HERO4Covid è il nuovo software sviluppato dal Dipartimento di Informatica dell’Università del capoluogo pugliese
Quanto sarà difficile tenere le distanze durante questa agognata Fase 2 lo capiremo solo vivendo. La tecnologia in questi casi può giocare un ruolo importante. Ecco perché a Bari è nato un nuovo software chiamato HERO4Covid in grado di ridurre i rischi di contagio grazie all’intelligenza artificiale a al computer vision. Il progetto informatico si è sviluppato al Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari, mentre la sede dell’azienda si trova a Martina Franca. L’applicazione pugliese HERO, utilizzando le immagini delle telecamere, permette di rilevare non solo il numero delle persone presenti e il loro eventuale distanziamento, ma anche l’utilizzo o meno dei guanti e mascherine. Il 37enne fondatore dell’app, Giuseppe Palestra, spiega che i ricercatori dell’Università di Bari hanno sfruttato le potenzialità del computer vision per creare algoritmi eseguibili in tempo reale e nel rispetto della privacy.
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Come funziona HERO
HERO provvederebbe al monitoraggio di situazioni particolarmente trafficate come ingressi e uscite nei centri commerciali, stazioni e fabbriche dove si muovono migliaia di persone. Il rispetto delle norme di sicurezza sarà comunque affidato al personale di controllo che sarà facilitato nell’individuare probabili criticità di contatto tra le persone. Lo scenario assomiglia ad un film di fantascienza: una cornice verde indicherà l’idoneità del flusso di presone inquadrate che stanno rispettando le norme di distanziamento sociale. Gli incroci ravvicinati di passanti, invece, verranno segnalati come comportamenti a rischio, e di conseguenza la cornice si colorerà di arancione. Se la distanza inferiore ad un metro non verrà rispettata per un tempo prolungato, allora i controllori vedranno il colore rosso.
Ad ogni segnalazione di “codice rosso” il software emette un segnale acustico e uno visivo, invitando le persone, direttamente o tramite il personale di controllo, a rispettare le misure di distanziamento. Una sofisticata rete di videosorveglianza consentirà in futuro, secondo Palestra e suoi collaboratori, la possibilità di utilizzo di robot che, muovendosi all’interno della struttura, possano ricevere l’input dal sistema centrale per rilevare comportamenti irregolari. Ad integrazione sarà possibile collegare il software alle termo camere in grado di rilevare la temperatura corporea delle persone. Dalla startup di Martina Franca confermano che le rilevazioni avvengono nel pieno rispetto della normativa in materia di privacy in quanto il software non registra né archivia alcuna immagine.
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Se l’app Immuni ha suscitato diversi dubbi o preoccupazioni sul rispetto della privacy, questa idea, almeno nei grandi spazi pubblici potrebbe crearne ancora di più. Ecco perché soprattutto alberghi, ristoranti and Hotel potrebbero per primi usufruire del software. Il servizio ha un costo una tantum e non è stato creato a scopo di lucro. L’idea di HERO era nata inizialmente con l’obbiettivo di aiutare i bambini autistici con esigenze di terapie innovative che prevedono l’utilizzo di robot. L’impatto positivo nell’interazione sociale tra bambini e i robot è stato confermato dalla ricerca scientifica.