Secondo Bloomberg Adobe, software house americana famosa in tutto il mondo per applicazioni come Photoshop, sta avviando una campagna di acquisizione video. Ha infatti deciso di acquistare per 3 dollari al minuto ogni filmato che gli utenti sono disposti a cedere alla società. L’obiettivo è raccogliere clip in cui vengono riprese attività di tutti i giorni. Il materiale servirà all’azienda per avviare un progetto competitor di Sora, il software che OpenAI ha già mostrato al pubblico (in foto di apertura un frame), in grado di produrre brevi video partendo da un prompt testuale.
Adobe e OpenAI: approcci differenti per allenare l’intelligenza artificiale
La strategia seguita da Adobe è senz’altro più lenta rispetto a quella di OpenAI, che nei prossimi mesi dovrebbe pubblicare e rendere disponibile Sora. Acquistando materiali su cui poi allenare l’intelligenza artificiale protegge Adobe da possibili problematiche legate alla violazione del diritto d’autore.
Su questo fronte, invece, OpenAI non è stata sempre trasparente. La CTO Mira Murati non ha saputo dare una risposta chiara alla domanda se Sora sia stata o meno allenata anche su video disponibili su YouTube (circostanza che ha impensierito il Ceo della società del gruppo Alphabet). Al momento la società di Sam Altman resta comunque in vantaggio nello sviluppo di software simili.
Nelle scorse settimane dirigenti di OpenAI sono arrivati a Hollywood per incontri utili a sondare possibili partnership con gli studios. Circostanza che potrebbe tornare a preoccupare gli addetti ai lavori: nel 2023 attori, sceneggiatori e autori del polo cinematografico più importante al mondo hanno infatti scioperato per mesi, chiedendo maggiori tutela anche rispetto all’abuso dell’AI sul set.