Nel 2024, il mercato italiano dell’angel investing è in ripresa rispetto al 2023 con un aumento sia del numero di operazioni che dell’ammontare investito. Secondo l’ultima analisi IBAN, nel 2024 i business angel italiani hanno infatti quasi raddoppiato il loro sostegno alle startup italiane, investendo un totale di 74,5 milioni di euro, cifra in crescita dell’89,5% rispetto all’ultima rilevazione, in 106 operazioni (erano 75 nel 2023). L’indagine è stata condotta da IBAN con la supervisione scientifica del professor Vincenzo Capizzi dell’Università del Piemonte Orientale e della SDA Bocconi.
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I risultati della Survey IBAN
Secondo IBAN, significativo è anche l’ammontare totale investito in autonomia o in syndication con i fondi di VC che supera i 750 milioni di euro, in crescita di quasi l’11% rispetto all’anno precedente, distribuito su 201 operazioni. I dati evidenziano anche come quasi 1 investimento su 3 realizzato dai business angel sia superiore ai 500mila euro, inoltre nel 2024 sono raddoppiati i deal di grandi dimensioni, superiori ai 2 mln di euro, arrivati a rappresentare il 15% delle operazioni totali.
Paolo Anselmo, Presidente di IBAN, ha commentato: «Il 2024 è stato un anno di espansione per i business angel che hanno quasi raddoppiato il loro impegno in autonomia a supporto delle startup italiane con investimenti per quasi 75 mln di euro. Da sottolineare anche come il numero di realtà innovative supportate dai business angel italiani sia cresciuto rispetto al 2023 di oltre il 40%, un dato che evidenzia un coinvolgimento sempre maggiore dei business angel in nuovi progetti imprenditoriali. Restiamo inoltre fiduciosi per il 2025 che ha già avuto segnali importanti come la conferma grazie al Dl Centemero delle agevolazioni fiscali e degli incentivi agli investimenti in startup e pmi innovative».
I business angel e gli investimenti
Le crisi, le incertezze e le oscillazioni internazionali degli ultimi anni hanno avuto delle conseguenze importanti anche sul mercato italiano. Nonostante questo, però, l’impegno dei business angel italiani a supporto di una filiera fondamentale come quella dell’innovazione non si è mai arrestato. Raccogliendo i dati degli ultimi 5 anni di attività in autonomia dei business angel , IBAN afferma che tra il 2020 e il 2024 il comparto delle startup italiane ha potuto beneficiare di circa 340 milioni di euro a supporto delle proprie iniziative e progetti innovativi, con una crescita del 122% rispetto al periodo compreso tra il 2015 e il 2019.
Di questi, 74,5 milioni di riferiscono al solo 2024. Osservando infatti le operazioni svolte unicamente da business angel, l’ammontare investito è quasi raddoppiato rispetto ai 39,3 milioni del 2023 e crescono anche le società target oggetto d’investimento, che sono passate da 75 del 2023 a 106. Nonostante, quindi, un lieve rallentamento osservato nel 2023, il settore dell’angel investing nel 2024 vede una forte ripresa dell’ammontare complessivo investito e del numero dei deal. Continua, quindi, quella decisa spinta espansiva in termini di ammontare investito e numero di operazioni che hanno determinato la ripresa del settore post-pandemia a partire dal 2021, anche grazie agli incentivi del Decreto Rilancio, e al consolidamento avuto nel 2022.
I dati sulle cifre investite dai business angel mostrano come quasi 1 investimento su 3 riguardi cifre superiori ai 500mila euro destinati alle startup target, mentre l’importo è superiore ai 200mila euro in quasi la metà delle operazioni. Da evidenziare il dato sui cosiddetti grandi deal, cioè quelle operazioni superiori ai 2 milioni di euro, che rispetto al 2023 sono praticamente raddoppiati arrivando a toccare il dato del 15%.
Il 73% delle operazioni monitorate dalla survey IBAN sono avvenute in syndication, continuando il trend rilevato negli anni precedenti che vede i business angel unirsi in cordate per aumentare l’apporto finanziario complessivo, ridurre i costi individuali di transazione e ridurre il rischio unitario in caso di insuccesso dell’operazione. A differenza degli anni precedenti, tuttavia, la media di business angel per deal scende a 5 rispetto ai 11 del 2023, guidata dal maggior numero di deal di ammontare inferiore ai 50mila euro.
Oltre 3 business angel su 4 non vogliono diminuire la propria quota di patrimonio dedicata all’investimento in startup e il 79% degli investitori coinvolti nella Survey ha dichiarato di voler mantenere costante nei prossimi anni la quota di finanziamenti in startup.
Le startup rimangono anche nel 2024 i target privilegiati dagli investitori per le loro operazioni rispetto agli investimenti seed, con i valori che proseguono nel loro distanziamento dopo la quasi parità registrata nel 2022: nel 2024 i business angel hanno privilegiato le società in fase di startup (61%) rispetto a quelle in fase seed (39%), percentuali identiche rispetto a quanto registrato nel 2023. Prosegue, quindi, la tendenza dei business angel di preferire investimenti in progetti imprenditoriali che siano in una fase di maturità maggiore del loro percorso, con l’intento di diminuire il rischio di fallimento del singolo investimento e del proprio portfolio, a scapito del finanziamento dei progetti nelle primissime fasi di sviluppo.
Chi sono i business angel italiani?
Il profilo e le caratteristiche del business angel rimangono stabili nel 2024. Il business angel italiano ha una età che varia tra 45 e 65 anni (58%), con un livello di istruzione alto o molto alto (la quasi totalità del campione ha ottenuto il titolo di laurea magistrale e il 32% un titolo superiore. È affiliato a IBAN, a uno dei BAN territoriali, o a un Club d’investitori nel Nord Italia (85% del campione) e ha un passato professionale principalmente in ruoli dirigenziali (58%).
Il business angel medio ha a sua disposizione un patrimonio tra 500mila e 2 milioni di euro, valore stabile nell’ultimo triennio, e più della metà dei business angel investe meno del 10% in operazioni di angel investing per un portfolio di circa 6 investimenti. Tra i business angel italiani anche nel 2024 è presente un’importante componente femminile, che anche lo scorso anno si è confermata con una percentuale del 16%, abbondantemente in doppia cifra.
Dove si investe?
Tra i settori di investimento scelti dai business angel nel 2024 ci sono quelli dell’energia e dell’ambiente, al secondo posto dietro l’ICT, che negli ultimi sette anni è quello che ha beneficiato maggiormente degli investimenti. In particolare, i finanziamenti in questo comparto si concentrano maggiormente sulle tecnologie legate alla AI e alla data platform. Dietro l’ICT che attira su di sé il 38% degli investimenti si colloca il settore Energia e Ambiente con l’11%. Una novità significativa, considerando che negli ultimi 5 anni questo comparto non era presente nelle prime tre posizioni tra le preferenze degli investimenti dei business angel. A chiudere l’elenco delle prime tre posizioni, i beni di consumo, con una percentuale del 9%.