I 600 progetti provenienti da tutto il mondo apriranno anche quest’anno una finestra sul futuro. Ora inizia il conto alla rovescia
Dalla manifattura digitale all’Internet of Things, dalla robotica all’Intelligenza Artificiale, dall’Economia Circolare all’agritech, passando per il biohacking, i Big Data, l’aerospazio, l’education, la mobilità, la salute, la realtà virtuale e aumentata. Apriranno una finestra sul futuro e su questi e altri settori i 600 progetti che si sono candidati per la Maker Faire Rome, la kermesse promossa dalla Camera di Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera, giunta alla decima edizione e in programma dal 7 al 9 ottobre, in presenza al Gazometro Ostiense (mantenendo anche una parte online).
Economia Circolare
Contemporaneamente alla chiusura delle Call è partito il contest makeITCircular, primo premio 3.000 euro, per partecipare c’è tempo fino all’8 settembre 2022. Il passaggio da un modello di economia lineare ad uno di Economia Circolare è la chiave per rendere possibile una crescita economica che rispetti le risorse materiali e naturali e per offrire un contributo alla tutela contro il cambiamento climatico che il Pianeta si è impegnato a fermare entro il 2050. Per praticare e incentivare il “consumo circolare”, promuovendo il passaggio dalla cultura dello scarto e dello spreco alla cultura del riciclo e del riuso, è nata la “Carta del Consumo Circolare”: un contributo di idee alle grandi scelte che la transizione ecologica ci impone, per affermare una società e un’economia più giuste. Ecco, il contest makeITCircular vuole premiare proprio le migliori idee in linea con i principi della Carta e che ne favoriscano la sua diffusione e il coinvolgimento di diversi attori nella sua implementazione.
LEGGI ANCHE: Ora si riparte davvero | Inside Maker Faire Rome 2021
I 600 progetti sono il risultato delle tre call di Maker Faire Rome 2022 (Call for Makers, Call for Schools e la Call for Universities and Research Institutes): toccherà adesso al team degli organizzatori selezionare i progetti migliori e pià maturi, quelli pronti per il Gazometro.
La Call for Makers e la spinta delle scuole
I 600 progetti arrivano un po’ da tutto il mondo: dagli Stati Uniti, dal Canada, dall’India e dal Nepal, dall’Ucraina fino al Giappone e poi anche dalla Croazia, dalla Turchia, dal Portogallo, dal Belgio, dalla Francia e dalla Germania, oltre che all’Italia. Tra i progetti arrivati, la metà vengono dalla Call for Makers. I restanti vengono dalla Call for Universities and Research Institutes. La Call for Schools, realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, in particolare, nel corso degli anni è diventata una vera e propria piattaforma di lancio per l’innovazione, aperta agli istituti scolastici di secondo grado nazionali e appartenenti ai Paesi dell’Unione europea.
Make To Care
Inoltre i progetti in tema di Wellness & Healthcare presentati attraverso le tre call partecipano al premio Make to Care, il contest promosso da Sanofi che premia soluzioni innovative per rispondere ai bisogni reali delle persone affette da qualsiasi forma di disabilità, malattie gravi e croniche o patologie ed eventi traumatici dai quali derivi un temporaneo o permanente cambiamento nella qualità della vita.
Nove anni nel futuro
Per la Maker Faire Rome del decennale c’era bisogno della più grande massa critica di progetti innovativi possibili. Per questo la kermesse aveva deciso di estendere le call for startup. Tutte le call: la Call for Makers, aperta anche alle startup pre-seed con un prototipo funzionante, la Call for Schools (1.327 le candidature di progetti provenienti dalle scuole italiane e internazionali nel corso delle 9 edizioni) e la Call for Universities and Research Institutes. Per il decennale inoltre Maker Faire Rome prepara una vera e propria “special edition” preceduta e seguita da una serie di eventi e iniziative anche digitali che non si esauriscono nei tre giorni della manifestazione.
700 mila visitatori, 3 mila progetti
Dal 2013 al 2021 la Maker Faire Rome è stata visitata da 700 mila persone, per un totale di 3 mila progetti esposti e una media di 41 paesi rappresentati per edizione. In particolare, al tradizionale appuntamento dell’Educational Day, dal 2013 al 2019, hanno partecipato ben 117 mila studenti hanno preso parte alla giornata dell’Educational Day: nel 2020 l’iniziativa è stata unicamente edizione digitale, mentre nel 2021 causa covid l’Educational Day non si è tenuto. Nel 2020 nelle giornate della manifestazione sono state 27 le ore di diretta televisiva del canale main, 105 il picco delle dirette in contemporanea per un totale di 2.435 ore di dirette tra stand, talk e webinar digitali. Oltre 600 mila le pagine visualizzate e 311 gli stand virtuali ricchi di idee, prototipi e progetti innovativi. Più di 100 mila utenti unici hanno seguito gli appuntamenti del palinsesto televisivo che sono stati trasmessi in streaming.