L’84% degli ordini avviene ancora per telefono: un software italiano promette di raccogliere tutte le comande da ogni piattaforma in un solo flusso ordinato
La crescita del food delivery è stata esponenziale: stando ai dati dell’Osservatorio e-commerce B2C del Politecnico di Milano e di Netcomm, nel nostro paese – complici le fasi di isolamento e le chiusure degli esercizi – il comparto segna introiti da 566 milioni di euro con una crescita del 56% rispetto al 2018. Il settore del food & beverage è dunque uno di quelli dal maggior impatto sul Pil sia a livello globale che nazionale, considerando il volume d’affari e il valore del suo indotto. “Le previsioni di Ubs stimano che il valore globale del settore raggiungerà i 306 miliardi di euro nel 2030 e che crescerà a un Cagr del 15%, tra i settori in più rapida espansione” spiega Jacopo Paoletti, partner & advisor di diverse startup di successo. Fra queste c’è Deliverart.
Come funziona Deliverart
Deliverart è una piattaforma italiana nata a Roma e già presente in 11 città: un software “tutto in uno” che risolve il problema della gestione del food delivery, aggregando gli ordini in entrata da diverse piattaforme e servizi in un unico dispositivo e coordinando nello stesso tempo i tempi di consegna e i fattorini che devono occuparsene. Inutile dire che il 2020 horribilis per la ristorazione è stato però l’anno più propizio per la crescita di questo genere di soluzioni. Il trend è infatti in continua ascesa da diversi anni e, protagonista la pandemia da Sars-CoV-2, ha vissuto un’ulteriore accelerazione. Sempre più ristoranti hanno lavorato (o sono sopravvissuti) grazie alle consegne a domicilio, affidandosi alle varie piattaforme di delivery come Just Eat, Glovo, Deliveroo e Uber Eats – solo per citare le maggiori – per convincere i clienti. O facendo da sé, come una volta, col telefono o i propri social e siti. Come contropartita però, hanno risentito di un peggioramento nella gestione: per i ristoratori, infatti, si tratta di monitorare costantemente gli ordini in entrata dai vari tablet forniti dai player o saltando fra le diverse applicazioni e nel frattempo continuare a coordinare la cucina, le rispettive consegne, chi deve portare cosa e dove. Spesso si creano ritardi, comande incrociate, errori vari e insoddisfazione dei clienti.
I fondatori di Deliverart
L’unione delle diverse esperienze dei due fondatori di Deliverart – Eleonora Bove (36 anni) per la parte digital e Bryan Natavio (31 anni) che ha lavorato per anni nel food delivery management – ha portato alla nascita di Deliverart. Il progetto è cresciuto grazie alla diretta collaborazione di un network di aziende di ristorazione: “Abbiamo lavorato fianco a fianco con i ristoratori sviluppando strumenti creati appositamente per il loro lavoro. Io stesso ero ristoratore e so quanto sia difficile occuparsi delle consegne” ha spiegato Natavio, che è Ceo della startup. “Ai ristoratori servono soluzioni chiavi in mano. Non basta più essere presenti sulle piattaforme, servono strumenti per sfruttarne appieno i vantaggi”.
L’84% degli ordini è ancora “all’antica”
Nonostante si parli molto di food delivery online, un report elaborato dalla stessa Deliverart sottolinea come in Italia le ordinazioni digitali di cibo rappresentano solo il 16% contro una fetta enormemente maggioritaria, intorno all’ 84%, che è ancora gestita “offline”, ovvero manualmente con carta e penna, o poco più (magari via WhatsApp), dai ristoratori.
L’accordo con Glovo e Uber Eats
Sul mercato da pochi mesi, in pratica da settembre 2020, Deliverart ha già siglato delle partnership importanti con Glovo e Uber Eats per aggregare i loro ordini nella piattaforma ed è già in trattativa anche con altri grandi operatori del delivery. Offre inoltre servizi come la gestione della fiscalità e l’e-commerce, l’integrazione con le casse digitali e molto altro.
Il round di investimento in arrivo
L’azienda è alla vigilia di passi finanziari importanti: sta infatti per aprire un round di investimento che vedrà la partecipazione societaria, fra gli altri, di Techstars, tra i fondi americani più importanti al mondo: “Abbiamo creduto fortemente nel progetto Deliverart, per noi è tra le startup più promettenti in Italia – spiega Martin Olczyk , managing sirector di Techstars Smart Mobility Accelerator – siamo sicuri che la strada della digitalizzazione farà la differenza nel settore della ristorazione”.