Dagli Stati Uniti il seguito della saga indie
Tra i survival horror che abbiamo provato di recente – Resident Evil Village, in primis – abbiamo notato molta carne al fuoco messa da diverse software house. Il genere, si sa, può spaventare e respingere i gamer, ma come insegna il successo della saga nipponica di CapCom storie dell’orrore con pazzi e lupi mannari alle calcagna e poche munizioni a disposizione acchiappano pure i videogiocatori che non sono proprio cuor di leone. Perché le trame sono coinvolgenti e i personaggi ben scritti. Oppure, semplicemente, perché fare piazza pulita con bocche di fuoco d’ogni tipo è un vero spasso se la difficoltà è tarata verso il basso. Outbreak: Endless Nightmares, nuovo capitolo della saga prodotta dalla software house indipendente Dead Drop Studios LLC, di stanza negli Stati Uniti, è il titolo che andiamo a recensire proprio nel day one (lo abbiamo provato su Switch). Il giovane team di sviluppo ha dedicato la propria missione a dare nuovo smalto al genere survival horror, ispirandosi anche ai migliori titoli degli anni’90. Ci saranno riusciti in questo IP che, oltre alla portatile di casa Nintendo, punta alla next gen?
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Outbreak: Endless Nightmares, un taglio cinematografico
Se siete alla prima esperienza con i prodotti di questa realtà indie nessun timore. La trama del videogioco prende il via al termine dei fatti accaduti nel capitolo precedente, Outbreak: The Nightmare Chronicles. Con la solita epidemia che dilaga e devasta il mondo, la nostra sopravvissuta si ritrova all’interno di un ambiente spettrale (il primo di tanti). A primo impatto i comandi possono disorientare: questo perché dipende tutto dalla modalità di visualizzazione che scegliamo (videocamera fissa, visuale sopra la spalla o in prima persona). La prima, di stampo cinematografico, darà una visuale completa sullo scenario di battaglia, con alcuni ciak niente male per la fotografia. Consigliata soprattutto se avete una vena cinefila.
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Se preferite invece la modalità hardcore, la prima persona è senz’altro quella più appagante per immergervi a pieno in spazi angusti e bui. I jump scare – ve lo anticipiamo – non sono molti, al netto di un lavoro sulla colonna sonora niente male. L’impegno ha dato buoni frutti anche nella resa grafica degli ambienti di gioco, ricchi di dettagli lugubri e angoli bui ben posizionati. Per intenderci, le zone scure non sono un riempitivo per sopperire a un lavoro minimo sulle texture. Tutto è piuttosto credibile e le regole dell’horror sono ampiamente rispettate.
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Guardando al gameplay Outbreak: Endless Nightmares si difende discretamente, tenendo sempre conto che si tratta di un videogioco prodotto da una software house indipendente. A nostra disposizione abbiamo armi di ogni tipo, dalle pistole ai pugnali. Se valutate questi titoli anche dall’esperienza dell’inventario e del crafting ebbene rimarrete soddisfatti nello scoprire che la marea di oggetti che si possono trovare possono potenziare l’arsenale e il nostro personaggio. Grazie a una logica roguelike, gli ambienti sono ricreati in maniera semi procedurale ogni volta. E questo dona al titolo longevità anche per le campagne in multiplayer.
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Combat system
Ovvio, Outbreak: Endless Nightmares ha alcuni difetti strutturali, soprattutto per quanto riguarda il combat system, realizzato in una logica arcade non proprio appagante. I nemici, per quanto terrificanti, non spaventano più una volta che se ne imparano i pattern di attacco. Se userete la modalità di visualizzazione fissa, potreste addirittura trovarvi ad avanzare verso un nemico, scegliere poi di voltargli le spalle per trovare una posizione migliore, e infine aprire il fuoco senza che lui acceleri il passo. Nel corpo a corpo, per di più, le dinamiche lasciano un pò a desiderare nonostante l’immancabile effetto splatter del sangue che zampilla (molto anni ’80).
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Il multiplayer
Al di là di qualche pecca – ampiamente perdonabile – il lato multiplayer dona quel tocco di dinamismo in più alle avventure horror. Sotto questo punto di vista, con mille distinguo, ci sentiamo di parlare di Outbreak: Endless Nightmares come di una sorta di antipasto indie di Back 4 Blood. Se siete amareggiati come noi per il rinvio del lancio del videogioco targato Turtle Rock Studios, ebbene consolatevi con un multiplayer meno esigente e meno realistico, ma che potrà darvi non poche soddisfazioni. Oltre ad arricchire la vostra bacheca horror videoludica.