Il capoluogo lombardo è in fermento: ha inizio la settimana più effervescente. E le startup sono in prima linea. Dalla sostenibilità al vetro, dai profumi alle mostre: le nuove frontiere del design sono sempre più ampie. E innovative
Dal MEET Digital Culture Center, il Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale nato a Milano, in zona Porta Venezia, è stata lanciata la nuova edizione della Milano Design Week: una settimana di appuntamenti con le ultime novità in uno dei settori più innovativi. Milanesi – e non – sono attesi nel capoluogo lombardo alla scoperta delle ultime novità fino al 23 aprile. La città si riempie di eventi, mostre, incontri che, per la prima volta, sono ospitati anche all’interno di Porta Venezia Design District, il nuovo distretto nato per comunicare in modo contemporaneo una nuova visione del design che dialoga con il contesto e i valori che rappresenta. «La mission è mettere a disposizione persone, idee e confronti. Qualcosa che ci aiuti a costruire un network e una rete – ha affermato la presidente di Meet, Maria Grazia Mattei – Meet è un progetto nato per guardare al futuro dove digitale, innovazione e progettualità sono fondamentali».
E la zona in cui sorge il distretto non è di certo un caso: Porta Venezia è depositaria di varie stratificazioni socioculturali della città, immersa all’interno di un sistema cittadino vivo, dove il cambiamento è una reazione spontanea, serpeggiante nei suoi quartieri e nelle sue vie. Noi di StartupItalia siamo andati alla scoperta delle idee più disruptive che i designer presentano in questa edizione della Milano Design Week.
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Dalla Turchia a Milano
Lo studio turco NOHLAB è stato fondato nel 2011 da Candas Sisman e Deniz Kader. Con il supporto di Fondazione Cariplo e il Museo Nazionale dell’Arte Digitale di Milano presenta, in collaborazione con Filmmaster Events, EVERYTHING (2021), un’installazione immersiva che, per la prima volta, arriva in Italia.
Everything lavora tra video arte ambientale e design digitale creando un ponte tra la realtà digitale e quella fisica attraverso video-installazioni immersive, in cui il sound design si articola come ulteriore elemento narrativo mettendo in discussione l’esistenza umana e suggerendo nuove possibili interazioni. L’opera si interroga su come gli esseri umani possano tentare di comprendere e decodificare il nostro universo ibrido in costante evoluzione. Vi sono moltissime cose che non riusciamo a percepire né a prendere in considerazione con le nostre limitate competenze umane, ma proprio accettare quanta conoscenza ci sfugga, può portare a uno stato aperto di costante aperture al mondo in trasformazione, così come a una visione libera nei confronti delle tecnologie e delle macchine che abbiamo creato.
Design Thinking
Raffles Milano presenta “Dove va il design?”. Negli ultimi decenni, il design ha esteso enormemente le sue aree di influenza: dal prodotto ai servizi e da questi all’adozione del design thinking nel mondo del management e della gestione delle imprese, soprattutto in quelle particolarmente innovative. In questo senso, non è azzardato affermare che, malgrado il metodo del design non miri a risposte universali, certe e ripetibili, è però il più flessibile ed efficace per approcciare ambiti molto diversi in un’ottica (anche gestionale) di partecipazione democratica di tutte le componenti coinvolte nella migliore soluzione (il progetto) di temi semplici o complessi che siano.
La mostra nella sede di Raffles Milano è un’installazione dove strutture autoportanti simili ad alberi stilizzati servono da supporto per creare un’ideale foresta di progetti che esplora le molteplici possibilità del design.
Design e sostenibilità
Leroy Merlin, assieme ad alcuni studenti del Politecnico di Milano, ha messo a punto “Leroy Merlin Open House, a new & open way of living”. Dopo la pandemia, la casa rinasce più bella, efficiente, inclusiva e sostenibile, un nuovo motore di vita e si ri-adatta ai nuovi bisogni degli abitanti e del pianeta. Il concept si declina secondo 4 pillar: focus su brand e prodotti del Made in Italy (qualità, artigianato, materiali naturali); efficientamento energetico con materiali realizzati secondo processi di produzione sostenibili; evoluzione, per presentare nuovi format di vendita a Milano e in Italia; sostenibilità, per promuovere un’economia inclusiva e ri-generare persone, competenze, materiali.
Il percorso espositivo è pensato con uno sviluppo tra un ambiente esterno – un cortile annesso alla struttura che invita le persone a vivere l’experience – e un ambiente interno nel quale l’architetto Maria Anna Tumminello, in collaborazione con il corso di interior design del Politecnico di Milano, propone la sua visione dell’open house. Una casa aperta, che si reinventa e si capovolge perché come individui e abitanti dobbiamo cercare di vedere un punto di vista diverso in un’abitazione che si adatta alle esigenze del singolo ed è concretamente legata al risparmio energetico, in un concept multitrasversale e multilayer.
Riciclo e sharing mobility
Park Associati presenta “Estetiche Sommerse – Unveiling hidden beauty”, un insieme di opere sperimentali nato nello studio di design multidisciplinare Cara Davide. All’interno del percorso espositivo si può ammirare una pavimentazione alla veneziana, spesso utilizzata per la realizzazione di terrazzi, realizzata da Fantini Mosaici con scarti di chip e schede elettroniche.
Il riutilizzo di questi prodotti, considerati fallati per alcuni standard tecnici, permette allo studio di design di interpretare il terrazzo in chiave contemporanea. A completare l’installazione, una composizione di tre elementi scultorei, ricavati dagli scarti in alluminio, a forma di imbuto nelle gambe di tavolini e sedute.
La storia di Birò – L’Altro Elettrico è molto singolare: questa società italiana attiva nel settore della micromobilità elettrica e nata a Pordenone nel 2008 ha messo a punto un progetto in collaborazione con l’Istituto di Moda e Design Raffles Milano per valorizzare la giovane creatività contemporanea verso la mobilità condivisa.
Gli studenti sono stati nella personalizzazione e customizzazione di una flotta di Birò con grafiche realizzate ad hoc: una celebrazione del made in Italy e della creatività attraverso un prodotto dal design innovativo. Birò, infatti, è il più piccolo veicolo elettrico con 4 ruote. Ha una impronta a terra di poco meno di 2 m2, grazie ai 1107 mm di larghezza e 1794 mm di lunghezza e può parcheggiare, per dimensioni, negli stalli dei ciclomotori: caratteristica che consentirebbe di modificare il disegno delle strade e delle piazze. Il progetto vincitore di Andrea Bolzan e Luciano Rodolfi nasce dalla riflessione su come la Birò, grazie alle sue superfici trasparenti, possa diventare uno strumento per esplorare non solo la città, ma anche le persone che la abitano. Il distretto di Porta Venezia è caratterizzato da un ricco meltin’ pot culturale e sociale, dalle sue architetture liberty: da questo incontro sono nati i veicoli dal design rivoluzionario che riflettono l’anima eclettica del distretto e la creatività degli studenti.
Il vetro: un evergreen
Dai mille usi e sfumature, la lavorazione del vetro resta sempre molto affascinante nonostante il passare del tempo. WonderGlass sceglie ancora volta gli spazi evocativi e ottocenteschi dell’Istituto dei Ciechi per presentare la nuova mostra collettiva “Abrakadabra”, realizzata con la consulenza artistica di Jean Blanchaert, e per immergersi nelle installazioni realizzate da Paul Cocksedge, Tom Dixon, Elisa Ossino, John Pawson, Elena Salmistraro, studiopluz, Bethan Laura Wood e Dan Yeffet. L’azienda familiare, nata dalla passione di Maurizio e Christian Mussati per il vetro, per l’artigianalità italiana e per la tradizione veneziana, racconta i gesti autentici degli artigiani e le intuizioni dei designer attraverso le tre tecniche di lavorazione dei Mastri vetrai – soffiatura, fusione e colatura – capaci di creare mondi meravigliosi e sorprendenti.
Abrakadabra, che nell’immaginario comune è la parola che attiva gli incantesimi, è anche una celebrazione della magia del vetro, del suo potere trasformativo e dello spettacolo che offre la sua lavorazione: il percorso espositivo proietta lo spettatore in una realtà fantastica, più simile al sogno, creata dai giochi di luci, dalle sfumature e dalle trasparenze. Ogni opera è studiata sperimentando la versatilità del vetro, per evidenziarne l’espressione artistica e l’unicità del risultato. La mostra collettiva unisce con armonia le infinite possibilità del vetro colato immaginato da John Pawson e Tom Dixon, la contemporaneità del vetro fuso studiato da Elena Salmistraro, la solidità del vetro soffiato a stampo di Dan Yeffet, l’antica tecnica della filigrana per il guscio di luce fluttuante, tra mitologia e contemporaneità, di studiopluz, l’atmosfera onirica degli arazzi di vetro dalle texture colorate di Elisa Ossino e il trittico creato con gocce sospese composte da colori e sfumature di Paul Cocksedge.
Profumi e fragranze hi-tech
In una nuova era del design e dell’innovazione, il profumo resta un evergreen. Moooi esplora l’intersezione tra tecnologia e interazione umana verso nuove frontiere del design, del lifestyle e della tecnologia in modo più ampio, abbracciando realtà fisiche e digitali che creano esperienze tecnologicamente avanzate e, al tempo stesso, individuali.
In partnership con EveryHuman presenta una fragranza per interni totalmente personalizzabile, realizzata mediante l’uso di intelligenza atificiale. Con LG, l’azienda inserisce nuovi strumenti hi-tech nelle case e nella vite delle persone con nuovi prodotti disegnati da IDEO, Nika Zupanc e Andrés Reisinger.