Tre ingegneri, un’idea, un prodotto e ora il lancio sul mercato grazie a un round da 2.7 milioni di euro. «In Gevi abbiamo progettato delle turbine micro eoliche verticali intelligenti che permettono di adattarsi al vento in tempo reale», spiega il general manager Giuseppe Imburgia. Ma sul settore incombono le minacce del Presidente Usa. «Ce l’ha con i grandi parchi eolici perché sono brutti ma noi continuiamo sulla nostra linea»
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StartupItalia Open Summit compie dieci anni. Festeggeremo con tutta la community mercoledì 17 dicembre a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano – sono aperte le registrazioni – e abbiamo deciso di ripercorrere questi anni raccontando le startup vincitrici delle passate edizioni. Oggi c’è Renato Panesi, co-founder di uno dei più grandi casi di successo della space economy. Partita da due studenti, oggi è una scaleup con 600 dipendenti, quattro sedi tra Europa, Usa e Inghilterra per quasi 200 milioni di euro raccolti e un fatturato stimato in 40 milioni di euro per il 2025: «Non è detto che tutte le persone siano adatte a ogni fase dell’azienda. Bisogna aprirsi al nuovo»
C’è un mondo dentro il nostro mondo, sotto la superficie visibile degli oggetti:
batteri, virus, funghi, organismi unicellulari. Alcuni sono “buoni”, perché contribuiscono positivamente alla salute e al nostro benessere; altri sono “cattivi” perché causano malattie come ci racconta la scienziata Antonella Fioravanti anticipando alcuni dei temi trattati nel suo libro “Viaggio nel mondo dell’invisibile”, Aboca Edizioni
Su Instagram è conosciuta come @Chiaranellospazio e sogna di lavorare per missioni ultraterrestri. Chiara Brunetti, 24 anni, di Bassano del Grappa, studia Ingegneria aerospaziale e sogna in grande ma tenendo ben saldi i piedi a terra. «Sui social sono arrivata per caso, ai pranzi di Natale ogni anno raccontavo un aneddoto e mi sono detta che era arrivato il momento di condividere questa passione»
Stati Uniti, Olanda e poi Australia. In mezzo altre tappe per la crescita professionale di Matteo Giardini, Ceo di Coosmo. «Cosa mi può rendere un imprenditore migliore? Questa è sempre stata la mia strategia». La nuova puntata della rubrica “Italiani dell’altro mondo”
A Treviso, negli oltre cinquanta ettari votati al futuro di H-Farm, si è insediato il Center for Cultural Heritage Technology, uno degli hub dell’Istituto Italiano di Tecnologia focalizzato sullo sviluppo di soluzioni per la tutela del patrimonio culturale. «Spingiamo sulle nanotecnologie per la protezione della nostra eredità, portiamo la ricerca fuori dai laboratori e sviluppiamo algoritmi per la salvaguardia di beni e siti archeologici», racconta la direttrice Arianna Traviglia nella nuova puntata di Viaggio in Italia
Fondata da Chiara Petrioli, professoressa di Ingegneria Informatica all’Università La Sapienza di Roma, CEO della startup dal 2022, la realtà si occupa di raccolta di big data oceanici
Italiano di seconda generazione, la sua storia ne contiene tante altre tra cadute e risalite, tra ambizioni e riscatti. Oggi Omar El Hamdani è a capo di due realtà nate in un appartamento “marcio”. «Con due amici del liceo cresciuti nel segno di Olivetti abbiamo coltivato un sogno: mettere in piedi un’impresa. E abbiamo fatto il bis». La nuova storia di Venti di Futuro firmata da Eleonora Chioda è tutta da leggere. E da applaudire
La startup della mobilità elettrica nata a Parigi nel 2021 da Aurélien de Meaux (Ceo), Augustin Derville e Julien Belliato oggi si sta facendo conoscere in tutta Europa. «In Italia contiamo 46 stazioni attive e una cinquantina in costruzione ma vogliamo arrivare a 100 entro fine anno. Vorremmo replicare questo progetto anche su Torino, Bologna, Firenze, Roma e puntiamo alla Germania e al Sud-Europa nel medio termine», così racconta il general manager italiano Eugenio Sapora in questa intervista esclusiva
StartupItalia Open Summit compie dieci anni. Festeggeremo con tutta la community mercoledì 17 dicembre a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano – sono aperte le registrazioni – e abbiamo deciso di ripercorrere questi anni raccontando le startup vincitrici delle passate edizioni. Oggi c’è Giovanni Mambrini, cofounder di EryDel acquisita da Quince Therapeutics che ci racconta come un progetto nato nell’Università di Urbino si è evoluto in un’azienda con 40 dipendenti tra Italia e Stati Uniti riuscendo ad attrarre oltre 30 milioni di finanziamenti fino all’exit negli USA dal valore di 87 milioni di dollari. «C’è stato un timido tentativo di spostare il team in America, ma siamo rimasti qui»
