La fotografia elaborata dalla Fondazione Intercultura ci consegna la mappa dei luoghi scelti dai nostri ragazzi per trascorrere un anno di studio all’estero. E si scopre che il mal d’Africa non c’è più.
Dove vanno i nostri ragazzi a studiare all’estero? A fornire una mappa dei viaggi studio delle nuove generazioni è la Fondazione Intercultura che ogni anno offre miglia di borse di studio ai nostri ragazzi. In questi giorni in cui tutto il mondo impazzisce per i mondiali di calcio e riscopre l’America Latina, possiamo dire con certezza che quella parte di mondo è ben conosciuta dai nostri ragazzi: il 23% tra i 1800 ragazzi circa tra i 15 e i 18 anni che nell’ anno scolastico 2014-15 studieranno fuori dall’Italia con un programma di Intercultura, ha scelto proprio un Paese sudamericano per trascorrervi un periodo di studio e di vita che può durare dalle poche settimane estive all’intero anno scolastico.
Una passione, che contrasta mete più “classiche” come il Nord America o i Paesi europei nati per effetto mondiali di calcio?
Difficile a dirsi, anche perché negli ultimi 15 anni si è assistito a una sempre più marcata scelta di diversificazione da parte degli studenti della propria meta di studio estera, se si pensa che nel 2000 l’America Latina era stata valutata solo dal 7% dei ragazzi.
Quello che è certo è che tra poche settimane, 57 ragazzi partiranno per il Brasile. 98 per l’Argentina, 36 per il Cile, tantissimi anche per Paesi impensati sino a qualche anno fa e che invece stanno vivendo un rinascimento culturale come il Costarica (55 ragazzi), l’Honduras (34), la Colombia (9).
Chissà invece se tiferanno per la Corea quel 13% di adolescenti italiani in procinto di partire per un Paese asiatico, mete sempre più ambite negli ultimi anni (nel 2000 partivano con Intercultura solo l’1%): saranno 111 gli studenti in Cina, 23 in Giappone, 18 in India, 18 ad Hong Kong, 11 in Malesia, 59 in Thailandia, 2 nel nuovo programma in Indonesia.
Chi invece ha preferito l’Europa (sono il 34%) non ha scelto solamente i Paesi più classici, ma anche quelli scandinavi (86 in Finlandia, 27 in Norvegia, 8 in Islanda, 16 in Svezia, 53 in Danimarca) e quelli slavi (43 in Russia, 16 in Lettonia, 11 nella Repubblica Ceca, 8 in Serbia, 4 in Croazia e 3 in Bosnia, 21 in Ungheria, 19 in Turchia).
Gli USA e il Canada hanno affascinato il 24% dei ragazzi, l’Australia e la Nuova Zelanda per il 5%, l’Africa, tra Kenya e Sudafrica solo l’1%. Forse tra qualche anno, quando anche il Continente Nero, sarà considerato una risorsa preziosa dal punto di vista culturale, i numeri si invertiranno. Intanto il prossimo anno scolastico altri 1800 ragazzi avranno la possibilità di aprire la propria mente al mondo. A partire dal 1 settembre sarà possibile accedere al bando di concorso di Intercultura per candidarsi ai programmi scolastici internazionali dell’Associazione, tra cui anche i due nuovi in Perù e Bolivia. L’invito è rivolto ai ragazzi nati tra 1 luglio 1997 e il 31 agosto 2000 (ovvero, indicativamente di 15-17 anni di età), che a partire dal 1 settembre fino al 10 novembre 2014 avranno tempo di iscriversi alle prove di selezione.