Nuova versione dell’app L’Oréal che sfrutta machine learning e big data. Per dare vita a un legame più stretto e fruttuoso tra cliente e chi ne cura i capelli
Se il tuo direttore ti chiede di volare a Parigi, durante la settimana della moda, ti fai delle domande: ma noi qui non ci occupiamo di innovazione? Se però aggiunge che si tratta di andare a vedere la nuova versione dell’app L’Oréal Professionel che incorpora tecnologia per la realtà aumentata, e tu sai già che cosa c’è dietro il lavoro di quella che è forse la multinazionale più grande del settore, allora non perdi tempo: dici di sì e ti ritrovi catapultato in breve nel II arrondissement, a parlare di intelligenza artificiale e delle diverse librerie grafiche per la AR delle piattaforme Android e iOS con un professore di ingegneria dell’Università di Toronto.
Il nuovo Style My Hair 3D
La nuova versione di Style My Hair, un’app che è in circolazione da anni ormai e che ha registrato già milioni di download, comprende una novità tecnologica: grazie al supporto nativo degli smartphone Android e iOS per la realtà aumentata è in grado di mostrare in tempo reale l’effetto di una colorazione per capelli sul soggetto inquadrato dalla fotocamera anteriore dello smartphone.
Un compito per nulla banale come ci spiega Parham Aarabi, docente di ingegneria e CEO di ModiFace (l’azienda canadese che ha sviluppato la tecnologia AR impiegata da L’Oréal): per arrivare al semplice utilizzo che si può sperimentare scaricando l’app si è passato attraverso l’elaborazione di centinaia di migliaia di immagini, distillate e condensate in un algoritmo che lavora direttamente a bordo del telefono. Con ottimi risultati, possiamo dire dopo averlo provato.
Ciò che tutti possono sperimentare semplicemente scaricando l’app (già disponibile per iOS, la versione Android sbarcherà sul Play Store in questi giorni) è un esempio di machine learning – quindi intelligenza artificiale – applicato ai big data: la tecnologia sviluppata da ModiFace per L’Oréal si basa su un software capace di imparare a distinguere i capelli dal resto del viso, cogliendone i contorni e riuscendo a identificare anche il singolo capello che si stacca dalla testa.
Attraverso l’iterazione svolta su oltre 220.000 soggetti ripresi il software è diventato capace di rilevare correttamente dove inizia la chioma e dove si ferma: il programma identifica alcuni elementi chiave del viso e li usa come punto di partenza per la sua analisi, che si allarga alla texture dei capelli e alle caratteristiche morfologiche degli stessi per tracciarne i contorni e la forma. Inoltre è in grado di farlo in tempo reale, semplicemente elaborando l’immagine in movimento catturata dalla fotocamera di uno smartphone e restituendo il risultato sullo schermo. Il tutto lavorando in locale, solo con le risorse di un moderno smartphone.
Il risultato è una rappresentazione tridimensionale che funziona con diversi tipi di capigliature e che è anche in grado di applicare “effetti speciali” in diretta: si può sperimentare come starebbe un nuovo colore sul nostro taglio, si può dividere in due lo schermo per confrontare prima e dopo, si può salvare il risultato e spedirlo ai propri amici sui social oppure inviarlo al più vicino salone che impiega i prodotti di colorazione L’Oréal Professionel. In questo modo il parrucchiere può fornire un consiglio su quale colorazione adottare o farsi trovare pronto presso il suo salone per accoglierci.
La tecnologia ModiFace è efficace: non solo riconosce correttamente i capelli ma lo fa anche in movimento, in più è in grado di separare il viso e il resto del corpo dalla chioma e applicare solo su quest’ultima il colore scelto. Un test interessante consiste nel dare le spalle al telefono o al tablet per vedere come si comporta il software quando mancano i punti di riferimento facciali: l’app non fa una piega, continua a fare il suo lavoro e il colore viene applicato in tutta la lunghezza della capigliatura del soggetto ritratto, mantenendo inalterata la texture. Capelli lisci, ricci, non fa differenza: la colorazione viene applicata seguendo il taglio, non spalmando semplicemente il colore all’interno del contorno, e viene reso l’effetto in chiaroscuro laddove sia necessario.
L’obiettivo di L’Oréal
Quello che L’Oréal sta cercando di fare è tutto sommato piuttosto semplice: nelle tasche di tutti, o quasi, oggi c’è uno smartphone. Questo strumento è la via principale d’accesso alle abitudini e agli interessi dei clienti, già affezionati o solo potenziali: così la multinazionale francese ha deciso di investire in questa direzione, per offrire ai propri clienti uno strumento in più per conoscere i propri prodotti. Ma anche come ci spiega Lubomira Rochet , Chief Digital Officer di L’Oréal, “Per fornire ai professionisti che lavorano col marchio L’Oréal Professionel un supporto tecnologico per migliorare il rapporto con la clientela”.
La tecnologia AR, ci racconta, era il passo successivo più ovvio per Style My Hair: testare sul proprio viso e sui propri capelli come starebbe il colore che ci piace o che va di moda al momento è uno strumento utile per i clienti L’Oréal Professionel, che possono in questo modo sperimentare il risultato (nei limiti di quanto si può fare dal punto di vista colorimetrico, aggiungiamo noi: ma è senz’altro una possibilità in più) e arrivare al salone con le idee più chiare. Dal parrucchiere troveranno poi anche lo stesso tipo di tecnologia, integrata in uno specchio hi-tech che comprende lo stesso software, per provare su uno schermo più grande il risultato prima di iniziare la colorazione. “Non è solo un’app B2B o B2C – prosegue il CDO – ma piuttosto B2B2C: lavoriamo al fianco dei professionisti per accompagnare i nostri clienti in un nuovo modo di curare il proprio aspetto”.
L’evoluzione tecnica di Style My Hair non si ferma qui, ci spiega Rochet: “Il passo successivo più ovvio è la voce” ci racconta nel corso di un’intervista rilasciata a StartupItalia!, anticipandoci il futuro della app che integrerà quindi anche interfacce di input naturale per renderla ancora più semplice da usare. “Il mondo della bellezza sta venendo profondamente trasformato dalla tecnologia, da intelligenza artificiale, realtà aumentata, realtà virtuale: cambiano le nostre case e le nostre abitudini – conclude Rochet – e L’Oréal vuole sfruttare queste tecnologie per migliorare l’esperienza utente”.
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Un filo invisibile
Con questo software L’Oréal punta a creare un legame continuo tra il suo marchio, i professionisti che utilizzano i suoi prodotti e il cliente finale: con un’app è più semplice far conoscere le novità al pubblico, come nuove colorazioni a base di ingredienti 100 per cento naturali che stanno per sbarcare sul mercato, e i parrucchieri possono mantenere un rapporto costante con i clienti chiedendo uno scatto delle loro chiome, magari invitandoli al salone per dargli una ritoccata o suggerendo di sperimentare una nuova colorazione che potrebbe fare al caso loro.
ModiFace è il partner tecnologico di questo sforzo e il suo è un ottimo esempio di come si possano trovare sbocchi pratici a ciò che viene sviluppato nel mondo accademico: Parham Aarabi, il suo CEO, è a tutt’oggi un professore universitario che ha avuto l’intuizione di applicare quanto studia e sviluppa creando una startup spin-off della sua facoltà. “Ci sono enormi possibilità nel mondo della cosmetica e della bellezza” ci ribadisce: la sua azienda porta avanti un lavoro che sfrutta lo stato dell’arte della tecnologia e produce decine pubblicazioni e brevetti che dimostrano il progresso svolto, trasformando la ricerca teorica in un business concreto che punta su un settore prospero come quello della cosmetica.