci sono un sacco di investimenti esteri – spiega Giorgio – ma soprattutto tantissimo supporto dello Stato”. Tant’è che ora, con i soldi polacchi di Feardemic, si finanziano opere che arrivano da ogni parte del mondo: “Al momento abbiamo un catalogo di cinque titoli e solo uno è stato sviluppato in Polonia: se tra i vostri lettori c’è qualcuno che vuole sottoporci le sue idee per un bel videogame horror, ci contatti pure. Siamo sempre alla ricerca di nuovi talenti”.
Tra questi appunto DARQ – Complete edition, che abbiamo avuto modo di provare per qualche giorno prima della sua uscita su Nintendo Switch e che ci ha lasciato a bocca aperta, soprattutto per il comparto artistico, capace di dare dei punti perfino a Tim Burton per atmosfere gotiche e trovate disturbanti. E, ricordiamolo, DARQ è sviluppato da una sola persona. Ma del calibro di Wlad Marhulets.