Una delle novità più attese. Valida per gli interventi di efficientamento energetico sulle abitazioni svolti fino al 31 dicembre 2021
I lavori edilizi per l’efficientamento energetico su case e condomini svolti tra il primo luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 potranno godere di un’ecobonus con detrazione del 110% in cinque anni. Il super gettone entra in vigore da domani, mercoledì primo luglio, e ha l’obiettivo di incentivare il settore delle costruzioni spingendo la ripresa dopo mesi di lockdown e cantieri fermi. Come vi abbiamo già spiegato su StartupItalia, è sì vero che l’ecobonus parte in teoria da domani, ma le norme non sono ancora definitive e occorrerà dunque attendere qualche settimana prima di avere il quadro chiaro. Finora sembra tuttavia assodato che ci si trovi di fronte a uno strumento dalle grandi potenzialità (ma non per tutti).
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Ecobonus: chi può e chi no?
Come ci ha spiegato l’architetto Massimo Fertonani, l’ecobonus può essere richiesto per i lavori sulle cosiddette superfici opache (come i muri) delle abitazioni. Sono esclusi dunque gli interventi su uffici o capannoni, che possono comunque accedere a ecobonus con detrazione inferiore. Per capire se è davvero conveniente accedere a questa super detrazione del 110% in cinque anni bisogna prima sapere quanto si paga di tasse all’anno. «Se pago più tasse rispetto al valore della detrazione mi conviene l’ecobonus, se pago meno tasse ci smeno», aveva spiegato l’esperto.
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Quali lavori sono detraibili?
L’altro capitolo da considerare è quello dei lavori per i quali è ammessa la detrazione del 110%. Ad esempio, non si può accedere a questo ecobonus se si punta soltanto a installare pannelli fotovoltaici sul tetto. Quest’ultimo intervento, tuttavia, se abbinato a un efficientamento energetico – che migliora di due classi la classe energetica dell’edificio – viene compreso nella detrazione. «Le figure professionali di cui bisogna avvalersi – aveva spiegato l’architetto Fertonani – sono un tecnico abilitato per misurare la classe energetica, un tecnico che individui gli interventi e li sappia prezzare e anche un commercialista. Bisogna capire quanto si paga di tasse all’anno».
Lavori gratis?
In queste settimane si è molto discusso sulla vera o presunta gratuità degli interventi (visto che il bonus permette addirittura di guadagnarci con la detrazione del 110%). Qui occorre fare chiarezza. «Se, per esempio, commissiono lavori per 50mila euro, ho diritto a 55mila euro di detrazioni – l’esempio dell’architetto – A quel punto posso dire all’impresa: ti interessa un credito di imposta di 55mila euro? Se l’impresa deve pagare 100mila euro di tasse, vorrà dire che pagherà 55mila euro in meno. Solo in quel caso non si tira fuori un euro. Il problema è che l’impresario potrebbe non dover detrarre tanti soldi e comunque lui ha bisogno di pagare materiali, dipendenti e attrezzature. Non è affatto detto che sia conveniente per l’impresario. A quel punto interviene la banca, ma su questo la normativa è ancora lacunosa».